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Il Pm di Como Fadda: “Viadotti, rotatorie, appalti. Carriere politiche sulla corruzione”

“Tra il 2016 e il 2019, in Italia, ci sono stati 152 processi per reati contro la pubblica amministrazione. Non sono tanti procedimenti. Questo perché le indagini sono difficili, quando corrotto e corruttore hanno tutto l’interesse a nascondere i propri crimini. Il Nord Italia ha meno processi ma c’è da chiedersi se è per rettitudine o una maggiore abilità a dissimulare azioni criminose”.

Questa è, in breve, la diagnosi fatta dal pubblico ministero del Tribunale di Como, Mariano Fadda, sullo stato dell’arte della lotta alla corruzione in Italia e Lombardia, durante la cena organizzata dal Lions Club Como Plinio il Giovane, Lions Club Como Host e in collaborazione con Lions Club Como Lariano, guidati rispettivamente dai presidenti Rosaria Casali, Giorgio Albonico e Bruno Curioni, il 27 novembre, in Sala Bianca al Teatro Sociale, dal titolo “Approfondimento dei fenomeni corruttivi”.

Senza scendere nei dettagli di indagini più o meno recenti svolte sul territorio della Provincia di Como, Fadda ha spiegato che “nonostante le recenti indagini quello comasco non è uno scenario di allarme” ma ha confermato il fatto che, a livello regionale, le inchieste vengano rese difficili dai tentativi di corrotti e corruttori di cancellare le tracce del proprio coinvolgimento in appalti truccati, sanità e opere pubbliche.

Altro ambito su cui si è concentrato il magistrato è la complessità delle leggi anti-corruzione che, complice una formulazione “bizantina”, spesso ostacolano il lavoro investigativo e giudiziario.

“Basti pensare alla tendenza sempre più recente di mostrare la faccia feroce dello stato alla corruzione – ha detto Fadda – il cui risultato è stata la Legge Severino del 2012, la riforma del 2015 e infine il Decreto ‘Spazza Corrotti‘ del 2019 che essendosi stratificati hanno complicato non poco le cose”.

Un’ulteriore tendenza nei fenomeni corruttivi messa in luce da Fadda durante l’evento serale è la trasformazione portata da Tangentopoli nel 1992. “Se prima di ‘Mani Pulite’ la politica poteva portare a situazioni di corruzione – ha spiegato il magistrato – oggi alcune carriere politiche iniziano e proseguono in quanto interamente votate al profitto generato da tangenti”.

Altra dinamica è poi la concentrazione di reati contro la pubblica amministrazione specialmente a livello locale: “Oggi, la costruzione di opere pubbliche, da una semplice rotatoria a un viadotto, può essere addirittura funzionale unicamente al guadagno di singoli e aziende con appalti su misura. Non è un caso che i funzionari delle amministrazioni locali e società partecipate siano i soggetti a macchiarsi più frequentemente di reati di corruzione”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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