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San Francesco, denuncia di ComoAccoglie: “Uova contro un migrante”

L’episodio è raccontato dai volontari di ComoAccoglie. Alcune uova, provenienti da un’auto di passaggio, ieri sera avrebbero colpito un migrante davanti ai portici dell’ex chiesa di San Francesco. La struttura, da mesi al centro del dibattito, è diventata un dormitorio spontaneo dopo la chiusura estiva del centro Emergenza Freddo.

Riportiamo il racconto dell’associazione (da sempre attiva sul fronte migranti e senzatetto).

Ieri sera verso le 10 delle uova lanciate da un’auto hanno colpito un giovane migrante davanti ai portici di San Francesco.
Un gesto che mette profonda tristezza. Qualcuno si sente gratificato nel mostrare prepotenza e si accanisce verso chi è più debole e già vive in condizioni di fragilità materiale ed emotiva.
Semplicemente una bravata?
Forse per chi è inconsapevole e compie gesti di bullismo alla leggera. Non per le persone serie, capaci di riflettere e rifiutare queste azioni, capaci di un poco di empatia per chi viene colpito e si sente oggetto di odio e di scherno mentre già vive situazioni difficili.

L’espressione letta sul volto di questo ragazzo colpito dalle uova rende ancora più tristi noi volontari che non abbiamo mai accettato come normale che il portico di San Francesco divenisse un riparo di fortuna in assenza di altre soluzioni più dignitose. Il poco sollievo che abbiamo potuto offrire a queste persone senzatetto da aprile ad oggi con coperte e sacchi a pelo sarà insufficiente ora che le notti si stanno facendo più fredde.

I volontari di ComoAccoglie

EDIT 09.03 di domenica 30 settembre

Sulla questione è intervenuto Fabrizio Baggi di Rifondazione Comunista, che ha parlato di “ennesima provocazione di stampo razzista che la nostra città subisce. Il clima d’odio alimentato dalle scelte politiche nazionali e locali, e dalle continue dichiarazioni razziste del ministro dell’interno stanno alimentando un combinato disposto estremamente pericoloso”.

Sul fronte pratico, inoltre, Rifondazione definisce “inaccettabile che delle persone siano costrette a passare la notte all’aperto, senza servizi, in un piazzale sito davanti ad una chiesa chiusa da anni. Da tempo Rifondazione Comunista, interna alla Rete Como senza frontiere, chiede a gran voce l’apertura di un dormitorio comunale permanente per garantire alle persone senza tetto una soluzione più dignitosa ed anche una maggiore sicurezza fisica ma nessuna risposta incoraggiante è mari pervenuta dalle istituzioni”.

PER APPROFONDIRE
Una notte a San Francesco. “Questa vita non è una scelta. Qui uccidiamo la nostra umanità”

 

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