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Progetto De Santis per la Ticosa, Cna stronca tutto: “Buono solo per riempire i giornali”

Nemmeno il tempo di lanciare compiutamente il progetto, che l’ipotesi di un Hub della Creatività in Ticosa avanzata dall’imprenditore Paolo De Santis (in sintonia con ComoNext, Fondazione Volta e Cassa depositi e prestiti) trova una stroncatura “cattivissima”.

E’ mattina quando il telefono della redazione squilla e dall’altro capo c’è il presidente della Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) di Como città, Armando Minatta. Un attimo dopo e partono le bordate.

“Per carità – esordisce – a chi non piace l’idea di avere 500 giovani che a Como creano, inventano e progettano? Siamo tutti d’accordo sull’obbiettivo, ma non è costruire ancora in Ticosa la soluzione”.

Secondo il presidente della Cna di Como, “sarebbe meglio andare a riprendere dai cassetti il progetto messo a punto a suo tempo da UniverComo, ai tempi della presidenza di Giacomo Castiglioni”. Si tratta di un progetto (ampiamente preliminare) che, per attrarre e ospitare studenti universitari in città, nel 2011 ipotizzava il recupero dell’ex Orfanotrofio tra via Tommaso Grossi e via Dante come collegio universitario. Uno studio che coinvolse anche l’Università dell’Insubria e per cui venne interessato anche il Miur.

Il collegio avrebbe dovuto occupare circa 7mila metri quadrati del grande edificio di proprietà comunale e dismesso da anni, con un costo di circa 8 milioni di euro e una successiva convenzione con UniverComo per 30 anni. Dopo qualche entusiasmo iniziale, però, rendering, stime e dibattiti finirono nel cassetto senza uscirne mai più.

“Eppure bisognerebbe ripartire da lì e magari recuperare anche il collegio di piazza Santa Teresa al posto che puntare su nuove cubature e costruzioni in Ticosa – attacca ancora Minatta – Riutilizzare strutture già esistenti per il nuovo Hub della creatività, questo sì che sarebbe un passo nel futuro. Tutto il resto, compreso il progetto di De Santis, è buono soltanto per riempire qualche pagina di giornale”.

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4 Commenti

  1. Il collegio di Santa Teresa sapevo fosse già utilizzato.

    Il compendio di via Tommaso Grossi invece andrebbe si recuperato. Meglio sistemare ciò che è abbandonato invece di costruire nuovi immobili.

  2. Per il Collegio di Piazza Santa Teresa non c’è nulla da recuperare perché dal 2017 è gia in concessione alla università dell’Insubria per utilizzarlo come residenza universitaria.

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