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Infopoint in piazza Gobetti, Rossotti sfida lo scetticismo: “Basta rassegnarsi al degrado”

“Chi ha detto che una zona brutta deve rimanere brutta?”. Si può concentrare in questa domanda, ovviamente pronunciata in senso retorico, la sfida dell’assessore al Turismo del Comune di Como, Simona Rossotti, di trasferire l’infopoint oggi al Broletto (e inaugurato soltanto una manciata di mesi fa) in piazza Gobetti. Una scelta che ha suscitato perplessità e dubbi piuttosto trasversali, non tanto per amore della struttura nata sotto la torre civica, abbastanza frequentata ma forse mai veramente amata, quanto piuttosto per la zona prescelta per spostarne attività, funzione e ruolo di rappresentanza.

Simona Rossotti

La decisione, come noto, non è unicamente nata a Palazzo Cernezzi, ma di fatto si è sviluppata su un triplo asse, con Provincia di Como e Camera di Commercio coprotagonisti. In particolare, un impulso importante verso il trasloco è arrivato dalla chiusura (causa affitto non rinnovato) dello storico punto turistico in piazza Cavour, che ha chiuso i battenti alla fine della scorsa estate.
“Quella situazione era comunque particolare – ha affermato Rossotti nell’audizione in Commissione Turismo – I due infopoint erano a distanza di pochi metri e quando lo Iat ha chiuso, ci siamo trovati davanti a due dati essenziali: il fatto che comunque lì passassero circa 300 persone al giorno e poi le grandi professionalità che lì lavoravano e che non andavano disperse. Da lì, con la Provincia e con la Camera di Commercio si è studiata la soluzione del punto unico dove riunire tutto.

“L’infopoint sotto il Broletto è molto bello ma in relazione a simili strutture di altre importanti città italiane e straniere posso dire che non è un vero infopoint, cioè la struttura che offre le informazioni sulla destinazione, con bookshop e altri servizi. Inoltre è certamente un po’ piccolo. Ad oggi accoglie circa 200 persone al giorno, dunque abbiamo iniziato a valutare dove potessimo trovare gli spazi adeguati per accogliere le circa 400-500 persone che fino a settembre usufruivano complessivamente dello Iat in piazza Cavour e appunto della struttura al Broletto”.
La scelta è infine caduta su piazza Gobetti: luogo sì centralissimo e a due passi dal lago, ma nello stesso tempo chiuso tra i palazzi e purtroppo noto per un certo degrado e per essere luogo non disprezzato dagli amanti degli stupefacenti. Criticità che, ad esempio, hanno portato il consigliere comunale della lista “Rapinese Sindaco”, Fulvio Anzaldo, a ribadire le forti perplessità sulla localizzazione e sulla rinascita della zona.

Fulvio Anzaldo, al centro

“Ma noi tutti non possiamo accettare che una zona così rimanga tale – ha detto Rossotti – Abbiamo un grande dovere: restituire un cuore pulsante alla città. La Como turistica non può permettersi di tenere una piazza così rovinata. Andrà segnalata meglio, animata, gestita bene: puntiamo su un approccio sperimentale per uno spazio oggi degradato ma che non possiamo rassegnarci a considerare per sempre il retrobottega del Mc Donalds. E sulla localizzazione, dico: non fermiamoci a considerare la piazza in base alle nostre abitudini, non sono necessariamente quelle del turista. Al quale piuttosto dobbiamo dare indicazioni chiare e spazi adeguati”.
In soccorso dell’operazione Gobetti, tra l’altro, è arrivato anche il Rotary Club Como Baradello, che con una spesa di circa 6mila euro si è offerto di contribuire al miglioramento dell’aspetto della piazza (rendering in alto, ndr) grazie alla manutenzione del verde, alla piantumazione di nuove piante ed essenze, e al controllo del sistema di irrigazione.
E mentre per l’ufficio sotto il Broletto si punterà a farlo diventare un riferimento per il turismo culturale e in generale per la valorizzazione delle tipicità lariane anche enogastronomiche, per il risultato di piazza Gobetti basterà attendere la fine di marzo-inizio di aprile per i primi esiti.

Uno scorcio dell’attuale piazza Gobetti
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