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Lora, nido ai privati. Sindacati: “Speculazione e dumping, il Comune si fermi”. Bonduri: “Non vogliamo chiuderlo”

Il Comune di Como sembra aver definitivamente scongiurato la chiusura dell’asilo nido di Lora ma la soluzione alternativa ipotizzata nero su bianco del Piano esecutivo di gestione del Comune – ovvero l’affidamento in concessione a terzi – non piace a sindacati e Rsu.

“Appare chiaro che tutto era studiato già all’inizio dell’anno scolastico 2019, infatti non sono state fatte nuove assunzioni nei nidi (se non in ridottissime quantità) – scrivono in una nota ufficiale Rsu, e segreterie della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil – Inoltre il Comune decide di intervenire con assunzioni di personale educativo all’ultimo momento per ridurre la lista d’attesa, senza però prospettive per il futuro anno scolastico. Ma i conti erano già fatti: assunzioni a tempo determinato su tutti i nidi, poi spostamento del personale di Lora su altri nidi, ed affidamento della gestione del nido di Lora ai privati”.

Asilo nido di Lora ai privati. Il Comune: “Benefici per le famiglie e per il mercato”

Pesantissimo l’affondo successivo: “L’affidamento di Lora ai privati è evidentemente una forma di speculazione e di dumping salariale a danno dei lavoratori. Infatti il personale dipendente dei privati avrà contratti meno remunerati e con condizioni normative fortemente peggiorate rispetto al resto del personale che lavora nei nidi comunali. Inoltre, dovendo garantire un guadagno al gestore privato, ci saranno evidenti ricadute sul servizio. In più, il progetto educativo attualmente presente e trasversale per tutti i nidi potrebbe non essere più tale, in quanto la gestione non sarebbe più diretta”.

E ancora: “Questa scelta non è per nulla condivisa dalla RSU e da Cgil, Cisl e Uil: il rischio concreto di un abbassamento delle condizioni di contrattuali (economico-normative) è alle porte, con conseguenze negative sui lavoratori e sulla qualità del servizio. Il personale adibito alle attività nei nidi direttamente dipendente dal Comune andrà piano piano riducendosi e questo porterà ad ulteriori affidamenti di gestione ai privati, soprattutto dei nidi più piccoli (via Passeri e Monte Olimpino) oppure anche alla chiusura (come già fatto per il nido di piazza Camerlata nel 2016) con la probabile  dismissione del servizio in capo al Comune”.

Inevitabilmente, dopo queste premesse, Cgil, Cisl, Uil, Rsu chiedono: questo chiediamo “l’immediato “dietrofront” da parte dell’amministrazione” perché “non è accettabile che si offrano servizi solo sulle spalle dei lavoratori. Inoltre, se andrà bene il personale oggi dipendente del comune potrà continuare a svolgere la propria attività senza mutamenti, se dovesse invece aprirsi una prospettiva di esternalizzazione o privatizzazione più generalizzata le problematiche saranno moltissime e ricadranno proprio sulle operatrici e sugli operatori oggi presenti”.

Comune di Como

“Servizi come gli asili nido pubblici hanno una finalità educativa e sociale e non possono essere gestiti solo in termini di economicità. Liberarsi della gestione di un servizio come questo, in un momento in cui il dibattito pubblico ne rilancia la centralità, appare evidentemente anacronistico – è la conclusione dei sindacati – Chiediamo alle famiglie  e a tutta la cittadinanza di supportare il personale in questa pericolosa deriva: a rischio infatti non c’è solo la gestione del nido di Lora, ma tutto il sistema degli asili nido comunali. Serve l’aiuto di tutti e unità per fronteggiare questa direzione privatistica, in cui poi chi davvero ci guadagna sono i privati e non certo i servizi ai bambini ed alle famiglie”.

A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore alle Politiche educative, Alessandra Bonduri.

“In tema di asili, il primo punto sarà sicuramente cambiare il regolamento per averne uno più adatto alle esigenze della famiglia moderna e per separare il contenuto dal contenitori. Ovvero, per non chiamare nello stesso modo sia l’asilo che il servizio asilo. Per quanto riguarda Lora nello specifico – aggiunge Bonduri – vorrei rimarcare che il primo obiettivo mio e dell’amministrazione è evitare la chiusura, mantenere aperta la struttura e non sottrarre il servizio al quartiere. Di sicuro non è certamente fare dumping salariale, il fine, ci mancherebbe. Posso dire che faremo tutte le valutazioni possibili su come scongiurare l’addio all’asilo, che si tratti di continuare con la gestione pubblica o di affidare la concessione ai privati”.

 

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3 Commenti

  1. Basta guardare la facciata del comune nella foto. È l’immagine di questa giunta però abbellita. Comunque, per capire le motivazioni, così come per lo spostamento dell’infopoint bisogna “seguire i piccioli “

  2. assurdo che il comune esternalizzi la gestione degli asili nido – le strutture private già esistono, serve piuttosto mantenere, magari con alcune razionalizzazioni, le strutture pubbliche (e con questo intendo edificio e servizio se proprio è necessario cavillare su questa distinzione..), garantendone la corretta gestione e manutenzione… ma se d’altra parte la priorità è pensare al nuovo Municipio in Ticosa…

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