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Avversari solidali, giovani atleti volontari per cancellare il raid: che bellezza, Albate Calcio

“Gli errori (anche gravi) della vita si pagano, ma dagli errori certe volte arrivano gli stimoli per provare a cambiare registro. Ci auguriamo questo, visto che si tratta di giovanissimi”.

Raid vandalico alla sede dell’Albate Calcio: locali devastati e la scritta “Coronavirus”

Con queste parole, contenute in un lungo post pubblicato poche ore fa sulla pagina Facebook della società, l’Albate Calcio ha commentato il fermo di tre minorenni accusati di esser gli autori del raid che ne ha devastato la sede nella notte tra martedì e mercoledì scorsi.

E, senza alzare i toni, ha mostrato a tutti quello che una società sportiva giovanile dovrebbe fare: educare i ragazzi mostrando che agli errori si può sempre rimediare e offrire un luogo di aggregazione positivo. “I giovanissimi li conosciamo bene – si legge infatti nel post – la nostra missione è sempre stata, e sarà sempre, quella di farli crescere, di dargli un supporto e una valida alternativa alla noia della strada”.

A devastare il Gigi Meroni di Albate tre comaschi (due minorenni). Presi grazie a una mamma

E i risultati di questo atteggiamento costruttivo si sono visti fin da subito, dalla solidarietà delle società sportive “avversarie solo sul campo”, all’aiuto concreto dei giovani calciatori di Albate: “Tutti i nostri ragazzi che si sono presentati spontaneamente al centro sportivo mercoledì, per darci una mano, ci ha inorgoglito – si legge – dopo i fatti accaduti non ci siamo persi d’animo e nel giro di 24 ore la vita è tornata quella di prima. Con qualche ‘soldo’ in meno, ma con tanto calore in più”.

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