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La vacanza? A Camerlata. Anzi, a Muggiò. Non solo centro, i B&B invadono le periferie

L’esplosione di case vacanza, Bed and breakfast, appartamenti in affitto a Como, negli ultimi anni, non è un mistero. Sono centinaia le strutture allestite nei suggestivi vicoli della città murata, a due passi dal lago, dove i visitatori possono finalmente ammirare gli scorci intravisti su Netflix, al cinema o sul profilo Instagram di qualche celebrità, da Christina Aguilera a Chiara Ferragni.

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Il ritrovato fascino del “lago più bello del mondo” non riguarda però più solo l’universo contenuto entro confini della città murata. Appena oltre piazzale Camerlata, infatti, si cela un fiorente mondo di B&b “di periferia”, apprezzati, a detta dei gestori, per la vicinanza alla città senza le complicazioni di parcheggio, per i servizi efficienti e strutture nuove e moderne, rispetto agli affascinanti ma vetusti edifici del centro storico.

“Non abbiamo nulla da invidiare alla città murata – esordisce Sergio Moia, titolare del B&B La Tegola, tra Camerlata e Rebbio – non avremo la vista lago ma abbiamo molto alto da offrire. Siamo il primo stop dei turisti che proseguono verso Sud o la “base” di chi si ferma qualche giorno sul lago”.

Per Sergio, portali online come Booking o B&B Italia hanno permesso a strutture periferiche di mettersi in mostra anche a un pubblico internazionale: “Siamo a un passo dall’autostrada verso le località marittime più in voga. Chi vuole è in città murata in poco più di dieci minuti, senza doversi complicare la vita con macchine, parcheggi e Ztl”.

Antonella Zona gestisce due case vacanza: la Vintage Italian House a Muggiò e la Fiorenza House a Luisago. “I nostri ospiti stranieri sono molto abituati a prendere la metro o i mezzi e sono a proprio agio in treno o bus diretti a Como. Poi, specie a Muggiò, abbiamo tutti i servizi possibili: bar pasticcerie, un’edicola, un fruttivendolo. Non manca nulla”.

Per Rita Paleari che con il marito Mauro gestisce il B&B Agrifoglio, la filosofia di questo tipo di accoglienza allevia la competizione con le strutture più centrate sul cardo-decumano cittadino.

“Il punto di un Bed and breakfast è mettere a disposizione quello che hai nel miglior modo possibile e senza far mancare il contatto umano – spiega la titolare – Como è poi raggiungibile in pochissimo tempo con un bus”.

La vita di un Bed and breakfast di periferia, però, non è tutta rose e overbooking. “Ci sono due problemi principali per chi è in questo settore – spiega Rita – in primis la tassa di soggiorno che è raddoppiata improvvisamente e che spesso non vede ritorno per gestori e turisti. Como soffre in termini di eventi e iniziative e gli ospiti se ne accorgono. I trasporti pubblici sarebbero poi totalmente perfettibili. Spesso compro blocchetti di biglietti per evitare agli ospiti la fatica di trovare una rivendita. Ci sono state poi volte in cui ho recuperato delle persone bloccate a Como, dopo aver perso l’ultimo bus”.

E, infine, per Rita, tutte le case vacanza non in regola hanno un impatto non indifferente sui gestori onesti: “L’abusivismo ci danneggia molto. Vorrei che il Comune fosse più attento invece che vederci solo come soggetti da spremere”.

Anche secondo Ilaria De Palo, titolare dell’appartamento Comondo, a Camerlata, una struttura in periferia è tutt’altro che un paradosso: “Per un residente Camerlata può essere scarno di servizi ma per un turista c’è davvero tutto: da Pizza Garage al Birrificio, dal centro commerciale ai mezzi per raggiungere il centro di Como. Il mio cliente medio è smart, in grado di muoversi indipendentemente e di apprezzare un quartiere in cui le strutture sono nuove rispetto ai palazzi vecchi e non ristrutturati del centro”.

Purtroppo, però, racconta Ilaria, l’onta delle case vacanza abusive a Como penalizza chi si rifiuta di fare affari in modo sommerso. “Capita che molti affittino tramite portali online con codici fiscali dati a caso, senza trasmettere i documenti in Questura mettendo a rischio la sicurezza di tutti. Ho addirittura sentito di persone che hanno affittato a profughi Siriani senza documenti”.

 

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. “Ho addirittura sentito di persone che hanno affittato a profughi Siriani senza documenti”.

    Qua siamo al “mio cugino mi ha detto che una volta..”.

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