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Coronavirus – Olgiate Comasco, un caso positivo in azienda: la Sisme ferma la produzione

Un dipendente della Sisme  di Olgiate Comasco è risultato positivo al tampone: l’azienda, prima ancora dell’esito, ha scelto di adottare una linea di massima cautela, come hanno anticipato stamani i colleghi di PrimaComo.

Ai primi dubbi circa il potenziale contagio è scattato il piano di emergenza. “Lunedì 16 marzo, alle 12 circa, siamo stati contattati dalla moglie di un dipendente – conferma sempre a PrimaComo Sergio Luculli, direttore del personale – Ci ha informati: il marito era stato portato all’ospedale di Tradate con una sintomatologia importante, broncopolmonite. Erano in attesa di conoscere l’esito del tampone. Sulla base di queste informazioni, in poche ore abbiamo convocato tutti i dipendenti del reparto dell’Isola, una settantina di lavoratori”

Così, prima del risultato dei test: “Si è deciso di fermare la produzione e mettere tutti in cassa integrazione sino a venerdì 20 marzo. Considerando la paura tra i dipendenti anche nel reparto Fhp, martedì mattina, insieme alle organizzazioni sindacali,  si è deciso di mettere in cassa integrazione anche i lavoratori di quel reparto. Tutto chiuso sino al 20 marzo”.

Nel frattempo l’azienda è stata completamente igienizzata. Martedì poi è arrivata la conferma: il dipendente è risultato positivo al Covid-19. “Stiamo gestendo la situazione insieme al nostro medico del lavoro, che ci sta supportando in modo fantastico – continua Luculli – Spieghiamo bene perché i reparti produttivi saranno fermi fino al 20 marzo: la persona contagiata era già in malattia dal 6 marzo. Di fatto entro venerdì 20 marzo scadranno i 14 giorni in cui possono manifestarsi sintomi. Al momento non ci risulta alcun lavoratore con problemi di questo tipo”.

Oggi in azienda è presente solo Luculli con alcuni dipendenti per preparare il rientro e il riavvio della produzione

Il Coronavirus è stato un fulmine anche perché la Sisme stava navigando in ottime acque da tempo. “Siamo in una fase in cui sarebbe dovuta partire la flessibilità positiva. Abbiamo un sacco di lavoro ma siamo stati costretti a fermarci. Prima di tutto viene la salute dei lavoratori. Il problema, nei prossimi mesi, sarà quello di saper gestire la situazione: stiamo pagando l’impatto sul lavoro, essendo la Lombardia la regione più colpita dal coronavirus, e nei prossimi mesi l’impatto sarà su tutta Europa, quindi anche su alcuni nostri clienti. Se ci fosse stato un coordinamento europeo, ad esempio con la decisione di fermarsi tutti per qualche settimana, saremmo stati tutti allineati. Invece, così, rischiamo di pagare due volte l’emergenza”.

Intanto, massimo sostegno a Sisme da parte della sua divisione cinese. Da qualche settimana l’attività in Cina è ripresa e a Olgiate Comasco sono già state inviate 5.000 mascherine. Altre 12.000 arriveranno prossimamente. Inoltre, l’azienda olgiatese ha acquistato tre scanner (della stessa tipologia di quelli in uso negli aeroporti) e termometri. Tutto questo per monitorare al meglio la situazione dal punto di vista sanitario e tutelare ogni lavoratore.

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

(Ph: Gmaps e Sisme.it)

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