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Facebook spegne Casapound. Staccata la spina ai comaschi: “Censurati perchè scomodi”

Nelle scorse ore, decine di profili Facebook e Instagram riconducibili al partito di estrema destra Casapound e di altrettanti responsabili regionali e provinciali sono stati disattivati.

La cancellazione definitiva degli account è stata spiegata da Facebook come una risposta alla violazione delle regole della community per quanto riguarda l’hate speech – il discorso d’odio – in rete.

“Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia – ha dichiarato un portavoce di Facebook all’agenzia di stampa Ansa – gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”.

Anche le pagine di Casapound Como e Blocco Studentesco Como hanno visto staccarsi la spina.


Il referente di Blocco Studentesco Como, emanazione giovanile del partito neofascista, Alessio Licheri (intervistato da ComoZero lo scorso dicembre), ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook, sopravvissuto alla ghigliottinatura operata dai social network, commentando i recenti sviluppi e collegandoli all’insediamento del Governo.

“Per chi non si fosse ancora accorto che viviamo in un mondo di censura in cui le aziende come Facebook e affini sono in grado di tagliare fuori chi è scomodo al pensiero unico globalista” si legge nel messaggio.

 

 

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