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Mercato Coperto: eventi e mostre nel padiglione dello scandalo. La proposta Gentilini

Spunta una soluzione tampone per far fronte alla clamorosa chiusura degli spazi espositivo-culturali del Comune: Broletto, San Pietro in Atrio, Spazio Natta ed ex Chiesa di San Francesco.

Ed è una soluzione forse utile ma certamente paradossale: la riapertura (almeno temporanea) di un luogo ristrutturato tra 2009 e 2015 con oltre due milioni di soldi pubblici e da allora scandalosamente chiuso: il Padiglione ex Grossisti del Mercato Coperto di via Mentana.

A confermarlo è stato l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, Carola Gentilini, che ha risposto alle molte sollecitazioni di diversi consiglieri (su tutti Barbara Minghetti di Svolta Civica che proprio ieri ha diffuso con i colleghi una durissima lettera e Ada Mantovani del Gruppo Misto).

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Dopo aver premesso che per i lavori di messa a norma e per le certificazioni conseguenti dei luoghi ora chiusi si punta “in tempi brevi” soprattutto su tre dei quattro spazi espositivi off limits (Broletto, San Pietro in Atrio e Spazio Natta), legando il via agli interventi veri e proprio all’approvazione del nuovo bilancio comunale, Gentilini ha affermato che “stiamo valutando lo spazio del Padiglione ex grossisti del Mercato Coperto”.

“E’ inutilizzato ed è idoneo per mostre ed eventi – ha aggiunto l’assessore – Stiamo valutando l’impegno di spesa ma le certificazioni degli impianti almeno ci sono”.

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In passato, qualche evento-flash si era effettivamente già tenuto tra le mura dello scandalo, in attesa di un’apertura poi mai arrivata. Ora ci si riprova.

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4 Commenti

  1. ma quando si è pensato di ristrutturare il padiglione in questione, quale idea si aveva? che progetto è stato predisposto? per cosa? sono stati spesi soldi pubblici per il nulla? probabilmente si erano ipotizzate funzioni collegate e complementari al vicino mercato coperto…immagino

  2. Premesso che sono stati spesi tanti soldi pubblici per un’area che non è utilizzata da 5anni, premesso che tutte le aree espositive sono inutilizzabili (di chi mai sarà la colpa…quelli di prima?), premesso che la gente si sta a ragione incazzando, premesso che………… e già che ci siamo; perché non usiamo uno spazio nato per esporre verdure, pollame e generi alimentari, per esporre opere d’arte? Infatti, che differenza c’è?

    Negli anni ’80, con la Lega agli esordi, quando si parlava di soldi pubblici buttati al vento, di cattedrali nel deserto, di lavori pubblici inutili, di scambi di favori tra lobby e politici si diceva con supponente orgoglio: “…..cose che succedono solo nel Meridione di Italia”. Oggi, dopo trent’anni di governo della Lega e dei suoi alleati, queste cose avvengono anche qui da noi e nessuno parla più di Meridione d’Italia. Infatti, che differenza c’è?

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