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Date retta a Beretta: “Stop all’urbanistica a tavolino. Blocchi inutili, via Milano pedonale”

Sergio Beretta Vs traffico in via Milano capitolo 2. O meglio, Sergio Beretta Vs un certo modo di valutare cosa fare (o non fare) per la città: la resa dei conti, insomma. Letteralmente.

Proprio in questi giorni, infatti, l’analisi dell’architetto comasco che avevamo raccontato prima di Natale, è arrivata alla conclusione e ha prodotto un piccolo ma significativo studio dal titolo: “Via Milano chiusa al traffico privato: qualità dello Spazio Pubblico”.


Il risultato?

Dieci pagine per dimostrare, dati alla mano, l’impatto sulla fruibilità degli spazi dato della chiusura al traffico privato della parte bassa della via durante i weekend della Città dei Balocchi e una conclusione lapidaria: “Questo studio mette in luce la sostanziale inutilità del blocco del traffico ai fini della qualità dello spazio pubblico (fatta salva la necessità di rendere maggiormente efficiente il trasporto pubblico Nda) – scrive – la domanda, però, se si vuole tendere a una città efficiente o di qualità, non può passare inosservata, soprattutto di fronte alle potenzialità che via Milano, sia bassa che alta, ha. Pare essere davvero un’occasione sprecata il rinunciare al miglioramento delle qualità presenti in ragione dell’efficienza”.

Ma come si è arrivati a queste conclusioni? Contapersone alla mano, l’architetto si era piazzato in via Milano dalle 14 alle 20 (da un’ora prima a un’ora dopo la chiusura della via) scegliendo un sabato di chiusura (il 7 dicembre), un giorno infrasettimanale di via aperta ma comunque in piena Città dei Balocchi (mercoledì 11 dicembre) e poi gli stessi giorni, ma a feste concluse e viabilità tornata alla normalità (mercoledì 8 gennaio e sabato 11 gennaio).

Risultato: poco più di 6 mila persone nei giorni infrasettimanali, a prescindere dagli eventi natalizi, mentre, al sabato, il dato cambia con un + 31% di presenze totali registrate durante la Città dei Balocchi.


“La realtà è che nei negozi entra meno gente, i flussi che la percorrono vanno in centro e se non ci fosse la Città dei Balocchi queste persone non ci sarebbero”, era stato il commento del presidente di Confesercenti Claudio Casartelli a dati ancora ufficiosi. La risposta di Beretta, ora come allora, è chiarissima: “Di fronte a numeri del genere occorre necessariamente porsi delle domande. Se gli incassi dei negozi raccontano che, nonostante un notevole incremento dei pedoni, la gente passa e basta, occorre trovare un modo per farla fermare”.

E come?

“Ci sono fior di studi internazionali che dimostrano che la soluzione è uno spazio al 100% pedonale, una Ztl a tutti gli effetti e non questo ibrido in cui passava un autobus ogni 61 secondi. Impossibile pensare che, con una frequenza simile, un pedone viva lo spazio. L’unica variazione tra strada aperta al traffico e strada chiusa riguardava la rumorosità”. Per il resto, identico timore nei confronti del traffico, medesimo spazio libero per camminare, stessa disponibilità di spazi in cui sostare: la stessa via Milano di sempre, insomma.

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Sì ma, gli autobus (11 linee tra urbane e extraurbane che passano di qui) dove li mettiamo?

“Ragionare sulla possibilità di creare una ZTL trasferendo la dorsale del Trasporto Pubblico da via Milano all’asse via Grandi, viale Roosevelt, viale Innocenzo XI, considerando la trasformazione dell’area Ticosa, non sembra affatto azzardato né irrealizzabile”, è la conclusione dello studio di Beretta.

“Uno studio che potrebbe essere approfondito all’infinito – ci tiene a precisare – ma che, secondo me, è il modo più intelligente per pensare alla città: partire da dati concreti, smettere di fare urbanistica a tavolino e sporcarsi un po’ le mani. Poi qualsiasi scelta si faccia, almeno si parte da informazioni che, di solito, le città non hanno: non il numero delle auto o del trasporto pubblico, bensì i pedoni”.

Il sasso è gettato e l’occasione di osare (o almeno di valutare di farlo) e cambiare radicalmente il volto e le sorti di una via, oltre che il modo di ragionare su come vogliamo vivere la città, c’è.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 Commenti

  1. la via sarebbe in effetti adatta alla pedonalizzazione, però sarebbe importante ragionare seriamente sulla zona ticosa per migliorare ed ampliare la viabilità in quella zona così da smaltire e gestire meglio il traffico in quella porzione ancora libera di città

  2. Bravo Beretta!
    Ztl via Milano, va benissimo, i negozi della via devono aiutare il loro fatturato in altro modo, di parcheggio non ne esiste alcuno.
    Gli studi commissionati in precedenza e strapagati come sono stati svolti?

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