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La Rebbio che vorrei diventa la Rebbio che sarà: è novembre ma il Parco Negretti rinasce

Ci siamo: dopo l’approvazione del progetto da parte del Comune, sono in procinto di partire i lavori i lavori di riqualificazione del Parco Negretti realizzati nell’ambito del progetto “La Rebbio che vorrei – Partecipata, verde, resiliente”. Ne avevamo ampiamente parlato qui, ma ora c’è anche la nota ufficiale che descrive minuziosamente gli interventi previsti. Che saranno, nello specifico:

Nelle prossime settimane saranno compiuti i seguenti interventi di cura del verde:
• la sistemazione dei percorsi pedonali in autobloccanti con eventuale fornitura di nuovi elementi della medesima sagoma degli esistenti dove mancanti;
• la pulitura dei bordi dei percorsi pedonali tramite rimozione della terra depositata e della soprastante vegetazione e sistemazione cordoli;
• le potature degli agrifogli e la pulizia delle conifere invase dalle infestanti;
• la rimozione delle recinzioni parzialmente dismesse e in forte stato di degrado nell’area del chiosco e sul versante nord e ovest del parco.

Si provvederà, poi, ai seguenti interventi di arredo:
• fornitura e posa vicino all’area giochi di un gazebo in legno esagonale con copertura autoportante a sei falde;
• fornitura e posa sotto al gazebo di un tavolo da pic-nic in legno con due panchine incorporate;
• fornitura e posa vicino all’anfiteatro naturale di un tavolo da pic-nic in legno con prolungamento – per permettere lo stazionamento di una o due carrozzine per disabili – e panchine incorporate.

“Gli arredi urbani saranno regalati al Comune e installati senza alcun onere a suo carico – si legge nella nota diffusa oggi da Ecofficine – I lavori di manutenzione e posa saranno eseguiti dalla Cooperativa Sociale “Il Seme” e dalla Cooperativa Sociale “Si Può Fare”, per quanto di rispettiva competenza, sotto la supervisione delle progettiste Antonella Pinto, Caterina Pinto e Stefania Cacia”.

Il progetto nasce dalle proposte presentate dai cittadini nel percorso partecipativo ComeVoglioComo ed è stato sostenuto e portato avanti dall’Assemblea di zona Como Sud, di cui l’Architetto Antonella Pinto è la referente.

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