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Grand Hotel Patria, lusso d’acqua dolce: ecco svelati progetti e futuro del piroscafo

Otto mesi fa Enrico Guggiari, vice presidente dell’Aero Club Como, ci raccontava del progetto per rendere il Patria, lo storico piroscafo del Lario, un hotel galleggiante di lusso.

Un progetto messo a punto, insieme a Giorgio Porta, “sull’onda del sentimento per fare una cosa bella per la città”. Poi si è messa in mezzo la burocrazia. “Devo ammettere che mi sono un po’ raffreddato – scherza Guggiari – però continuo a pensare che sia un progetto interessante da portare avanti e quindi ci lavoro con passione”.

Una buona notizia è arrivata a fine novembre. E’ stata firmata l’autorizzazione dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio all’uso individuale del bene.

Ciò ha autorizzato la Provincia di Como, ente proprietario del natante, a concederne l’uso alla Como Lake Steamship Company Snc, società vincitrice del bando per la sua gestione, di Porta-Guggiari.

“Il problema è che questo documento era solo la premessa per poter iniziare a lavorare al progetto e ha impiegato più di anno ad arrivare – prosegue Guggiari – ora mi appello agli altri enti con i quali dobbiamo lavorare affinché siano un po’ più celeri”. Molto c’è da fare infatti per poter rimettere in moto il Patria, attualmente privo di arredi al suo interno.

“Nelle prossime settimane definiremo con la Provincia di Como i passi per la progettazione esecutiva – aggiunge l’imprenditore – adesso serve fare dei rilievi precisi all’interno del piroscafo per la gestione degli spazi quindi faremo una ricognizione con gli architetti”.

Nel frattempo però c’è tutta la parte relativa ai permessi e ai contratti collaterali, a valle della concessione, da chiudere nel più breve tempo possibile.

“Dobbiamo stringere accordi per esempio con la Navigazione per portarlo a secco per i lavori ma anche con l’Autorità di Bacino per creare dei punti di attracco su tutto il lago – conclude Guggiari – Il primo termine da rispettare è il 22 maggio, quando scadrà il certificato di navigabilità e i lavori tecnici dovranno essere già stati realizzati”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem

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Un commento

  1. Quando, tanto, troppo tempo fa ero bambina ed abitavo a due passi dal lago, il Patria era il mio battello preferito. Mi affascinava il gigantesco fumaiolo che io ricordo però essere stato diverso da quello di oggi: più basso, più largo e a strisce bianche e rosse, unico elemento che lo differenziava ai miei occhi dal Concordia e che me lo faceva preferire. Da ragazza poi ho avuto la fortuna di salirci. L’arredamento era fantastico, tutto in legno. Sono scesa anche nella sala caldaie e mi ricordo di essermi chiesta come facessero i macchinisti a resistere: caldo tropicale e rumore infernale. Spero veramente che finalmente il Patria ritorni a vivere anche se qualcuno ha avuto la bell’idea (per lui) di ripulirlo di tutto ciò che conteneva.

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