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Fridays for Future, protesta in bici con tendopoli ai giardini: “Manifestanti attesi da altre città”

Fridays for Future Como torna in piazza questo fine settimana per protestare contro lo stallo del progetto del tratto comasco di Eurovelo5, la pista ciclopedonale europea che, una volta completata, collegherà Londra a Brindisi, passando dalla nostra città.

“Abbiamo organizzato un bike strike che partirà dal Monumento ai Caduti alle 15.30 di sabato, passerà per Villa Olmo, per la tangenziale, San Rocco, via Milano alta per poi finire di nuovo ai giardini a lago, davanti alla locomotiva” ha spiegato Elisabetta Fumagalli, membro del coordinamento di Fridays for Future Como.

La biciclettata di protesta di sabato, annunciata la settimana scorsa, vedrà manifestanti provenire addirittura da fuori città per dar voce al proprio disappunto per le sorti incerte del lotto comasco di Eurovelo 5.

A detta degli organizzatori, c’è la possibilità concreta che lo spiazzo della Locomotiva diventi, per la notte di sabato, un accampamento di tende per ospitare i forestieri.

“Abbiamo chiesto al Comune l’occupazione di suolo pubblico per la zona della Locomotiva per poter ospitare i manifestanti che vengono da tutte le parti della Lombardia e anche da La Spezia o, addirittura, Viterbo” ha continuato Fumagalli.

La giornata di domenica vedrà, invece, piazza Cavour popolarsi di gazebo di associazioni ambientaliste che terranno incontri di sensibilizzazione su tematiche ambientali di vario genere.

La sezione comasca della Eurovelo 5 è duramente opposta dai commercianti del mercato coperto di via Mentana, dove l’opera dovrebbe passare. La paura degli esercenti è perdere clienti, allontanati dalla mancanza di parcheggi.


Nel comunicato diffuso ad accompagnamento del programma di manifestazioni del fine settimana, Fridays for Future non disdegna la netta condanna all’amministrazione Landriscinia, rea, secondo gli attivisti, di preferire gli interessi di pochi a fronte del benessere dei più.

Come possiamo leggere:

[…] vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro a questa amministrazione, che si preoccupa più di pochi esercenti che del benessere della popolazione, non solo comasca. Proprio per questo vorremmo portare avanti la lotta oltre i confini della città, oltre la nazione; questo è un appello in cui vi invitiamo ad unirci per un obiettivo comune, non riguarda una piccola città. Coinvolge l’Europa.

“La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha dimostrato, tramite degli studi, che il passaggio di una pista ciclopedonale fa bene all’economia” ha aggiunto Elisabetta Fumagalli. 

Nel caso in cui la situazione non si sblocchi, promettono i portavoce del movimento, verranno lanciate delle “critical mass” a settimane alterne: enormi cortei in bicicletta che, grazie all’alto numero di ciclisti, invadono le strade generalmente destinate al traffico automobilistico, causandone il rallentamento.


La conferenza stampa di presentazione si è conclusa con una breve nota di aggiornamento circa le proposte per una città più ecosostenibile presentate in Comune, all’attenzione dell’assessore all’Ambiente, Marco Galli. 

 

Alcune di queste richieste, oltre a riguardare Eurovelo 5, interessavano un maggiore efficientamento della dispersione di calore nei negozi della città, l’eliminazione di plastica usa e getta e una raccolta differenziata più puntuale.

“Gli eventi di questo fine settimana hanno ricevuto i permessi del Comune con cui il dialogo è buono – ha specificatoFumagalli – c’è un incontro fissato per il 19 di luglio, questa settimana, con l’assessore Galli per sentire le risposte alle richieste che abbiamo presentato e sapere se il Comune ha intenzione di proclamare lo stato di emergenza ambientale o meno”.

Di seguito pubblichiamo il comunicato integrale della manifestazione per Eurovelo 5:

APPELLO PER LA REALIZZAZIONE DELLA DORSALE CICLOPEDONALE DI COMO

La realizzazione del percorso ciclopedonale che attraverserà Como (dorsale urbana della via dei Pellegrini PCIR5 e sue diramazioni) è parte integrante di EUROVELO5.

EUROVELO5 è un progetto europeo che unisce Londra a Brindisi, attraverso una tratta ciclopedonale di circa 3000 Km, comprendente sei Stati: Regno Unito, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Italia.

La città di Como può ricoprire un ruolo essenziale per questo progetto; data la posizione strategica al confine tra Italia e Svizzera, permette l’accesso ai diversi Paesi interessati dai percorsi EUROVELO.

La realizzazione della ciclopedonale consentirebbe un incremento della mobilità sostenibile facilitando l’utilizzo integrato dei mezzi di trasporto alternativi all’automobile (bicicletta-treno-autobus-battello, ecc.), e creerebbe facili collegamenti tra paese e paese, tra città e città, tra Stato e Stato.

Il programma operativo regionale FESR 2014-2020 della Regione Lombardia, sottoscritto dal Comune di Como in data 23 dicembre 2016, vede come contributo economico al progetto da fondi europei una cifra pari a € 1.348.365,15 a fronte del costo totale stimato di € 2.494.679,92.

Per usufruire di questi fondi però è necessario ultimare i lavori entro il 2020, da qui il nostro appello: la realizzazione della pista ciclopedonale a Como pare bloccata, nel secondo lotto, a causa della necessità di spostare una quarantina di posti auto presenti in una delle vie (Mentana, ndr) che dovrebbe ospitare il suo passaggio. A questo si oppongono principalmente alcuni commercianti della zona, per paura di perdere clienti. In un’area, fra l’altro, già servita nelle due vie adiacenti da parcheggi pubblici capienti.

Pensiamo che sia inaccettabile che siano poche persone a decidere su una questione che interessa non solo loro, non solo i comaschi, non solo gli italiani, ma tutti i cittadini europei: fare parte di una rete di mobilità sostenibile che unisce l’Europa è per Como una grande opportunità, sia a livello di qualità della vita quotidiana dei suoi abitanti, sia a livello turistico.

Pensiamo che chi si oppone alla realizzazione abbia frainteso e non compreso a pieno le opportunità che la ciclopedonale darebbe loro, come dimostrato da vari studi internazionali (le ciclopedonali, ove realizzate, aumentano le redditività delle aree e il lavoro per gli operatori di diversi settori).

Come cittadini sentiamo la necessità di avere la possibilità di spostarci in maniera alternativa, sicura e sostenibile, quindi questo progetto sarebbe per noi un grande cambiamento positivo per quelle che sono le nostre abitudini quotidiane e per la nostra salute: più biciclette significa meno automobili, aria più pulita, meno morti sulle strade, più sicurezza.

Ma quello che più ci importa è di essere connessi attraverso questa mobilità ad altri cittadini del mondo come noi.
Si presenta per quasi l’intera Europa una possibilità straordinaria e non abbiamo intenzione di essere noi i fautori dell’incompletezza della ciclopedonale, non noi cittadini; al contrario vogliamo dare il nostro supporto perché è nei nostri diritti, ed è un diritto di tutti i cittadini del mondo; vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro a questa amministrazione, che si preoccupa più di pochi esercenti che del benessere della popolazione, non solo comasca.

Proprio per questo vorremmo portare avanti la lotta oltre i confini della città, oltre la nazione; questo è un appello in cui vi invitiamo ad unirci per un obiettivo comune, non riguarda una piccola città. Coinvolge l’Europa.

L’appello è rivolto a tutti e tutte, in bicicletta, a piedi, skateboard, monociclo, carrozzina, passeggino: c’è spazio per tutti!

NOI NON BLOCCHIAMO IL TRAFFICO.. NOI SIAMO IL TRAFFICO

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