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Coronavirus – Locatelli e Zoffili: “Poche mascherine in Lombardia. Fate presto”

“Servono dispositivi di protezione individuale, mascherine, in un numero che sta nell’ordine delle centinaia di migliaia affinché si possa operare in piena sicurezza e a tal fine Regione Lombardia è stata costretta a rivolgersi autonomamente presso nuovi fornitori con un evidente allungamento dei tempi e aggravio della spesa”.

L’allarme è stato lanciato dai deputati comaschi della Lega, Alessandra Locatelli e Eugenio Zoffili.

Scrivono:

“Da giorni Regione Lombardia affronta sul suo territorio una crisi sanitaria senza precedenti, dimostrando una capacità di reazione, cura e prevenzione che ha fin qui permesso di contenere efficacemente il diffondersi del Coronavirus.

È però ogni giorno più necessario che anche il Governo faccia la sua parte, garantendo finalmente, dopo una settimana di ritardi nelle consegne, un adeguato rifornimento in termini di strumentazioni a tutela del personale medico e affine mobilitato in prima linea sui territori. Servono dispositivi di protezione individuale, mascherine, in un numero che sta nell’ordine delle centinaia di migliaia affinché si possa operare in piena sicurezza e a tal fine Regione Lombardia è stata costretta a rivolgersi autonomamente presso nuovi fornitori con un evidente allungamento dei tempi e aggravio della spesa.

Proprio per accelerare i tempi e rafforzare la pressione sulla filiera organizzativa statale questa mattina abbiamo presentato con i colleghi deputati della Lega di ogni provincia lombarda un’interrogazione al Premier Conte e al Ministro Speranza per fare il punto sul materiale consegnato e su quello ancora da consegnare, oltre che per stimolare l’Esecutivo a fare di più e con maggior costanza, avvalendosi del supporto e della collaborazione anche dei produttori italiani di (DPI) al fine di soddisfare celermente la domanda interna con ricadute positive sul tessuto economico del nostro Paese”.

La mascherina in distribuzione in queste ore

Intanto vi aggiorniamo anche sulla situazione dei ricoveri all’ospedale Sant’Anna

E’ ovvio che in un momento d’emergenza il passaggio di informazioni, data la concitazione, possa singhiozzare in qualche momento. Ci sta.

Così stasera è possibile dare un quadro, apparentemente stabile (naturalmente stanti le cose), della situazione Coronavirus al Sant’Anna di Como.

Sono cinque i ricoverati, tutti in condizioni stabili, in Malattie Infettive: due non tre i comaschi (uomo e donna di Tradate e Canzo), gli altri di Bergamo e Lodi.

Sempre quattro i ricoverati in Terapia Intensiva, in questo caso nessuno è comasco.

Per quanto riguarda i 16 casi sospetti annunciati ieri le analisi sono ancora in corso.

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5 Commenti

  1. Zoffili ? Quell’onorevole che invocava la sospensione della convenzione di Schengen ? Quello che così facendo ha attirato l’attenzione di mezza europa ha trasformando l’Italia in un lazzaretto ?
    Ma per favore, non se non si ha nulla da dire meglio del silenzio … è meglio tacere !

  2. Giustissimo chiedere formalmente una fornitura “ufficiale” e che garantisca la presenza dei dispositivi necessari in ambito clinico e ospedaliero dove non ne devono mancare. Dite però anche di non sprecarle se non serve utilizzarle. Ho visto video di gente che le mette nel modo sbagliato e senza la reale necessità di indossarla….

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