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Ats, Comune e Fermi mantengono la parola: niente Varese, la quadreria è in Pinacoteca

Alla fine, il Comune di Como, l’Ats e il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi hanno mantenuto la parola e spazzato via i dubbi: i nove quadri donati nel tempo dai comaschi hanno trovato spazio nella Pinacoteca della città. La presentazione ufficiale delle opere è in programma da febbraio 2020.

Oggi è arrivato l’annuncio e domani è prevista una presentazione del percorso compiuto per arrivare a questa conclusione.

Si tratta di un lieto fine natalizio, per così dire, visto che almeno in origine era balenata l’ipotesi che i dipinti finissero a Varese, come denunciò il consigliere regionale comasco del Pd, Angelo Orsenigo. Ma sul trasferimento, una volta scoppiato il caso, si erano espressi contro sia Fermi (qui l’intervista di luglio), sia la stessa Ats.

I nove dipinti in questione, la cui origine copre un periodo che va dal 1600 al 1900, comprendono, tra gli altri, la seicentesca Famiglia del pittore del Nuvolone, il ritratto del papa comasco Innocenzo XI Odescalchi, quello di Antonio Lucini della Scuola di Appiani, una veduta dell’area del San Martino e il ritratto di Renzo Ferrero commissionato dall’Ospedale Sant’Anna, nel 1948, al comasco Mario Radice.

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