RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Bottone (Dc) paladino degli studenti comaschi: “Basta compiti, più tempo libero per i ragazzi”

La proposta è singolare ma chiara: “Addio ai compiti a casa!”.

L’autore non è un alunno scontento del carico di lavoro da fare nel doposcuola, ma Luigi Bottone, della Democrazia Cristiana di Como.

In una nota stampa diffusa oggi, infatti, Bottone all’urlo “basta compiti” chiede che Como inizi con la sperimentazione del metodo “Modi”, acronimo che sta per “Migliorare l’organizzazione didattica” che, secondo quanto spiegato nel comunicato, dovrebbe lasciare più tempo agli alunni lariani di coltivare i propri hobby e e praticare un’attività sportiva.

Ph. Carlo PozzoniCome spiegato nel messaggio che riportiamo di seguito, il metodo sarebbe già utilizzato in diversi stati europei:

Addio ai compiti a casa!
Como inizi con la sperimentazione MODI !
Sono anni che genitori e studenti si lamentano .Quando riapre la scuola gli studenti sono costretti a tornare tra i banchi e lo fanno controvoglia, non tanto perché sono costretti a stare 6 o 7 ore all’interno dell’Istituto scolastico ad ascoltare i Professori e le lezioni, ma per via dei compiti che vengono assegnati e che spesso e volentieri sono anche troppi (impegnando interi pomeriggi e serate). Questa situazione non crea solo problemi ai ragazzi (che non riescono a ritagliare
tempo libero per dedicarsi ad attività sportive, alle realizzazione di propri Hobby..ecc) ma anche alle famiglie (specialmente per le Mamme) che devo seguire i propri figli .

Il MIUR ha pensato di creare un esperimento che si concentra sull’esatto opposto: niente compiti a casa denominato “MODI – Migliorare l’organizzazione didattica”. Il MIUR ha pertanto ascoltato le lamentele di genitori e degli studenti ed ha deciso che non si faranno più i compiti a casa ma anche durante le vacanze estive, di Natale e di Pasqua.
Sono partite le sperimentazione per vedere effettivamente gli effetti. La scuola primaria dell’Istituto comprensivo Ci resola di Milano ha già iniziato tale
prova sperimentazione .
Dopo tutto questa non è una novità !!.Vi sono Paesi all’estero che applicano già da anni sistemi completamente innovativi in campo scolastico.
Ora gli istituti scolastici della Provincia di Como dovrebbero , a nostro giudizio, iniziare la sperimentazione senza alcun ritardo .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

12 Commenti

  1. Buonasera…sono d’accordo con il Signor Bottone…la scuola deve motivare non stressare….non si vive di solo scuola…
    ( E poi si parla dei diritti dei bambini….il diritto del bambino è potersi pure riposare.)..BASTA CON QUESTI COMPITI A CASA…..I COMPITI SI FANNO A SCUOLA…..
    Sarei felice che questa proposta verrebbe messa in atto in tutte le scuole….Specialmente in Sicilia…
    .

  2. Buongiorno, sono una docente della scuola primaria e mamma di due bimbi che frequentanoa scuola dell’obbligo. Concordo pienamente con la scelta del politico Bottone. Pensare che i compiti si debbano sostituire ai giochi virtuali delegittima il genitore della propria responsabilità di gestione di questi strumenti e del tempo libero dei figli. Troppo semplicistico pensare che sia la scuola a doversi occupare del tempo libero assegnando compiti. Inoltre, è qui rispondo a chi dice che i compiti servono ad imparare a gestire il tempo, vi comunico che spesso sono i docenti a non saper gestire il loro tempo in classe (non tutti ovviamente) e questo fa sì che poi i nostri figli debbano recuperare il lavoro a casa. L’eccesso di lavoro non ha mai portato benefici, in particolare nei bambini della primaria che sono ancora piccoli. La scuola deve motivare allo studio, non stressare, altrimenti questi ragazzi rimarranno ignoranti, nel senso che non vorranno più imparare ed apprendere da adulti.
    Buona giornata a tutti.

  3. Complimenti a bottoni non c’azzecca nulla in quanto a peso specifico con politica Comasca ma sicuramente ha titillato qualche mamma e papà è guadagnato qualche votino complimenti

  4. Gentile politico, sono un genitore di una bambina che frequenta le scuole primarie. Non sono d’accordo con lei perché sono cresciuto in una generazione dove i compiti si facevano tutti i giorni, li iniziavo appena arrivavo a casa. Alcuni giorni avevo il tempo per “scendere giù in piazzetta” x fare due tiri a pallone perché ho imparato sin da piccolo a gestire il mio tempo. Quando non riuscivo a finirli stavo con posteriore attaccato alla sedia e studiavo perché il mondo del lavoro e la vita non sono tempo libero. La scuola è propedeutica a questo. Le scelte se dare o meno compiti le lasci agli insegnanti che valutano in base agli alunni… cordiali saluti e buona politica

  5. Buonasera.
    Per chi volesse veramente capire cosa sia il progetto MODI, il Ministro e l Università hanno pubblicato diversi studi e documenti.
    Il progetto mira ad un miglioramento generale delle condizioni che
    favoriscono l’apprendimento e ad un innalzamento della qualità degli
    interventi educativo-didattici per tutti gli alunni, in un’ottica inclusiva. Gli
    obiettivi sono: lo sviluppo delle potenzialità e l’accrescimento delle
    competenze e, allo stesso tempo, il benessere degli studenti, dei docenti e
    delle famiglie coinvolte nei processi formativi.
    L’azione progettuale pone, quale premessa, l’individuazione di fattori
    strategici per il successo formativo e il benessere a scuola, molto spesso
    elusi o trascurati eppure determinanti.
    Si cercherà di eliminare la standardizzazione dell’intervento educativo .
    Inoltre si individueranno i giusti presupposto per poter operare nella cornice
    fornita da una nuova organizzazione didattica. A tal proposito il progetto
    cercherà di accrescere la competenza psicopedagogica degli insegnanti,
    fornendo indicazioni operative per un’indagine delle caratteristiche
    individuali dei loro alunni.
    ●frammentazione vs compattazione degli insegnamenti,
    ● ottimizzazione del tempo scuola;
    ● competenze psicopedagogiche dei docenti, stili di apprendimento,
    ● didattica inclusiva;
    ● ambienti di apprendimento;
    ● benessere a scuola;
    ●sviluppo delle competenze, accrescimento delle facoltà
    individuali.

    Ed altro ancora….
    Molte sono le scuole che stanno aderendo..

    Distinti saluti

  6. I compiti sono troppo importanti per essere soppiantati da un generico e spesso poco profittevole “tempo libero”. Non c’è nulla da fare. I compiti sono fondamentali per capire meglio ciò che si studia e ti aiutano a imparare a studiare che è, a dire il vero, lo scopo prioritario del sistema scolastico.
    Facendo i compiti, tra l’altro, si impara a programmare il lavoro, ad applicare un metodo, a controllare un risultato. Insomma, a ben vedere, i compiti ti insegnano ad eseguire un lavoro e fare bene i compiti dà il peso del valore di un lavoro ben fatto. Se non è formativo questo! ?

  7. ma a che serve studiare quando la soluzione dei tuoi problemi la trovi in politica. Basta candidarsi per una carica pubblica, lavoro per il quale non è richiesto nè curriculum, nè referenze, nè titoli di studio .. stipendio assicurato e alla fine un buon posticcino in una partecipata o magari in qualche Ente. Oppure basta rispolverare un vecchio partito di quelli che non esistono più da anni, proclamarsi segretario cittadino, provinciale o regionale, tanto non vi è certo concorrenza e poi da questa “prestigiosa” posizione si può spare corbellerie ….
    però anche voi di Como zero un po’ di filtro alle notizie non guasterebbe …

  8. Se non fanno i compiti si attaccano ai PC, agli smartphone o alla TV..
    Che bella trovata bottone!
    Magari non facciamo nemmeno le verifiche per vedere se hanno studiato perché a casa si devono rilassare e praticare i propri hobbies e sport..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo