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Como, parte la “scuola” di Officina: “Amministrazioni chiuse su loro stesse. Formiamo i dirigenti del futuro”

Un ciclo di sei workshop per fornire la basi teoriche della corretta amministrazione delle cosa pubblica agli amministratori di domani.

Ecco l’obiettivo dell’iniziativa di Officina Como “A scuola di pubblica amministrazione. Come funziona una città” presentata oggi presso la sede della Fondazione Ratti, Villa Sucota, a Como.

“I temi affrontati durante gli incontri riguarderanno la pubblica amministrazione, cercheremo di spiegare come funziona una città in maniera semplice. Ci sarà un appuntamento dedicato all’urbanismo, alla storia di Como e tanti altri temi che riteniamo molto importanti per colmare un vuoto di preparazione – ha spiegato Paolo De Santis, imprenditore ed ex assessore del Comune di Como – Questo vuoto viene da lontano, dalla scomparsa delle scuole di partito. Mancano le basi formative che hanno contraddistinto gli anni del dopoguerra”.

Il ciclo di incontri comincerà il 14 di ottobre prossimo e si terrà a Villa Sucota fino al 18 novembre. Gli interessati dovranno candidarsi attraverso la segreteria di Officina Como (info@officinacomo.org) e ai selezionati sarà richiesto di partecipare a tutti gli appuntamenti, in modo di dare più continuità possible al percorso formativo.

Ancora una volta Officina Como dimostra l’ambizione di creare una classe dirigente che abbia uno sguardo verso il futuro, una prospettiva, una visione della città – ha commentato Giuseppe Cosenza, architetto e relatore di diversi degli incontri previsti- Racconteremo come un piano del traffico o un piano urbano possano avere delle importanti ricadute sulla vita delle persone. Daremo delle basi di etica di amministrazione pubblica e parleremo anche dei progetti le cui proposte per Como non hanno o non avevano le gambe per camminare”.

“Vogliamo far ripartire il sistema. Spesso le amministrazioni pubbliche si chiudono su se stesse, senza considerare stimoli esterni, rimanendo dentro i palazzi” ha concluso Cosenza.

“Il punto, è importante ricordarlo, non è tanto dare dei giudizi di carattere politico sull’operato delle amministrazioni che si sono avvicendate sul territorio – ha spiegato De Santis – piuttosto vogliamo offrire a 20 giovani o meno giovani di buona volontà gli strumenti teorici. Luigi Einaudi diceva “Conoscere per deliberare”. Ed è proprio questo lo spirito dell’iniziativa”.

 

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2 Commenti

  1. Chissà quali superlative qualità dovranno dimostrare di possedere quei 20 eletti per essere ammessi al workshop e poter essere illuminati sui segreti della perfetta lobbystica amministrativa cosi disinteressatamente offerta?

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