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A.D. 2018: per mettere fine ai “crimini dell’aborto e dell’eutanasia sui bambini” si prega in Duomo. A Como

E’ evidente: a domanda su aborto e eutanasia un cattolico, nel pieno diritto, darà una e una sola risposta. Non potrebbe essere altrimenti.

E’ comunque (quantomeno) impattante la scelta di comunicazione (certo non casuale) fatta in questi giorni da chi gestisce sito e pagina Facebook del duomo di Como per promuovere una serie di iniziative – a partire dal 25 ottobre – organizzata da Scienza e Vita Bassa Comasca.

Un ciclo di preghiere, cadenzato ogni mese, “Per chiedere l’intercessione della madonna affinché abbiano fine i crimini dell’aborto e dell’eutanasia sui bambini”.

L’aborto in Italia è normato dalla legge 194 del 22 maggio 1978, quindi non è un crimine. L’eutanasia (attiva) viceversa è un reato e pertanto perseguita, quindi è tecnicamente corretto parlare di crimine.

Dunque è necessario (e doveroso) capire cosa intendano gli organizzatori con “sui bambini”. Eutanasia e aborto non sono sinonimi ma se per estensione (è solo una deduzione plausibile che nasce dalla lettura del volantino) si stesse tentando di sovrapporre il primo sostantivo al secondo, allora nuovamente non vi sarebbe reato.

Il diritto all’opinione, anche e soprattutto sul fronte etico e bioetico, è sacrosanto (su queste pagine proteggiamo – quasi – ogni idea, anche quando davvero non ci piace). E’ però necessario utilizzare un linguaggio preciso, il rischio è un grave fraintendimento sociale. Siccome si parla di un evento pubblico la chiarezza è un obbligo.


Gli eventi sono ampiamente pubblicizzati sulla pagina Facebook del duomo (qui), sul sito della stessa cattedrale (qui) e sulla pagina Fb di Scienza e Vita Bassa Comasca (qui).

Da tempo il Consiglio Esecutivo di Scienza&Vita Bassa Comasca di aggiungere, alle consuete attività formative-informative che solitamente consistono in belle conferenze, un’iniziativa di preghiera a favore della vita“, scrive Michele Farina, presidente Scienza&Vita Bassa Comasca, in un intervento pubblicato su cattedrale.diocesidicomo.it.

I bambini abortiti sono veramente gli “ultimi” nelle nostre opulente società, tant’è che, seppure uccisi a milioni determinando il più grave problema della nostra società, non ne parla più nessuno ad esclusione degli attivisti a favore della vita che rimangono sempre troppo pochi. Siamo convinti che assieme alle campagne di sensibilizzazione e alla formazione sul tema si debba dare anche quel tono di speranza che ci dona l’Autore della vita, attraverso la preghiera. Un preghiera per la vita. E quale migliore preghiera del Santo Rosario dedicato alla Madonna che accolse questo Autore nel suo grembo e se ne prese cura ogni giorno della Sua permanenza tra di noi? Ecco che abbiamo pensato al Rosario per la Vita da recitare il 25 di ogni mese (a Natale verrà anticipato) in ricordo del giorno dell’annunciazione, il giorno del “fiat, adimpleatur” di Maria. Attraverso il “fiat” di Maria corredentrice siamo stati salvati e resi figli di Dio“.

Abbiamo provato a contattare il numero di telefono pubblicato sulla pagina di Scienza e Vita Bassa Comasca. Provato solo per scrupolo e completezza. E molta illusione: dato che un 338-123456 pareva da subito non plausibile.

L’associazione Scienza&Vita è stata fondata ai tempi del referendum sulla Legge 40.

Si legge su Avvenire: “per proseguire un’opera di sensibilizzazione civica sui temi della bioetica, biopolitica e biodiritto. Primi due co-presidenti eletti furono il genetista Bruno Dallapiccola e la neuropsichiatra infantile Paola Binetti, che già avevano diretto l’omonimo Comitato. […] Molte le campagne condotte per informare e formare sui temi che hanno scosso il dibattito pubblico. Con la campagna “Liberi per vivere” e la mobilitazione per salvare Eluana Englaro, che raccolse decine di migliaia di firme dall’Italia e dall’estero, si discusse di eutanasia e accanimento terapeutico senza preconcetti ideologici. I convegni “Comunicare scienza, comunicare vita” e “Scienza e cura della vita, educazione alla democrazia” hanno poi visto politici di primo piano, giornalisti, autorità laiche ed ecclesiastiche dialogare su bene comune ed etica dell’informazione

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19 Commenti

  1. a volte manca l’uso del buon senso e del rispetto del pensiero altrui. in questo caso ad esempio, una “manifestazione” che intende difendere un pensiero ed un punto di vista finisce per assumere toni di intolleranza rispetto a chi pensa diversamente. a volte, a leggere chi si definisce anti-aborto, sembra di intuire l’idea che chi fa ricorso all’aborto lo fa per egoismo o superficialità dimenticando che esistono svariate situazioni anche dolorose e drammatiche che portano a tale scelta. l’Italia appunto garantisce questa libertà di scelta e questo è un punto fondamentale da non dimenticare o sottovalutare – poi si può stare qui all’infinito a discutere di quando un feto si può considerare un bambino.

    1. Mi spiace. Non è così. Nessuna intolleranza. Ho conosciuto madri che hanno abortito con una certa superficialità e madri in cui la ferita rimane sanguinante dopo anni. Quasi sempre madri lasciate sole.
      Di certo i bimbi sono sicuramente quelli che non hanno nessuna responsabilità. Condanno l’atto, mai mi sognerei di giudicare alcuna persona. Posso pensarla in questo modo o per questo devo essere giudicata: intollerante, retrograda, da sottoporre a trattamento tso e altre amenità che mi sono state rivolte in queste mail? Sono io che giudico?….

      1. il mio commento era rivolto alla manifestazione a cui fa riferimento l’articolo, le sue, come le mie rimangono riflessioni personali, e pertanto non alcun interesse a farle cambiare idea – ci mancherebbe. al tempo stesso però sono sempre più convinto di quanto sia indispensabile che la libertà di scelta, oggi più che mai, venga garantita.

  2. La novità è l’uso dei social network per la divulgazione di idee arretrate. Non mi stupisce il fatto che gente che crede in un Dio vada a pregarlo in una cattedrale. É giusto che la chiesa rimanga salda ai suoi princípi. Di 2018 anni fa (circa, eh). É giusto invece che la società civile laica provi ad evolversi.

  3. E per quanto riguarda l’Italia dal 1978 sono stati registrati 6 milioni di aborti, sì lo paragono ad un genocidio, del popolo italiano. Cosi come in altri decrepiti paesi europei. 6 milioni di bambini, indifesi, mai nati.

    1. Usiamo però termini corretti: in quanto mai nati, non erano ancora bambini, ma potenziali nuove vite.

      1. Allora: si può abortire entro il terzo mese. Cioè prima non è un bambino, poi lo diventa. Però no. Non è un bimbo ancora, non è nato. Ma allora cos’è?? dal terzo al nono mese cos’è?? Non sono un medico e uso il buon senso e penso che basti quello. Basta il buon senso per dire che è un bambino da subito. Basta guardare un’ecografia. È un bimbo nella pancia della sua mamma. La persona che lo difenderà da tutto e da tutti a costo della sua stessa vita. Tutte e tre le mie figlie sono nate prima del termine.. Non erano bambine prima di venire alla luce? Mah…

  4. Charlie Fard, Isaiah Haastrup, Alfie Evans: tre bambini uccisi contro la volontà dei genitori in Inghilterra. In Francia quest’estate Inés, ragazzina di 14 anni, sempre contro il volere dei genitori. In tutti questi casi c’è qstato un intervento pesante della polizia per procedere. Vi ricordate il caso di Alfie? A cui lo stato britannico ha impedito fisicamente ai genitori di portare il bimbo in Italia dove c’era un ospedale pronto ad accoglierlo? In Olanda l’eutanasia è legge dello stato, si legga le particolarità per i ragazzi. Inoltre sempre in Olanda è in vigore il Protocollo di Groningen per l’eutanasia sui neonati. Ma sicuramente il sig. Andrea avrà da stracciarsi le vesti. Mi spiace. Io giovedì andrò a pregare. In Duomo.

    1. No, la ringrazio del pensiero ma credo che lascerò intatte le mie vesti, nonostante tutto.
      Anche perché vedo che lei fa confusione tra praticare l’eutanasia ed evitare un accanimento terapeutico.
      E mette sullo stesso piano eutanasia e interruzione di gravidanza.
      Un atteggiamento triste e terribile allo stesso tempo.

      1. Mi spiace. Non faccio nessuna confusione. La confusione la fa lei. Nutrizione e idratazione non sono accanimento terapeutico. Se fosse accanimento terapeutico l’ospedale di Roma non avrebbe acconsentito al trasferimento di Alfie. Se a mia figlia di 1 anno non do da bere e da mangiare sa che muore? E lo decide lo stato se mia figlia deve vivere o morire? Per piacere. Metto sullo stesso piano eutanasia e aborto? Mi dica lei: quando un bimbo è tale? Non le bastano gli studi dell’embrione?

  5. Biasimare o schernire i credenti avvalendosi di leggi ipromulgate da uomini considerandole parimenti alle leggi della fisica o della matematica, porta inetavilmente a racchiudesi in gruppi che hanno il solo desiderio di piegare gli altri al loro pensiero.
    La libertà di religione non è un dogma ma sancito dalla costituzione, pertanto… libertà !

  6. Le leggi razziali erano leggi dello Stato. Non per questo non erano criminali.
    Inoltre la preghiera è rivolta a tutto il mondo, anche ai tanti bimbi a cui viene praticata l’eutanasia in Olanda, Inghilterra, Francia…

    1. ok, quindi una donna sta paragonando le leggi che hanno contribuito al genocidio degli ebrei con le leggi che regolano il diritto all’interruzione di gravidanza, perfetto.

      cortesemente, gentile sig.ra Ghezzi, potrebbe indicarci i riferimenti normativi che la portano a dire che che ci sono leggi in Francia e nel Regno Unito che consentono l’eutanasia sui bambini?

      grazie

  7. Non sarà un reato per la legge italiana. Ma resta un omicidio. Da così tanto fastidio che ci sia qualcuno che preghi Maria, la madre di Gesù, affinché le persone difendano e promuovano la vita?
    Siamo proprio in una cultura di morte. Che tristezza.

    1. Ecco qua, come volevasi dimostrare: “omicidio”, “cultura di morte”…
      Come se le donne che si trovano ad affrontare questo dramma gioiscano quando si trovano costrette ad abortire o i medici che le assistono provino piacere o divertimento.

  8. Terribile. E avvilente. E tanti altri aggettivi che preferisco non utilizzare per non scadere nella volgarità.
    Questi “comitati” utilizzano peraltro in modo molto scorretto e meschino la lingua italiana: “noi siamo a favore della vita”, “noi siamo contro l’aborto”, li si sente dire. Come se chi non è d’accordo con loro fosse “a favore” della morte.
    E pensare che anche la cattolicissima Irlanda ha finalmente abrogato la legge costituzionale che proibiva l’interruzione di gravidanza. Da noi invece qualcuno rimpiange le cacce alle streghe…

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