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La nemesi del salviniano “Porti chiusi”: a Como per i migranti nasce la rete “Porto Sicuro”

Archiviata (a Roma) la stagione politica salviniana dei “Porti Chiusi”, a Como nasce un’associazione che ne pare la nemesi sin dal nome: “Porto Sicuro”.

Si tratta di “una rete di cittadini, professionisti, famiglie e associazioni attivi nell’accoglienza dei migranti, in particolare nelle esperienze di ospitalità familiare, per favorire il confronto, lo scambio di informazioni e l’aiuto reciproco”.

“La rete – spiegano i promotori – si pone l’obiettivo di promuovere una cultura dell’accoglienza, sensibilizzare la cittadinanza, stimolare sinergie tra i diversi attori del territorio. Opera attraverso le competenze e l’impegno volontario delle persone che la compongono, avvalendosi dei servizi del territorio, per dare supporto a ragazzi e famiglie sotto diversi aspetti come assistenza legale, pratiche burocratiche, supporto psicologico, corsi di italiano, corsi professionalizzanti, tirocini per l’inserimento lavorativo, promozione dell’autonomia abitativa dei ragazzi, attività ludiche e sportive ecc”.

La rete Porto Sicuro verrà presentata all’Isola che c’è a Villa Guardia durante l’incontro “Io accolgo perché…” previsto sabato 14 settembre ore 17, Casa dei Popoli ARCI.

Intervengono: Associazione Le Vigne, Refugees Welcome Italia, famiglie ospitanti e rifugiati che parlano della loro esperienza. Attraverso i racconti di vita quotidiana dei ragazzi migranti e delle famiglie che li ospitano scopriamo un modo diverso di fare accoglienza, più profondo e coinvolgente. Moderatore sarà il giornalista Andrea Quadroni.

Per contatti e informazioni rete.portosicuro@gmail.com

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8 Commenti

  1. Ma quanta ipocrisia! Parole, promesse…Da parte di chi? Dei cittadini italiani di offrire un sostenimento pieno incluse posti di lavoro, di abitazione ecc. Ma come? Con un tasso di disoccupazione alle stelle! Quanti giovani italiani vorrebbero restare in Italia, ma dopo anni di una disperata ricerca di lavoro sono costretti di andate all’estero! Una giovane coppia senza un lavoro sicuro come fa a pensare di avere figli, neanche uno? Prima bisogna preoccuparsi dei propri figli e poi dei figli altrui. E’ natursle questo. Non possono essere buoni di cuore quei genitori che non battono un dito per aiutare il proprio figlio, lo abbandonano a se stesso, cosi lui va a chiedere l’elemosina, dorme dove capita. E i suoi genitori cercano di apparire bravi e buoni agli occhi della societa’ facendo la scenegiata di aiutare i figli altrui. Se aiutassero i propri figli, chi avrebbe parlato di loro?

  2. Si certo disponibilità di case, lavoro, integrazione, legali, il tutto a spese della comunità ed i nostri giovani ed esodati ancora senza niente, niente lavoro, niente aiuti, se hai bisogno di un legale te lo paghi, se devi pagare l’affitto ti arrangi e così via, tanto tu sei un Italiano!

  3. Questi vogliono fare soldi!!! Sulla pelle di questi poveretti che arrivano. Ti riempiono di chiacchiere e poi si è vista che accoglienza……tuguri in pochi metri una vergogna per il nostro Paese e l’Umanità uguale a 0. Parole e pochi fatti…..aiutiamoli in modo corretto a realizzare i loro sogni nel loro paese di origine strade scuole
    Agricoltura sostenibile acqua tecnologie sviluppo a 360 gradi questa per me è umanità il resto è solo propaganda becera e niente cuore. Vogliono fare soldi facili…..E questa è una sconfitta e una vergogna per l’Italia che è un grande paese.

  4. “avvalendosi dei servizi del territorio”
    Sarò ignorante, ma mi suona come “sfruttando il welfare pagato dai contribuenti (xenofobi e ignoranti)”

    “assistenza legale”
    Statistiche alla mano, nell’ 80% dei casi stiamo parlando di clandestini.
    Da qui si capisce a che gli serve l’assistenza legale.

    “pratiche burocratiche, supporto psicologico, corsi di italiano, corsi professionalizzanti, tirocini per l’INSERIMENTO LAVORATIVO”
    Avanti con l’Esercito Industriale di Riserva!

    “promozione dell’AUTONOMIA ABITATIVA dei ragazzi,
    Non sono più un ragazzo, ma se volete potete pagarmelo voi l’affitto, non mi offendo.

    “attività ludiche e sportive ecc”.
    E una fettina di cu1o?

    “io accolgo perché…”
    … Si, perché?

  5. Ma che li ospitassero a casa loro….
    Ah, no, lì ospitano a casa loro.
    Brave persone! Alla faccia di tutti gli xenofobi e degli ignoranti.
    Certamente lo fanno per altruismo e propria integrità morale, non per ambire a riconoscimenti, ma l’abbondino d’oro lo darei ad associazioni di questo genere più che alla polizia locale, che non mi sembra fare più di quanto dovrebbe fare, e mi verrebbe da dire anzi………

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