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Blitz antidroga a scuola, Magatti contro il video della Polizia locale: “Vezzo esibizionista”

Fa discutere il video diffuso ieri dei controlli anti-droga condotte dalla Polizia Locale di Como e Prefettura nel contesto dell’operazione “Scuole Sicure” che, nello scorso mese, ha portato al sequestro di 17 grammi di marijuana e 0,8 di hashish oltre all’identificazione di 49 studenti.

Voce del dissenso è il consigliere comunale di Civitas, Bruno Magatti, che, commentando il video delle ispezioni nelle scuole comasche pubblicato sulla pagina Facebook di Comozero, sferra un pesante affondo per la decisione di diffondere il video in questione.

“Si tratta soltanto di un vezzo esibizionista caratteristico di certa cultura politica e, quindi, anche di questa amministrazione – si legge nel commento di Magatti – ciò che viene esibito, in modo volutamente ostentato, sono semplicemente azioni di controllo e di vigilanza che sono sempre state fatte (in collaborazione con la Guardia di Finanza) ma con altro stile, con consapevole discrezione e rispetto, sapendo che, quando si ha a che fare con dei minori”.

Magatti ricorda poi che l’obiettivo di azioni di questo tipo non è la sanzione ma “il recupero di una relazione che consenta agli adulti di “comunicare” con i ragazzi perché diventino persone consapevoli, e quindi in grado di scegliere di stare al riparo dai rischi che determinate scelte comportano”.

“Oggi si sventola solo repressione e sanzione – conclude Magatti – vedete voi se in ambito educativo questa è la strada giusta!”

Di seguito pubblichiamo il commento del consigliere nella sua interezza:

Si tratta soltanto di un vezzo esibizionista caratteristico di certa cultura politica e, quindi, anche di questa amministrazione.

Ciò che viene esibito, in modo volutamente ostentato, sono semplicemente azioni di controllo e di vigilanza che sono sempre state fatte (in collaborazione con la Guardia di Finanza) ma con altro stile, con consapevole discrezione e rispetto, sapendo che, quando si ha a che fare con dei minori, l’obiettivo prioritario non è la sanzione, ma il recupero di una relazione che consenta agli adulti di “comunicare” con i ragazzi perché diventino persone consapevoli, e quindi in grado di scegliere di stare al riparo dai rischi che determinate scelte comportano.

Mi piace qui ricordare il grande lavoro che si fece più di due decenni fa nelle scuole superiori della città. Fu un lavoro accurato e di alto livello, all’interno di un progetto pensato prima di tutto dall’Arca e dalla sapienza di don Aldo Fortunato, che aveva come elemento strategico la costruzione di relazione tra “pari” (ovvero tra coetanei formati e accompagnati da adulti consapevoli): educazione e prevenzione, dunque.

Oggi si sventola solo repressione e sanzione.

Vedete voi se in ambito educativo questa è la strada giusta!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Io invece mi chiedo come mai la polizia locale, che a detta di zarina & co ha un organico limitatissimo, con conseguente quasi impossibilità di presenza sul territorio, sia per la gestione del traffico che per la vigilanza del centro storico, facendo magari rispettare in ZTL le ordinanze (quasi impossibile incontrare vigili urbani in centro), dicevo come mai poi la polizia locale di Como si avventura (con tanto di cane antidroga al seguito) in attività e perquisizioni che possono e vengono normalmente eseguite, e bene, da polizia, carabinieri e GdF?
    Solo per fare spettacolo?
    I nostri vigili non é meglio che facciano innanzitutto i vigili urbani?
    Ofelè fa el to mesté

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