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Nidi, 20 pensionamenti in 3 anni. Locatelli: “Il problema c’è ma nessun disastro in corso”

Amelia Locatelli, che abbia torto o ragione, non perde mai la calma. In assoluto è un merito per un politico o, quantomeno, per chi si sia trovato (volente o nolente, ben note le perplessità sulla permanenza in giunta) a scarpinare sul colle della vita amministrativa cittadina.

Certo, par difficile trovare quiete quando non solo la denuncia sindacale ma anche i dati in mano all’amministrazione segnano un indiscutibile, quasi emorragico (come raccontiamo più avanti), calo del numero di insegnanti a disposizione.

Comunque Amelia Locatelli, checché ciascuno (anche noi) legittimamente ne pensi, ha una virtù piuttosto rara, pare (pare, evidenziato, ché poi sarà il tempo a confermarla): poca voglia di raccontarla, candeggiarla. Insomma, se le chiedi ti risponde e non edulcora quanto accade.

In un anno terremotato per il suo assessorato (Servizi Scolastici) con la vicenda mense al centro di strali e bombarde ecco che, a una manciata di secondi dalla chiusura delle scuole, ha visto esplodere una nuova contestazione, poche ore fa l’accusa dei sindacati.
Il tema è il sottodimensionamento, evidenziato con precisa durezza, del personale dei Nidi:

Nidi, denuncia dei sindacati: “Manca personale, effetti disastrosi. Sicurezza a rischio”

“Il problema esiste e stiamo lavorando con la dirigente, Franca Gualdoni, per risolverlo”, dice l’assessore. “La questione è evidente ma non è l’allarme esasperato di cui si parla“.

La vicenda pensionamenti, e successive difficoltà nelle seguenti sostituzioni, è ben noto a Palazzo.
E non è di oggi. I nidi comaschi sono stati aperti nel 1974, i concorsi poi banditi tra il ’75 e il ’76. E’ naturale che i primi turni di meritato riposo, dopo decenni di lavoro, arrivassero, prima o poi.

Così dal 2015 a oggi sono stati 20 i pensionamenti, 4 solo nell’ultimo anno. 3 di questi compensati con le stabilizzazioni. 17 ruoli dunque sono vacanti anche se, è corretto evidenziare, il calo delle nascite ha visto diminuire le iscrizioni, quindi non è detto che il numero di docenti necessari sia oggi equivalente a quello di qualche anno fa. Resta comunque un saldo negativo con un’emorragia evidente.

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“In situazioni di reale emergenza ricorriamo ai tempi determinati – spiega Locatelli – inoltre abbiamo acquisito una gara del Comune di Monza (strumento che permette di utilizzare la graduatoria di un altro Comune senza ricorrere a concorsi interni, Ndr) in modo da far fronte, velocemente, all’emergenza”.

PER APPROFONDIRE
IL CASO MENSE SCOLASTICHE

Il problema immediato è un pensionamento in vista, tra qualche giorno, nel nido di via Zezio: “Stiamo agendo per una sostituzione rapida – dice Locatelli – poi, in vista dei nidi estivi il problema non si porrà perché i numeri sono più bassi. La realtà della questione sono i mesi normali ma anche in questo senso stiamo ragionando su un’ottimizzazione di servizi pochissimo richiesti come le attività aggiuntive (inserimenti e socialità per bimbi accompagnati dai genitori). Oggi sono tre le strutture aperte a queste opzioni, davvero quasi per nulla richieste, cercheremo di accorparle a una sola”.

E’ una riduzione, un taglio di fatto? “Non ci sono tagli in programma sui nidi c’è un’idea approfondita, la volontà precisa di non far solo fronte alle carenze ma potenziare il servizio. Chiedo di stare tranquilli, di condividere con noi, sono la prima a desiderare un servizio, a lavorare per un’offerta migliore”.

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