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Molteni e la Lista Per Como sognano in grande: “In Ticosa un edificio simbolo, come CityLife”

Sembra “in sonno”, per alcuni periodi, ma in realtà la Lista Per Como che vede l’ex consigliere comunale Mario Molteni tra i nomi più conosciuti è sempre attiva. In particolare sull’area Ticosa, più volte al centro di interventi e proposte.

Anche oggi i 40mila metri quadrati dell’ex tintostamperia – nell’anniversario esatto dell’abbattimento del Corpo a C, avvenuto il 27 gennaio del 2007 – sono al centro dell’attenzione. Ma questa volta, pensando in grande: fare della spianata attuale qualcosa di più di una nuova sede del Municipio traslocato con parcheggi e la Santarella adibita a spazio culturale. Come esempio alternativo, anzi, nientemeno che il complesso CityLife che sta sorgendo a Milano.

La lista parla schiettamente di “provocazione/proposta”, naturalmente.
“Noi riteniamo che attualmente la nostra città non abbia bisogno di ulteriore cemento e consumo di suolo – premettono dalla Lista Per Como – è pur vero che in Ticosa si tratta di “rigenerazione urbana”, considerando il passato dell’area”.

“Dalla scarsa documentazione e dai rendering presentati dall’Amministrazione Comunale alla stampa e alla cittadinanza possiamo notare che verrebbero costruite più palazzine con altezze a scalare lungo l’asse via Grandi mentre nella zona sottostante il cimitero verrebbero inseriti edifici bassi ad uso commerciale con parcheggi sovrastanti – prosegue la lista – Nella zona Santarella sarebbero previsti ulteriori edifici. Naturalmente verrebbe realizzato un autosilo interrato”.

“Supponiamo che, dopo approfondite valutazioni, sia utile e finanziariamente fattibile trasferire la sede dl Comune in Ticosa, ecco la nostra provocazione/proposta – continua la lista Per Como – Riteniamo importante che l’area e gli edifici possano diventare un simbolo della rinascita di Como. Costruire anonimi edifici come quelli dei rendering mortificherebbe l’area”.

“Potrebbe essere un’idea quella di costruire in altezza come Milano City Life? Un unico edificio che si ispiri ai grandi comaschi del passato riprendendo le linee dei progetti dell’architetto Sant’ Elia oppure una struttura verticale che riprenda le forme geometriche della pila di Volta – è dunque l’idea lanciata nel dibattito – un edificio che possa diventare uno dei simboli di Como con intorno spazi verdi e aree per praticare sport con il Santarella destinato a scopi culturali da condividere con l’Università. Un autosilo interrato e nuova viabilità che permetta di unire l’asse Ticosa a via Milano. Naturalmente sono da valutare attentamente i costi/benefici dell’operazione”.

Attecchirà il suggerimento?

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8 Commenti

  1. Vabbè, è da mo’ che Molteni fa da spalla e sostiene Butti, in pratica da quando ha dovuto lasciare il posto in consiglio alla dott.ssa Marzorati.
    Non stupisce quindi che sostenga anche questa sua proposta.
    La frase “Supponiamo che, dopo approfondite valutazioni, sia utile e finanziariamente fattibile trasferire la sede dl Comune in Ticosa” in italiano è priva di senso: suppongono che ci siano state approfondite valutazioni? Oppure suppongono che sia utile, perché sanno che ci sono state approfondite valutazioni?
    Ad ogni modo, ad oggi, non risulta nessuna approfondita valutazione, nessuno studio di fattibilità, nessuna analisi dei flussi di traffico, nessuna previsione sulle necessità degli spazi fisici necessari per il Comune, nessuna proiezione su flussi e tipologia di utenti che fisicamente si recheranno presso gli uffici comunali.
    Insomma, non risulta nulla, tantomeno nulla di approfondito: siamo ancora fermi ai brutti render che vediamo in ogni articolo pubblicati sull’argomento.
    Continua a sfuggire la motivazione di questa operazione immobiliare.

  2. Si ma il progetto iniziale era già qualcosa sulla falsa riga “city life” nulla di nuovo dunque. Speriamo vada in porto. La città prenderebbe vita e restituirebbe a quella zona il giusto appeal. Ormai è diventata peggio di Quartoggiaro.

  3. potremmo far realizzare Life Electric in dimensione originaria (grattacielo per gazprom) e spacciarlo per “idea originale” legata a Volta, a Como, al territorio, a mio cugino.. e realizzarlo poi senza mantenere le promesse tipo illuminazione e effetti di nebulizzazione che ne facevano parte.

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