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Coronavirus – Contrordine, stop al coprifuoco: bar aperti anche dopo le 18

C’è la svolta, i bar della Lombardia potranno tornare a essere aperti dopo le 18. Unico accorgimento: i clienti dovranno essere serviti esclusivamente al tavolo e non al bancone.

“I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande non sono soggetti a restrizioni e pertanto possono rimanere aperti come previsto per i ristoranti, purché sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio”, spiegano da Regione.

La Quinta

LE FAQ DI REGIONE LOMBARDIA CON TUTTI I DETTAGLI

CHE RESTRIZIONI DEVONO ADOTTARE GLI ESERCIZI COMMERCIALI CHE SVOLGONO PIÙ TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ NELLA STESSA SEDE?
I gestori di esercizi commerciali che prevedono al proprio interno più attività (ad esempio hotel con bar, ristorante con bar, locali da ballo con ristorante etc.) devono seguire le regole previste per le singole attività commerciali ovvero, bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 6. È fatta eccezione per i bar all’interno di hotel che restano comunque aperti per garantire il servizio ai soli ospiti della struttura. Altresì i bar dei ristoranti restano attivi per il solo servizio di supporto alla ristorazione.
In linea generale si invitano i gestori delle attività commerciali a mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare nei propri locali gli assembramenti a rischio. Gli autogrill non sono soggetti alle restrizioni attualmente disposte dall’Ordinanza del 23 febbraio 2020.

Il Minimalismo

I BAR ALL’INTERNO DI STAZIONI DI SERVIZIO SONO SOGGETTI ALL’ORDINANZA?
No, i bar che si trovano all’interno di luoghi di servizio pubblico (stazioni ferroviarie, stazioni di rifornimento carburante, navigazione laghi, impianti di risalita…) non sono soggetti alle restrizioni previste all’ordinanza

CI SONO DELLE RESTRIZIONI PER I RISTORANTI?
Per lo svolgimento delle attività dei ristoranti non sono previste restrizioni fino ad eventuali nuove disposizioni. I gestori sono comunque invitati a mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare nei propri locali gli assembramenti a rischio.

IN QUALI CASI IL BAR PUO’ RIMANERE APERTO?
I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande non sono soggetti a restrizioni e pertanto possono rimanere aperti come previsto per i ristoranti, purché sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio.

QUALI ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE SONO SOGGETTE AD ORDINANZA?
Tutte le attività di somministrazione o di consumo sul posto di prodotti artigianali, ad esclusione di quanto espressamente previsto dall’ordinanza per bar, locali notturni ed altri esercizi di intrattenimento aperto al pubblico, non sono soggetti all’obbligo della chiusura dalle ore 18 alle ore 6. La presente disposizione vale anche per le medesime attività esercitate all’interno dei centri commerciali.

QUALI ATTIVITÀ POSSONO RESTARE APERTE ALL’INTERNO DEI CENTRI COMMERCIALI?
All’interno dei centri commerciali di grande e media dimensione non sono soggetti all’obbligo di chiusura del sabato e della domenica le attività che vendono prodotti alimentari in misura prevalente. Nelle medesime strutture i bar si devono invece attenere alla chiusura dalle ore 18 alle ore 6.

L’ORDINANZA RIGUARDA ANCHE LE TABACCHERIE?
Le tabaccherie senza attività di bar o altre attività accessorie non devono sottostare alla chiusura dalle ore 18 alle ore 6.

EDIT -15.56

Esulta Confesercenti:

Regione Lombardia ha diramato oggi alle ore 14.25 una nota ufficiale che rivede l’obbligo di chiusura alle ore 18.00 per bar e pub:  “I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande possono rimanere aperti come i ristoranti, a condizione che sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio”.

Sono state quindi accolte le richieste di Confesercenti che, insieme alle altre associazioni di categoria, aveva giudicato non funzionale alla tutela della salute pubblica e seriamente dannoso per le imprese l’obbligo assoluto di chiusura alle ore 18.00 per bar e ristoranti.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione per le modifiche apportate da Regione Lombardia all’ordinanza per il contenimento della diffusione del Coronavirus. Confesercenti a livello regionale e provinciale – afferma il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli – ha lavorato sottotraccia, senza clamore, confrontandosi continuamente con le istituzioni, per arrivare ad una modifica dell’obbligo di chiusura dopo le ore 18.00 per i bar. Il provvedimento è apparso fin da subito fuorviante rispetto lo scopo di contenimento del virus e troppo stringente per le attività commerciali, generando peraltro numerosi quesiti interpretativi per quei bar che forniscono anche il servizio di ristorazione. Siamo contenti che la Regione sia venuta incontro le nostre ragionevoli richieste”.

CORONAVIRUS: TUTTE LE INFO UTILI A COMO E IN LOMBARDIA

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3 Commenti

  1. Quanta gente accoglie una chiesa ?
    Quante persone sedute a spalla-spalla? L’Eucaristia?
    A chi nuoce a livello economico una settimana senza messa?
    Ci sono tasse e fornitori da pagare e dipendenti….
    Una messa si può seguire anche su YouTube no?

  2. Ma come mai bar aperti e nelle chiese non si può celebrare messa. Fate funzionare il cervello ma a 360 gradi non solo per le cose che vi tornano comodo.

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