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Museo della seta, grande cuore. Un “biglietto sospeso” per chi è in difficoltà

Che il Museo della Seta sia una piccola fucina di idee è cosa nota: nuove sale, nuovi allestimenti, conferenze e mostre di altissimo livello (come quella dell’anno scorso dedicata A Manlio Rho) e visitatori in continua crescita parlano da soli. Ma da questa estate nel “garage dei miracoli” di via Castelnuovo c’è un’altra novità che fa capire che il vero motore non sono i numeri ma è l’amore vero per quello che si fa e il desiderio di farlo conoscere il più possibile.

Paolo Aquilini direttore del Museo della Seta ph: Carlo Pozzoni

L’idea, semplice ma preziosissima, è il “biglietto sospeso” per chi, per varie ragioni, non è in grado di sostenere il costo dell’acquisto. Come il caffè o il panino sospeso al bar perché “In fondo la cultura sfama, come un panino, forse di più”, dice il direttore del museo Paolo Aquilini.

Como l’ingresso del Museo della Seta ph: Carlo Pozzoni

“Abbiamo posizionato all’ingresso del museo una teca, una sorta di charity box, in cui chi vuole può lasciare un’offerta libera che servirà, a chi ne avesse bisogno, per acquistare il biglietto di ingresso – spiega – È un’iniziativa che ho visto solo nei musei del Friuli e non mi risulta che esista in altre regioni, ma sarebbe bello che si diffondesse anche altrove, soprattutto nei musei non statali come il nostro che non possono aderire alle domeniche gratuite promosse dal MiBAC”.

Como Museo della Seta la nuova sala dedicata alla serigrafia ph: Carlo Pozzoni

Il progetto fa parte del bando Grand Tour di Associanimazione (Associazione nazionale per l’animazione sociale e culturale) finanziato dal Bando Partecipazione Culturale 2018 di Fondazione Cariplo che ha, tra i suoi scopi, proprio quello di facilitare la partecipazione del pubblico più fragile, ma non è l’unica iniziativa in questo senso messa in campo dal museo comasco.

Infatti durante il mese di agosto, il Museo della Seta ha aperto le sue porte anche ai senzatetto e a stranieri che, pur vivendo e lavorando a Como, non conoscevano il museo e neppure quel pezzo di storia della nostra città che è la lavorazione della seta.

“In collaborazione con alcune associazioni del territorio, abbiamo organizzato delle visite guidate gratuite per persone con particolari situazioni di disagio sociale e per stranieri che stanno cercando di inserirsi nella nostra società, anche donne che, per varie ragioni, escono poco di casa e conoscono poco il nostro territorio– racconta Aquilini – C’è stato ad esempio un ragazzo che di lì a poco avrebbe cominciato uno stage in una tessitura comasca ma non conosceva nulla della nostra storia legata alla seta ed è stato felice di averla scoperta grazie a questa idea. Speriamo di far passare il messaggio che il museo è per tutti, anche per chi non potrebbe permettersi il costo dell’ingresso”.

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