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Tristezza d’autore. Claudio Villa (Tex): “Ti faccio un disegno e lo vendi. Aiutami a dire sciacallo”

E’ vero, non siete tutti appassionati di fumetto, graphic novel, disegnétti.

Forse Dylan Dog vi dice qualcosa, Tex ve ne dice molte altre, così come Martin Mystère o Nathan Never.

Ma questa è una storia da raccontare.

Ecco, non è che gli album mensili si fanno da soli. Ci sono sceneggiatori e disegnatori (a volte, è sublime, le due figure si sovrappongono in un unico nome).

Forse non tutti (molti sì) sanno che.

A Como abbiamo una delle migliori penne (china&pennello) della storia di Bonelli Editore e, in assoluto, del fumetto europeo.

Roba da fargli un monumento in vita.

Mica a memento: dobbiamo portarlo in braccio tutti i fine settimana per le vie dei paesi, fargli feste e nutrirlo bene perché stia in forma e continui coi suoi capolavori.

Si chiama Claudio Villa (si definisce vetrinista di fumetti) e se non credete a ComoZero, almeno, credete al suo Wiki:

Dopo il liceo artistico frequenta lo studio di Franco Bignotti (Mister NoZagorMartin Mystère) dove impara e affina la tecnica del fumetto.

Il suo esordio professionale avviene nel 1980 con le edizioni L.U.G. con la miniserie in sei episodi Enguerrand e Nadine. Per la stessa casa editrice passa alla fantascienza con la rivisitazione di un personaggio già disegnato anni prima da Lina BuffolenteGun Gallon, di cui completa quattro episodi.

Nel 1982 approda alla Sergio Bonelli Editore e viene aggiunto allo staff di Martin Mystère. Dopo quattro episodi viene chiamato a disegnare il personaggio più famoso della casa editrice milanese: Tex. Nel 1986 gli viene affidato lo studio dell’immagine di due personaggi: Dylan Dog (su testi di Tiziano Sclavi), di cui diventa il copertinista ufficiale fino al numero 41, e Nick Raider (su testi di Claudio Nizzi).

Nel 1994 gli viene assegnato, in sostituzione di Galep, il prestigioso incarico di copertinista ufficiale di Tex, di cui ha realizzato anche molti episodi, uno dei quali (il numero 501 intitolato Mefisto!, luglio 2002), ha visto il ritorno del più grande nemico di Tex: Mefisto.

Nel 1996 realizza (sceneggiatura e disegni) con Claudio Baglioni il fumetto Le vie dei colori, ispirato dall’omonima canzone del cantautore romano. Protagonista Dylan Dog, è stampata per la prima volta su Tutto Musica e Spettacolo (ottobre), in seguito ristampata in Dylan Dog Superbook n. 23 (settembre 2002).

Nel 2006, su testi di Tito Faraci, ha disegnato una storia con protagonisti personaggi Marvel Comics, prodotta direttamente dall’italiana Marvel Italia (Panini Comics): Devil & Capitan America: Doppia Morte, pubblicata in doppia versione, edizione cartonata in formato francese in bianco e nero e in edizione brossurata in formato americano a colori (con i colori di Fabio D’Auria). Dal 2007 al 2011 gli viene assegnato l’incarico di realizzare tutte le copertine della Collezione storica a colori, progetto del Gruppo Editoriale L’Espresso in collaborazione con la Bonelli, compito cui si dedicherà quasi esclusivamente per tutto il periodo. Terminata l’iniziativa, Villa riprende anche a disegnare tavole destinate ad un albo Speciale di Tex, cui stava già lavorando assieme allo sceneggiatore Mauro Boselli e che era rimasto fermo per gli impegni da copertinista.

È anche autore di copertine per edizioni straniere dei fumetti Bonelli e di Sessanta giorni a Palermo, che narra le vicende degli ultimi giorni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Ecco, Claudio racconta su Fb una cosa disdicevole (per dirla gentilmente, egli è un signore, noi diremmo peggio), eccome.

Un’offesa brutta. Perché tutelare il diritto d’autore (lo sappiamo bene) è cosa complicatissima nell’era dell’iperdigital.

Tutto diventa mercato (meretricio, e Villa non c’entra), se c’è qualcuno che vende e un altro che compra è cosa fatta. E non va bene. Ecco il racconto (par di capire, dopo Lucca Comics):

Succede anche questo.
Non lo sapevo, non potevo, nè riuscivo a pensare quando mi trovavo davanti gente che aveva solo la speranza di poter avere un disegno o una dedica, che qualcuno, dopo aver fatto una fila da più di due ore, una volta tornato a casa potesse mettere in vendita un volume autografato con tanto di dedica personale.
Che dire…
Non ci sono parole.
Solo tanta tristezza, al pensiero che qualcuno possa anche solo pensare di comprarlo.
Aiutami a dire sciacallo…
Ecco…
Povera Italia…
Aiutiamoli non aiutandoli.
Lasciamoglielo in mano questo volume.
Diamo senso alle due ore passate in fila.
Hai voluto la bicicletta? e allora perché adesso la vuoi vendere?  
P.S.
tra l’altro i disegni che ho fatto a Lucca erano prevalentemente con la biro.
Questo mi pare addirittura arrivare da un’altra manifestazione…
Della serie: la mamma dei furbi è sempre incinta.
Plurigemellare…

SFOGLIA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Io non riuscirei mai ha vendere i miei disegni fatti da bravissimi disegnatori e disegnatrici dopo ore di coda che sono poi diventati amici o amiche di cui nell ambiente delle fiere sono abbastanza coosciuto in questo caso parlo della bonelli che li conosco
    dall 87 e poi c e un ricordo affettivo di cui alcuni con belle dediche vostro amico felix

  2. Como Zero, puoi aiutarmi a vendere un disegno autografo di Claudio Villa, per la precisione un ritratto a china ( soggetto rarissimo!) di Kit Carson vergato su un menù di Villa d’Este del 1991 in occasione della mostra bonelliana dal titolo La ballata di Tex allestita in San Francesco di Como? Dico sul serio, non è una provocazione : vorrei venderlo al miglior offerente per devolverne l’intero ricavato a sostegno della campagna di finanziamento/salvataggio del Cinema Gloria di Rebbio.

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