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Quel telo della vergogna, i resti romani del Volta: scaricabarile tra Comune e Provincia

Dici monete d’oro e siamo tutti orgogliosi di essere (stati) romani. Dici mura ed è un “perché, esistono ancora le mura romane?”. E invece esistono eccome e, ogni tanto, tornano a far parlare di sé, anche se non sempre bene, purtroppo.
Ne resta, ad esempio, un brevissimo tratto nascosto all’interno del cortile del Liceo Volta, dove si trova anche la Porta Pretoria, ma mentre quest’ultima è stata restaurata ed è visitabile, le mura sono coperte dalla vegetazione, protette solo da un telo nero che una mano pietosa, anni fa, ha pensato di posizionare.

Una situazione di degrado nota ormai da anni, tanto da spingere la Soprintendenza, nel 2012, a scrivere al Comune suggerendo di interrarle nuovamente per preservarle. Per scongiurare questa ipotesi si era mossa anche la Società Archeologica auspicando una collaborazione tra Palazzo Cernezzi (proprietario dell’area) e Provincia (proprietaria degli edifici) ma, riposto nel cassetto un progetto complessivo di recupero, nulla è cambiato.

Così oggi, a 7 anni dalla lettera della Soprintendenza, le piante crescono ancora indisturbate tra le pietre rischiando di comprometterne la stabilità, oltre a offrire uno spettacolo oggettivamente poco decoroso.
A smuovere nuovamente le acque in questi giorni è l’Associazione Genitori del Liceo Volta, con una richiesta all’apparenza semplice che, però, ha riaperto il vaso di Pandora.

“Sono anni che chiediamo di poter almeno intervenire per pulire quell’area – spiega la presidente Antonella Falbo – Abbiamo scritto al sindaco e anche all’assessore all’Urbanistica ma senza risposta.
Ora abbiamo presentato alla scuola il preventivo di una ditta specializzata per liberare le mura dalle piante. Ci faremmo carico di tutti i costi”.

Si tratta però di un’area archeologica, non un comune giardino. ”Proprio per questo vorremmo un confronto con chi ne ha la responsabilità per farci dire come effettuare questo intervento, ma non si capisce chi sia l’interlocutore”.
Una gatta da pelare che è finita sul tavolo dell’assessore ai Parchi e Giardini Marco Galli: “Ho incontrato la presidente dell’Associazione Genitori nei giorni scorsi (presenti anche dei consiglieri Elena Canova e Luca Biondi – Forza Italia – che si erano interessati qualche tempo fa al problema). E’ un po’ che stiamo cercando di dipanare questa matassa e ora speriamo farcela”.

Qual è il problema?
Vogliamo capire se quello spazio è di pertinenza della Provincia, così come dovrebbe essere, o del Comune, come sostiene Villa Saporiti.

Come pensate di fare?
Stiamo cercando di risalire a chi, una decina di anni fa, ha posizionato il telo di protezione sulle mura. Sarebbe un buon punto di partenza per stabilire di chi è la competenza.

Ma nel frattempo, chi si sta occupando della manutenzione ordinaria del cortile?
Non lo sappiamo. La presidente dell’Associazione Genitori si è offerta di verificarlo con il Dirigente del Liceo. Anche quello potrebbe essere un elemento utile per venirne a capo.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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4 Commenti

  1. no, non è difficile muovere anche un solo sasso a Como. E’ che abbiamo amministratori incapaci di muoverlo e c’è una bella differenza. Smettiamola di dare le colpe a chiunque basta che sia qualcun altro. basta con la scusa della burocrazia. Bisogna saper lavorare e bisogna sapere come si manda avanti un Comune. Non è più tempo per gente senza capacità. Non è tempo per farsi prestare qualcuno che non ha mai fatto politica. rendiamo tutti questi signori e signore ai legittimi proprietari ( la società civile) che se li tengano loro e noi prendiamo qualcuno di capace.

  2. purtroppo è un chiaro esempio di quanto sia difficile muovere anche un solo sasso a Como, se non fosse vero sembrerebbe una barzelletta…

  3. Cominciamo con l’attribuire i danni ai Dirigenti di Comune e Provincia che negli ultimi dieci hanno non hanno fatto nulla per mettere in “sicurezza” l’area abbandonandola a se stessa.

  4. Quei resti li notai subito durante una visita alla porta pretoria. Sono davvero degradanti e tristi soprattutto per quanto poco costerebbe ripulire e magari proteggere l’area, rendendo fruibile una parte importante delle antiche mura romane. E poi si perde tempo per capire di chi è la competenza: nel dubbio e se hai la volontà politica la competenza te la prendi e basta!

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