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Maxi inchiesta, la Cgil: “Sgomenti per il sistema e i nomi coinvolti. Il Comune sia parte civile”

La Cgil di Como (nella foto di copertina il segretario Giacomo Licata) interviene con una nota ufficiale sulla clamorosa inchiesta relative alle Coop false e alle turbative d’asta che hanno riguardato anche proprietà comunali che ha scosso Como e provincia ieri (qui tutti i dettagli). La pubblichiamo di seguito integralmente.

Finte cooperative, fatture false e turbative d’asta per il Lido di Villa Olmo: il sistema svelato dalla Guardia di Finanza

La cronaca giudiziaria di questi giorni palesa uno scenario inquietante nel comasco.

Un pezzo dell’economia del territorio è coinvolta in inchieste su evasione fiscale e smaltimento illecito di rifiuti: le ricadute più gravose cadono sulle spalle dei lavoratori,  l’anello debole di questa catena, vittime inconsapevoli di operazioni imprenditoriali illecite, contributi non versati e condizioni occupazionali precarie.

Emblematico l’ultima inchiesta riguardante la creazione di false cooperative, con lo scopo di godere di regimi fiscali e normativi più vantaggiosi per poi pilotarne i fallimenti e abbandonare i lavoratori al proprio destino. Restiamo sgomenti nell’apprendere che dietro al sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte, la bancarotta e il falso in bilancio, ci siano professionisti noti della città, tra cui anche nominati nelle società partecipate del Comune.

A questo proposito, non si è ancora letta una dichiarazione netta da parte del sindaco e una presa di posizione chiara della giunta. La vicenda peraltro,  chiama in causa in maniera diretta Palazzo Cernezzi: circa la vicenda della turbativa d’asta per il lido di Villa Olmo, chiediamo che il Comune si costituisca parte civile. Serve un segnale concreto.

Proprio pochi giorni fa, in un’iniziativa con il procuratore antimafia, dottoressa Dolci, si raccontava di Como come la seconda provincia per densità mafiosa. Un territorio, quindi,  particolarmente contaminato, che al momento non vede una necessaria reazione della politica e, al contempo, registra un’acquiescenza della società verso un pericolo sempre più  palpabile.

Non vogliamo e non possiamo correre il rischio di apparire indulgenti rispetto a questo scenario e alla gravità degli eventi. Riteniamo sia interesse di tutte le parti sociali e della Politica alzare insieme il livello di allerta. Servono maggiori controlli, serve una revisione delle norme che regolano la costituzione di nuove cooperative, rafforzando le misure di controllo a monte e in itinere.
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