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Il soldato della Zarina: Federico e quella venerazione per Elena Negretti

Che poi, a dirla tutta, fin troppo spesso spesso va così. Scorri la timeline di Facebook, leggi i commenti e ti interroghi, dubbioso e smanioso nelle notti insonni, su come sia possibile.

Davvero il tizio che conosci di vista (e che ti è sempre parso sì accorato ma tanto a modo) può trasfigurarsi in quel baluardo rapace del bianco-o-nero, nemico del dialogo, miliziano delle verità digitali che non ammettono mediazioni?

Così azzardi la comprensione. Scorri la pagina biancoblù del tuo ComoZero e leggi (rileggi) incisi, chiose, pensierini. Ne scegli uno ostinato.

Tra i più attivi e seriali editorialisti autonominati ti colpisce per pervicacia inossidabile Federico Gilardoni, già protagonista frequente delle cronache qualche anno fa perché rappresentante degli studenti dell’Insubria.
Uno centrato e colto ma, in qualche modo, ‘talebano’ della causa.

Fedelissimo sostenitore del sindaco di Como, Mario Landriscina, e del suo primo cavaliere, la zarina, Elena Negretti. Un proselito, un seguace senza-se-e-senza-ma. Allora cerchi il suo numero e lo chiami, pronto a ricevere una gragnuola di contestazioni. Invece, no. Che sia gentile, pacato e disponibilissimo ti strabilia .

Federico, leggo i tuoi commenti al nostro Fb. Sei un fervente adepto di questa amministrazione.
Può sembrare. Adepto, o meno, credo in Mario Landriscina. L’ho conosciuto in campagna elettorale. In poche parole mi ha fatto capire che il bene della città è superiore. Ed è disponibile ad accogliere questo bene, ovunque arrivi. Ci sono alti e bassi, deve prendere decisioni difficili e ci mette sempre la faccia.

Benissimo. Ma il tuo iperattivismo social è oltre la media. Hai tempi di reazione quasi istantanei.
Sì. sono iperattivo perché penso che le persone debbano essere ricondotte all’utilizzo del cerebro.

Spetta a te?
Ma guarda, quando mi vedete litigare io in realtà mi diverto. E’ quello che non capiscono i miei amici sinistrati. I miei interventi sono costanti e continui perché vedo persone che in Comune lavorano instancabilmente dalla mattina alla sera e bene. Como ha vissuto di sogni e idee, oggi c’è un sindaco che dice: rifacciamo le strade.

Si asfaltava pure prima, dai.
No, c’erano situazioni incresciose. La Bixio, viale Innocenzo e molte altre. Ora finalmente si risolve.

Ph: Pozzoni

Bitume a parte. Parlavi di persone che lavorano sempre a Palazzo. Ovviamente ti riferisci all’assessore Elena Negretti per cui, a leggerti, coltivi un’adorazione più che sacrale.
Certo! Quando la conosci non puoi non adorarla. Bisogna parlarle, conoscerla, comprenderla. Signori, capiamoci: lavora per tutti, ascolta tutti. Dal cittadino al dipendente, al funzionario all’agente di polizia locale. E’ vicina a chiunque, sensibile. Fa cose che non le spetterebbero. Non mi importa dove stia politicamente. E’ una grande amica, un grande amministratore.

Però tutto questo lo riduci in commenti tipo: “Grande sindaco! Grande assessore”. Non molta analisi.
Lo ammetto. Ma di fronte a certi post so che partono i commenti negativi. Sostengo da sempre Landriscina e Negretti, anche nei momenti difficili.

Perdonami ma tutto questo fervore non ha a che fare con l’incarico ricevuto dal Comune di Como? Sei Responsabile della protezione dei dati.
E’ il mio lavoro, una specializzazione che hanno pochissimi.

Ti hanno nominato poco dopo le elezioni. Nomina che rende sospetto il tuo sostegno assoluto, incondizionato.
Una cosa il lavoro, una cosa la stima delle persone.

Potrei riformulare in: celebrazione totale grazie al lavoro ottenuto.
A volte me lo fanno notare. Ma la mia libertà d’espressione va oltre un incarico. Vuoi sapere quanto prendo l’anno da Como? Così ti fai una risata.

Ovvio, quanto?
2.400 euro e mi dimentico di fare fattura.

Pochi, in effetti, per diventare una grupie. Quindi il tuo è amore incondizionato e genuino. Ma, fammi capire, sei di Canzo, perché tanta passione per Como?
Sono nato a Lecco quando non era ancora provincia. Quando lo è diventata ho fatto cambiare tutti i miei documenti anagrafici e e ho messo Como. E’ amore.

Sulla nostra pagina Fb hai diversi amici-sodali. Li conosci?
Ho invitato uno di loro a bere un aperitivo, abbiamo idee comuni.

Pensavo di essere preso a colpi di clava, invece sei molto più gentile e moderato al telefono di quanto non appaia nel Social. Perché?
Perché anche se di primo acchito sembro pesante e stronzo sono autoironico e la gentilezza mi accompagna sempre. E’ difficile rendere esattamente quel che si è dietro una tastiera.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Comozero, una domandina su cosa ne pensi della “fantastica” ed “economica” ideona di Mario di abbattere il Comune di Como per farci un bel Parco (“enorme”, considerata la superficie che occupa il Comune) potevate fargliela, vista la sua preparazione, intelligenza e modestia e considerata la stima che nutre per il Sindaco.

  2. “Penso che le persone debbano essere ricondotte all’utilizzo del cerebro.”

    Ah be allora scusa: meno male che ci sei tu.

    E se qualcuno la pensa diversamente è semplice: significa che non capisce e gli si affibbia un nomignolo per screditarlo (“sinistrati”).

    Più che colto direi arrogante.

  3. Questo articolo vincerebbe il premio “la carta costa” di Alessandro Milan, al quale aggiungo il mio “i bit costano”. Il mio commento non è da meno, ma il sasso lo avete lanciato voi!

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