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Città nella città. Albate, un quartiere e un popolo: periferia orgogliosa

“Dopo la morte di mio marito ho spostato l’attività da Como ad Albate, il quartiere dove ho sempre vissuto. Mi sono sentita al sicuro, avvolta da calore umano, parte di una grande famiglia”.

Giuliana Malinverno

La dolcezza di Giuliana Malimverno, 75 anni e proprietaria del negozio Le Pinco, racconta l’anima di Albate, una comunità nella comunità.
“Nel 1943 Albate diventa parte del Comune di Como – racconta Pino Maisto, 55 anni, presidente dell’ Albatese Calcio e amministratore del bar Frey e del negozio Dolci Pensieri – ma non ha mai smesso di sentirsi una realtà a sé”.

(FotoServizio: Matteo Congregalli)

La comunità albatese ha vissuto significativi cambiamenti.

“Dagli anni ’60 agli ’80 abbiamo accolto moltissime famiglie arrivate dal Sud – continua Maisto – poi negli anni ’90 sono arrivati diversi stranieri. Il nostro quartiere ha saputo integrare in un clima sereno”.


Non è solo la comunità a cambiare ma anche l’assetto economico e amministrativo. “La crisi della seta ha portato alla chiusura di realtà storiche come l’azienda Omita – prosegue Maisto – ma i collegamenti ben serviti con le città vicine hanno permesso ai cittadini di trovare altre occupazioni. La nostra è una realtà autonoma, qui trovi tutto – spiega – peccato per la progressiva scomparsa di molti servizi amministrativi e ospedalieri spostati in centro città. Questo ha creato un disagio soprattutto negli anziani”.

Passeggiando per le vie del quartiere, è possibile imbattersi in autentiche rarità.
“La nostra attività festeggerà il centenario l’anno prossimo – commenta soddisfatta Mariagrazia Pedretti, 75 anni e gestore del negozio L’emporio – un’impresa familiare tramandata da generazione in generazione. Noi commercianti rappresentiamo un grande potenziale anche se spesso ci sentiamo una realtà periferica per via della scarsa manutenzione del quartiere”.

Mariagrazia Pedretti

Ciò che non scarseggia, invece, è la memoria popolare, tenuta saldamente in vita. “Da bambina – rievoca Malimberno – c’era la benedizione degli animali. Ricordo ancora – continua con il pensiero rivolto al passato – fiumane di animali in pellegrinaggio nella città. Un altro ricordo impresso nella memoria è stato il ripristino delle campane della chiesa, che i soldati avevano prelevato durante la guerra”.

L’umanità del quartiere si manifesta anche nel vivo associazionismo che regge nobili realtà quali, ad esempio, Agorà, il gruppo Alpini e la storica U.S. Albatese calcio.

“Coinvolgere i giovani nello sport – assicura il presidente Maisto – consente ai ragazzi di non percorrere cattive strade e li fa crescere con valori sani”. Il presidente onorario dell’U.S. Albatese calcio è una figura di spicco nel panorama comasco: Luigi Nessi, fresco di Abbondino d’oro ricevuto per meriti umanitari. “Luigi ha fatto tanto per tutta la comunità – commenta Roberto Cozza, gestore dell’omonima salumeria – nessuno escluso. Siamo fieri di essere rappresentati da lui”.

GALLERY-SFOGLIA

Il pezzo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

 

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Un commento

  1. Complimenti Bellissimo articolo Però devo dire che c’è un piccolo neo manca nell’intervista una persona storica di Albate il mitico edicolante Franco che con la sua attività va avanti dal 1970! Cordiali saluti

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