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Migranti e senzatetto a San Francesco: vertice in Prefettura, lo sgombero non è più tabù

Non è più un tabù lo sgombero del colonnato dell’ex chiesa di San Francesco dai migranti e dai senzatetto che ormai da mesi vi dormono durante la notte. Ad affrontare per la prima volta il tema – sebbene senza alcuna decisione formale già presa – è stato questa mattina il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza riunito in prefettura a Como.

Sul tavolo, tra gli altri temi (e in particolare quello del contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti nelle scuole) è arrivata anche la lettera inviata una settimana fa dal presidente di Confesercenti Claudio Casartelli al sindaco Mario Landriscina e al prefetto, Ignazio Coccia.

Rispetto alla situazione di San Francesco, l’associazione di categoria parlava di “degrado” e “tollerabilità superata”, tanto da provocare “tensioni sociali sempre più acute ed esasperate con i residenti, con gli operatori del mercato e con i cittadini che si trovino a transitare in zona”.

Nel mirino, inoltre, quella che Confesercenti definiva “l’indifferenza delle istituzioni che non sono intervenute”, mentre “uno svariato numero di persone si accampa e trascorre la notte nei luoghi indicati, in condizioni di scarsissima igiene personale; espleta i propri bisogni fisiologici a cielo aperto generando grandissimo cattivo odore e situazioni di pericolo igienico-sanitario; si ubriaca, litiga e genera alterchi tra le stesse persone, con i residenti e con gli operatori del mercato”.

Ebbene, oggi quei contenuti sono stati discussi in via Volta (per l’amministrazione era presente l’assessore alla Protezione Civile, Elena Negretti). E sebbene non si possa in alcun modo parlare di sgombero già deciso o ordinato, al centro dell’attenzione è finita una circolare diramata a tutti i prefetti dal Ministero dell’Interno a guida Matteo Salvini lo scorso primo settembre.

Si tratta, in sostanza, di un chiaro invito alle autorità locali a censire e poi sgomberare le proprietà private occupate in maniera abusiva da tempo, pur con tutte le attenzioni alle eventuali situazioni di fragilità delle persone interessate. Non la fattispecie comasca, dunque (l’ex chiesa di San Francesco è di proprietà comunale e le aree occupate sono soltanto quelle esterne per giunta solo di notte) ma che chiaramente, almeno in via indiretta, è interessata dalla logica di base della circolare.

E visto che quel documento invita i prefetti – dunque anche quello di Como – a fare “entro la fine del mese (di settembre, ndr) un primo punto della situazione sullo stato del fenomeno delle rispettive province con l’indicazione delle iniziative avviate”, in via Volta il caso di San Francesco è comunque stato trattato e ancora lo sarà in futuro. E a oggi nessuno esclude che – anche alla luce delle proteste di Confesercenti e non soltanto dell’associazione – uno sgombero “soft” possa interessare il colonnato a breve.

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