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Montagna di multe in Ztl. Confesercenti: “Noi con Gioacchino, questa è folle vessazione”

Il presidente di Confesercenti ha scelto: sta con Gioacchino Dell’Olio, il commerciante di via Ballarini alle prese con la montagna di multe prese dal vigile elettronico per sforamenti dell’orario di uscita dalla città murata di pochi minuti (“E sempre per questioni di lavoro”, come ha precisato in questa lunga intervista).

La storia, balzata all’occhio dell’associazione di categoria, contiene secondo Casartelli un altro vulnus: il totale complessivo di multe comminate dalle telecamere a guardia del centro, attivate lo scorso 3 dicembre. In totale, sono state oltre 17mila le sanzioni (qui il resoconto).

“Un numero enorme, che chiaramente fa pensare a una persecuzione, a una folle vessazione, più che a un controllo degli accessi – sbotta il presidente di Confesercenti – Io mi domando: ma nessuno in Comune si pone la questione se davvero così tante persone non capiscono nulla? Forse la segnaletica inganna o non è adeguata”.
Tornando sul caso del commerciante del centro, Casartelli invoca tolleranza sia per lui sia per altri lavoratori del centro incappati in raffiche di multe.

“Trovo assurdo che chi lavora debba trovarsi a pagare anche 1.400 euro di multe – dice Casartelli – E’ chiaro che non siamo di fronte a pazzi che abusano apposta dei permessi, ma a mini ritardi legati proprio al lavoro. E’ impensabile cacciare un cliente dal negozio per scappare a evitare una multa. Ripeto, questa vessazione, non controllo”.

“Credo serva una tolleranza da parte del Comune e della polizia locale – conclude il presidente di Confesercenti – Impensabile dover lavorare per pagare le multe, con sforamenti di pochissimi minuti. Per le attività economiche, che già attraversano un periodo non facile, credo occorra una sensibilità diversa. O almeno che le sanzioni siano commisurate alla reale entità della trasgressione. Questa Ztl, alla fine, si conferma sempre più assurda e punitiva, come abbiamo sempre detto”.

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7 Commenti

  1. Signor Casartelli: le mimose no e le auto in centro negli orari di affluenza (oltre le 10.30, non parliamo delle 8) si? Ma mi faccia il piacere…

  2. Il cittadino rispetti le regole, come fa la maggioranza degli esercenti, e non incapperà in alcuna sanzione. Il termine delle 10.30 è più che sufficiente, tutti hanno scadenze, è il ritmo della vita lavorativa.

  3. Casartelli al solito parla solo per difendere i propri interessi.

    “Impensabile cacciare un cliente dal negozio per scappare a evitare una multa.”
    No infatti, la macchina la porti via prima di aprire il negozio, molto semplice..

  4. C’è della gente che nell’anonimato (per carità….) non perde l’occasione di dimostrare la loro idea che il cittadino non è pari alla pubblica istituzione ma deve essere controllato, asservito, multato nel caso ed alla fine gabbato. Gentaglia. Con Stalin sarebbero stati aguzzini e spie della polizia politica comunista e con Mussolini degli agenti dell’OVRA. La libertà ed i diritti degli individui non fanno per loro.

    1. Le sfugge un dettaglio caro Sig. Basilico, la nostra, contrariamente a quella di Stalin o di Mussolini, é una democrazia, dove la libertà e i diritti di TUTTI NOI, compresi perciò lei è i suoi associati, é assolutamente garantita.
      Il problema non é chi denuncia, anonimamente o meno, una trasgressione alle regole, ma se permette il problema é chi queste regole le trasgredisce!
      Ben vengano perciò dieci o cento anonimi cittadini che segnalano alle autorità preposte queste trasgressioni e soprattutto questa supponenza nel farlo che molti ancora perpetuano con questo benedetto permesso “carico e scarico”
      Se dovessi giudicare unicamente da quanto ha scritto qui, é proprio lei caro Dott. Angelo Basilico, Direttore della Confesercenti provincia di Como, a cui sembra che non faccia per lei la libertà e diritti di TUTTI NOI, non solo quella sua e dei suoi associati.
      Firmato
      Anonimo Peones

  5. Casartelli non perde occasione …. per essere dalla parte del torto!
    É lunghissima la sequenza delle sue “battaglie” perse, fortunatamente per tutti noi perse.
    Ora cavalca pure quella del diritto di fregarsene delle regole (comunque tutt’ora lasche e permissive) della ZTL di Como

  6. Ma il Sig. Casartelli non era la persona che glorificava la tolleranza zero nei confronti di quattro venditori di mimose????
    Allora la tolleranza zero vale per tutti o per nessuno …

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