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Coni Como, terremoto nella pallavolo: dimissioni al veleno del fiduciario Lucio Amighetti

Terremoto nel Comitato territoriale di Como della Fipav, la federazione italiana della pallavolo. Si è dimesso con una lettera dai toni durissimi il fiduciario del Coni di Como, Lucio Amighetti, presidente della Fipav comasca. Durissima l’accusa di base: “Totale assenza di attività e mancanza di programmazione a favore dello sport comasco”.
La missiva, indirizzata direttamente alla delegata provinciale del Coni Como, Katia Arrighi (oltre che, tra gli altri, al presidente del Coni Lombardia, Oreste Perri, al presidente della Fipav Lombardia, Adriano Pucci Mossotti, e all’assessore allo Sport del capoluogo, Marco Galli), attacca il fatto che “dalla presentazione dello scorso settembre 2017 presso la Canottieri Lario di Como non è mai stata indetta alcuna riunione con i fiduciari Coni. E’ stata solo una bella vetrina. Oltretutto – prosegue Amighetti – a oggi non conosco il pieno organigramma dei Fiduciari e non ne conosco le zone di competenza”.

Nella lettera di dimissioni di Amighetti “si evidenzia una mancanza totale di pianificazione, visione e scelte di obiettivi da perseguire da parte della delegazione da lei diretta. Finora ho assistito soltanto a iniziative spot, tese a collezionare foto per lavagne Facebook”.
Critiche, quelle del fiduciario dimissionario, che toccano anche il futuro della sede attuale in viale Masia, a Como, da cui il Coni dovrebbe spostarsi per occupare 4 locali in zona Caserme ma che per la federazione della pallavolo prevederebbe soltanto “un locale di 6 metri per 5, cioè 30 metri quadrati (oggi sono 60, ndr)”.
“Come possa lei credere (Arrighi, ndr) che la Fipav Como possa rendere operativo il proprio Comitato in 30 metri quadrati non lo so – prosegue Amighetti – In 30 metri quadrati non ci stanno neanche le scrivanie e gli armadi. E ritengo questo un autentico vulnus per il Comitato territoriale Fipav di Como, che rappresenta 59 società, 249 allenatori, 971 dirigenti, 41 arbitri e 4.128 atleti”.

Peraltro, il Comune di Como è proprietario dell’immobile di 3 piani in viale Masia, sede attuale del Coni e l’assessore Marco Galli, nel dicembre scorso, avrebbe dato anche la disponibilità a valutare una ristrutturazione (anche se una ulteriore prospettiva a lungo termine sui prossimi 3 anni potrebbe persino prevedere la sede di tutte le Federazioni comasche all’interno del venturo nuovo palazzetto dello sport di Muggiò). Alla fine, però, di quelle discussioni non si sarebbe più avuto alcuno sviluppo.
Velenoso il finale: “Ribadisco che da questo momento, vista la considerazione mostrata, il Comitato territoriale Fipav di Como non si presterà più ad alcuna vetrina o passerella da parte del Coni Como per fotografie da esibire in pubblico”.

QUI LA LETTERA INTEGRALE

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 Commenti

  1. La sobria ed elegante risposta del delegato, inviata a mezza provincia:

    Da: Delegato como
    Inviato: lunedì 19 marzo 2018 13:41

    Oggetto: Re: Dimissioni Presidente F.I.P.A.V. Como Lucio Amighetti da Fiduciario Coni Como

    Mio caro amico,

    credo tu abbia perso un attimo il filo logico di un ragionamento oggettivo: il Coni non ti può concedere 60 metri quadri a te ( anche sei fai i capricci e urli perchè pretendi di avere ciò che vuoi – in base a un diritto che tu hai deciso di avere ma che non deriva da nessun dato oggettivo – e quindi, per ripicca e rivalsa, presenti le tue dimissioni, asserendo che non sei stato coinvolto o sentito da me.

    I locali che tu usi non sono tuoi e ogni singolo soggetto di federazioni o enti potrebbe, da un momento all’altro , pretendere anche lui l’utilizzo di quelle sale . Hai messo in conoscenza mezzo mondo. Sono curiosa di sapere ora se qualcuno di loro volesse i tuoi locali tu come ti comporteresti. Ogni singola federazione o ente ha diritto a usarli, lo sai vero?

    Ti ripeto, per circa la 500 sima volta, che ti aspetto a braccia aperte quando vuoi per parlare a quattrocchi. E’ tua abitudine, e questa mail ne è la dimostrazione estrema, che non ti siedi a parlare ma fuggi, scappi, rimandi.
    Amico mio, non mangio nessuno. E’ difficile coinvolgere qualcuno che fugge, non si fa trovare e che quando lo chiamo per dirgli ” dobbiamo spostare la sede dimmi cosa ne pensi” quel qualcuno mi urla in faccia ” il coni è un brancio di cialtroni perchè io con pochi soldi ho sistemato la sede “.

    Ti ricordo, e ricordo a tutti quelli che hai messo in conoscenza, che hai fatto interventi su un immobile non tuo , senza autorizzazione alcuna da parte di nessuno: ti è chiaro questo vero?

    Non so chi sta leggendo questa tua mail e non so chi sta leggendo questa mia risposta.
    Io non ho nulla da nascondere e ti ripeto, sempre per la 500ma volta: vediamoci e parliamone perchè io no posso nè collaborare nè lavorare con chi non si siede al tavolo con me perchè è arrabbiato, come un bimbo , di non ottenere 60 metri quadri ( o mi dai 60 metri quadri o io mi dimetto e con te non collaboro più).

    Mio caro, ti fai prendere dal nervoso e dall’ansia se non ottieni ciò che vuoi ma io, oggettivamente, non posso certo concederti 60 metri quadri solo perchè tu urli di volerli.

    Io nella scala gerarchica Coni non valgo nulla: non ho poteri decisionali, non ho poteri economici, non ho autonomia di nessun tipo.
    Il Coni Coni sta facendo molta attività sul territorio, ma lo stiamo facendo con chi non urla. Ti ho chiesto di partecipare alla festa delle benemerenze e nell’organizzazione e mi hai risposto ” non ho tempo “. Se hai cambiato idea e vuoi invece farla ne sono felice, ci mancherebbe. Solo resta coerente con le tue scelte: io non posso sapere se cambi idea e quando. Non ho la palla di vetro . ( se ce l’avessi sarei in Polinesia dopo un 6 al superenalotto e non qui a discutere con te)

    Io, ti ripeto, sono sempre disponibile a sedermi a un tavolo a parlare con te, come ti ho dimostrato più volte, anche a mezzo scritto. Non sono io che decido come e quando il Coni si sposta e dove.

    Riguardo al fatto dei fiduciari ho riso quando l’ho letto. Hai le idee confuse su molte cose e su Marco Bergna scopro ora che si è dimesso. Se l’ha fatto non l’ha fatto con me quindi, cortesemente, non sparare a caso cose che non sai o che ignori. Lo dico per te perchè ti porto il massimo rispetto e la massima stima e mi spiace se , sparando a caso, rischi di essere inesatto.
    Ho un incontro con altri fiduciari in settimana per dei progetti: solo che loro, a differenza tua , non urlano . ( invecchiando ho due cose: più rughe e meno voglia di sentire la gente che urla)

    Per il resto e per il fatto che mi scritto nero su bianco, in copia conoscenza a decine di persone, che sono una cialtrona che fa ciò che fa in maniera impreparata, irresponsabile e solo per finire su facebook spero tu ti renda conto che la diffamazione a mezzo scritto, condivisa fra molte persone, è un reato perseguibile . Lucio, stai commettendo una serie infinita di errori:

    1. tocchi immobili non di tua proprietà e vi poni delle modifiche , ancorchè privo di autorizzazioni;
    2. diffami una persona a mezzo scritto in conoscenza a mezzo mondo.

    Ti ripeto, sempre per la 500ma volta: vediamoci e parliamone perchè una cosa deve essere chiara a te e a chi sta leggendo: quello che scappa, fugge, urla, offende e si arroca il diritto di giudicare il prossimo sei tu.
    Io sono solo una povera donna che ha ereditato una situazione difficilissima da gestire con persone come te, ad esempio, che urlano, pretendono , si impongono perchè a loro tutto deve essere dovuto, nell’ottica di non si capisce quale diritto.

    Ti rinnovo l’invito a un incontro fra persone civili. Io non urlo, non sbraito e non offendo nessuno. Sono talmente calma che non mi incazzo neppure per il contenuto altamente diffamatorio del tuo scritto. Se nella lista di contatti che hai messo c’è qualche avvocato fatti spiegare a cosa puoi andare incontro.

    Per tutti gli altri mi spiace. Non so chi Lucio abbia messo in conoscenza o perchè. Se fra di voi c’è qualcuno che vuole avere spazi all’interno del Coni sappiate che, oggettivamente, ne avete lo stesso diritto di Lucio. Circostanza che a lui deve essere ignota o ignorata.

    Lucio Ti aspetto a braccia aperte.
    Il vino lo offro io .
    Un caro saluto

  2. Ho letto la missiva integrale e mi pare che ci sia molto più di quanto riassunto nell’articolo.
    E di molto più grave, ad esempio una “velata” accusa di conflitto d’interessi. O sbaglio ???

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