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E non pedalò più: storia di Gianni Grammatica, il Taséll. Lupo d’acqua dolce

Erano il simbolo delle giornate in compagnia, dei turisti curiosi, delle dichiarazioni d’amore e delle famiglie che si concedevano un momento di svago.
I pedalò di Gianni Grammatica, 79 anni e titolare della storica azienda comasca Taséll specializzata nel noleggio di imbarcazioni, hanno accompagnato per anni migliaia di persone sulle acque del lago di Como, fino a quando una triste ondata li ha portati via.

“Sui miei pedalò sono saliti tutti – commenta con nostalgia Grammatica – ho visto intere generazioni passare davanti ai miei occhi. Dirgli addio è stato doloroso non solo per me ma per tutta la comunità”.

Parole amare che raccontano la fine di una fortunata intuizione nata molto tempo fa. “Erano gli anni cinquanta – continua – vidi i modelli costruiti da Oscar Forster in Svizzera e me ne innamorai subito. La decisione di portarne quattro a Como fu un vero e proprio azzardo, si trattava di un acquisto molto ingente: circa 470mila lire l’uno. Come le prime Fiat 500”.

L’intuizione si rivela vincente al punto che, negli anni, la piccola flotta di pedalò arriva a contare quindici elementi. “Erano affidabili, sicuri – ricorda orgoglioso – ed estremamente confortevoli. Sorrido ancora se penso a quante volte ho dovuto sgridare i ragazzi perché non volevano mai scendere!”.

Ma la fortuna storia dei pedalò era destinata a scontrarsi con il cantiere paratie.

“ Prima sono iniziati i lavori delle paratie – sottolinea – poi è franata la scalinata su Lungo Lario Trento dove c’era il pontile dei nostri pedalò. Una serie di disagi che ci ha portato a trasferirci provvisoriamente nella zona di Sant’Agostino. Dopo quattro anni, il Comune ci ha informati che non era più possibile effettuare l’attività di noleggio in quella zona e ci ha chiesto di andarcene”.

A fine ottobre 2018, la famiglia Grammatica cessa l’attività di noleggio dei pedalò e cede gli esemplari al Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna.

“Non avevamo un altro posto dove andare – conclude – quindi ci siamo trovati costretti a chiudere un’attrattiva turistica molto apprezzata. Un danno economico per la nostra attività e un grande dispiacere per un pezzo della nostra storia che se n’è andato per sempre”.

UNA DINASTIA DI LAGO
L’azienda Taséll nasce nel lontano 1892 dalla volontà di Piero Grammatica che desdierava imporsi nel campo della navigazione professionale sul lago di Como.
Di generazione in generazione la ditta arriva nelle mani di Gianni Grammatica che, nel corso degli anni, arricchisce la flotta con motoscafi, pedalò, taxi boat e charter boat.
Nel 1979 l’azienda vince il Premio Camuna di regione Lombardia per il turismo.
Nel 2009 Gianni Grammatica viene insignito del premio Cavaliere del Lavoro.
Nel 2014 l’aziende riceve il premio di 60 anni di fedeltà alla Confartigianato.

Il pezzo che avete appena letto è pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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13 Commenti

  1. Mah, tutto bello tutto vero…ma la mia esperienza con i Tasèll è stata poco piacevole…quando dopo aver pagato quasi 300 euro in contanti per un tour privato…alla richiesta di ricevuta sono stato guardato come un marziano. Per poi ricevere in malo modo (atteggiamento tipo la risposta sgarbata qua sopra ad uno dei commenti) una ricevuta (regolare) scritta a mano da un taccuino sgualcito…ma ero con ospiti e non potevo andarmene.
    Il primo bacino del lago a mio parere ha ancora tanta strada da fare prima di dichiarare di offrire un turismo di qualità. L’equazione dominante è ancora Turista = Pollo da spennare.
    Ad Maiora.

  2. Abbiamo perso un pezzo di storia. Erano coloratissimi e bellissimi. Assurda la scelta della giunta comunale. L’ennesima scelta sbagliata. Cosa ci resta di bello sul lungolago? Lo show di camioncini e furgoncini che consegnano a tutte le ore nel centro storico di Como inondando bambini e passeggini di veleni col loro scarico? Il reticolato delle paratie, uno scandaloso spreco di soldi pubblici? Con quei soldi la città poteva essere un gioiellino.

  3. In ogni caso con il nuovo lungolago “la pacchia è finita” e si andrà a bando come in tutte le moderne città turistiche. Certo, conoscendo il conservatorismo dei nostri amministratori è probabile che cercheranno di fare un bando sartoriale su misura per lei (vedi como-nuoto) ma le assicuro che monitorerò consiglio e commissioni perchè il bando sia il più imparziale possibile..

  4. Alla sign.luisa i pedalò costava € 8 per 30′ fino a 4 pax ma forse non sa quanto costavano in collaudi e manutenzione comunque questo non vuol dire che è partito un’altro pezzo di storia di como 1955 il primo pedalò .
    Mentre per gli altri signori provassero loro cosa vuol dire oggi come oggi avere e gestire un’azienda con i costi che si hanno e le concessioni le avevo ottenute sempre in regola pagando anche canoni ingenti nonostante come operatore nautico, inoltre noi diamo piu informazioni che non siamo tenuti a dare che tutto il resto e ci fanno anche i complimenti se qualcuno ha risposta male perchè se le meritato in mancanza i educazione.

    1. Nessuno mette in discussione il fatto che le concessioni fossero in regola, ci mancherebbe!

      La domanda era più semplice: veniva fatto un bando (dove concorrono più imprese e vince il migliore) o gli veniva rinnovata in maniera automatica la concessione nel posto più centrale senza bando?

      Poi sul dare informazioni e quant’altro, semplicemente curava la sua clientela, nulla di eccezionale, suvvia.

  5. Il signor Tasell è stato punto su un nervo scoperto a quanto pare…
    Inizi a rispondere alle obiezioni di giorgio e a negare che il suo sia stato a tutti gli effetti un monopolio indipendentemente da quanto lavoro dice di dare. (ammesso e non concesso che con più operatori si sarebbe dato lavoro a meno persone)
    Piccato per piccato se lo vuole sapere trovo i suoi operatori per nulla gentili e alquanto scontrosi nei confronti dei turisti

  6. “certi commenti li venga a fare di persona a me se è un uomo”
    Leggermente minaccioso, non si scaldi (o forse coda di paglia?)

    La domanda è semplice: quante volte e per quanti anni le è stata rinnovata la concessione senza metterla a gara?

  7. Volete le visioni a senso unico !!! (e comunque certi termini Le rivolga ad altri, grazie)…
    E mi dica: quanto costava una “corsa” in pedalò ?

  8. Vorrei rispondere al sig. Andrea che forse non sa che di ditte in piazza ce ne erano 15 e sono tutte fallite forse questo signore non sa che do lavoro a 22 persone ed è meglio che certi commenti li venga a fare di persona a me se è un uomo
    Distinti Saluti
    Edoardo Tasell

  9. Ma cosa dice?,Come si fa ad esprimere giudizi cosí.balenghi? Che lei non sia di Como è lampante….e non aggiungo altro!!

  10. dichiarazioni d’amore molto faticose, perché lei non pedalava mai. Muoversi era veramente un duro problema.

  11. Concordo con Andrealab: i prezzi erano alti e non c’era concorrenza, non è stato un benefattore ma un imprenditore monopolista…

  12. Non dubito che i comaschi che li hanno visti arrivare e invecchiare possano avere sviluppato un affetto particolare per i pedalò. Io che sono a Como da 10 anni e penso molti altri turisti che arrivavano a Como, li ho sempre visiti come dei pedalò usurati, gibollati e vecchiotti. Direi che la loro nuova dimensione (il museo) è quella giusta.
    Riguardo al Tasèl lo reputo un monopolio decennale (se non centennale) che non so quanto bene abbia fatto al turismo. Forse affiancargli un po di concorrenza sarebbe stato (e sarà) meglio per tutti (eccetto per loro)

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