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Renzo&Gabriella, paladini della terza età nell’inferno parcheggi: “Posti per residenti, prima gli anziani”

Ormai da tempo su Como aleggia una maledizione che porta un nome capace di far tremare i polsi a chiunque: ai comaschi, che si tramandano di padre in figlio le coordinate degli ultimi posti bianchi della città, ai gitanti della domenica condannati al rito collettivo della coda fuori dall’autosilo e persino a chi (privilegiato) ha il garage e maledice tutto il resto dell’umanità incolonnata.

E poi ci sono loro, i fortunati a cui la sorte ha donato (si fa per dire) un “posto giallo” per i residenti. Cosa avranno da lamentarsi? Hanno voluto casa in centro ben sapendo che non aveva il garage? Si. E hanno anche ottenuto uno dei 12 mq più ambiti della città. Cosa vogliono di più?

Per capirlo bisognerebbe mettersi nei panni di uno di loro. Ma non di una giovane coppia con la mansarda vista tetti. Bisognerebbe mettersi nei panni di Renzo Inghilleri, 80 anni o poco più, e di sua moglie Gabriella che, dal 1992, vivono in via Albertolli ma il parcheggio, nella loro via, l’hanno avuto solo per 3 anni “poi l’abbiamo ottenuto in altre zone o non l’abbiamo ottenuto per niente e ne abbiamo affittato uno privato – racconta – Quest’anno non abbiamo il posto nella nostra zona (la 2) ma siamo stati sorteggiati per la zona 10, piazza Volta e via Recchi”.

Ma piazza Volta, si sa, è spesso occupata da auto senza autorizzazione. “Lasciano la macchina per fare una commissione o per andare in banca, qualcuno anche per ore. E intanto noi quando arriviamo troviamo sempre i posti occupati e dobbiamo andare in via Recchi. E, alla mia età, è davvero faticoso tornare a casa a piedi”.

La soluzione? “Non basta fare le multe, quelle non liberano i parcheggi e a qualcuno conviene addirittura pagarla. Deve intervenire il carro attrezzi, come riportato chiaramente sui cartelli che indicano il divieto di sosta. Nessuno parcheggerebbe più”.

Resta il problema della scarsità di posti auto che spesso costringe le persone più anziane a parcheggiare troppo lontano da casa. “Qualche anno un signore molto anziano è stato costretto a vendere l’auto perché non era stato sorteggiato e non poteva permettersi un posto privato. Così io e un mio amico abbiamo fatto una raccolta firme. Ne abbiamo raccolte 100 e le abbiamo portate in Comune (all’allora assessore Gerosa) ma non è cambiato niente”.

Cosa chiedevano? Una cosa molto semplice: più stalli e precedenza a chi vive in città murata da più anni e agli anziani.

A parte la prima, scelte che per alcuni suonano decisamente impopolari. “Però chi ha comprato casa negli ultimi anni l’ha fatto consapevole della mancanza di parcheggi. Chi invece, come noi, l’ha fatto anni fa, quando c’erano parcheggi per tutti, ora è penalizzato. E per gli anziani dovrebbe esserci un particolare occhio di riguardo”.

E i nuovi stalli? Il centro è saturo. “Non è così – ribatte – Ci sono i posti riservati agli alberghi che potrebbero essere messi a disposizione dei residenti”.
E gli hotel? “Basta un posto carico e scarico e poi, per il cliente una convenzione con un parcheggio, come avviene in tutto il mondo”.
Renzo dixit. E non ha proprio tutti i torti.

I comaschi e la riffa di fine anno. Parcheggi: quasi 300 esclusi

La vera lotteria di fine anno, per i comaschi, è quella che mette in palio uno degli ambitissimi posti auto per i residenti. E ogni anno a dicembre, quando viene fatto il sorteggio, c’è chi resta a bocca asciutta.

La durata della concessione è annuale, con scadenza il 31 dicembre, e un mese prima occorre presentare la domanda.
E ai primi di dicembre, a ridosso della scadenza e delle vacanze di Natale (cosa non proprio comodissima per chi dovrà cercarsi un’alternativa in un parcheggio privato) viene effettuato il sorteggio e vengono pubblicate le liste.

Come riportato sul sito del Comune, le domande l’anno scorso sono state 1.034 per l’abbonamento alle strisce blu (su 977 posti disponibili) e 583 per i posti nelle strisce gialle (su 358 disponibili).

Ci sono, è vero, zone in cui l’offerta è maggiore della domanda (che compensano in parte l’overbooking di alcuni settori) ma ci sono comunque delle zone particolarmente “calde” in corrispondenza del centro storico, soprattutto per quanto riguarda i posti gialli, come la zona 2 (Giardini Monsignor Maggiolini-P.za Roma-P.za Perretta-Via Juvarra- Via Bianchi Giovini – Via Albertolli), dove 210 persone si sono contese i 131 stalli disponibili, e la zona 10 (Via Recchi- Piazza Volta) con 136 richieste su 41 posti.

I criteri di assegnazione a oggi prendono in considerazione l’indisponibilità di altro posto privato, l’essere il primo contrassegno richiesto per famiglia, la residenza in città murata o nel settore prescelto e danno la precedenza ai residenti rispetto agli ospiti degli hotel.
A dicembre dell’anno scorso, a sorteggio ultimato, sul campo sono comunque rimaste 282 persone che, per tutto il 2019, dovranno parcheggiare altrove.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale (nuovo numero in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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3 Commenti

  1. Car sharing. Magari elettrico, e chi usa l’auto saltuariamente risolverà il problema e risparmierà. Spero solo che il box che ho pagato a caro prezzo per avere la comodità e non lamentarmi mantenga il valore d’acquisto.

  2. Precedenza a chi va a lavorare, chi è in pensione ha tempo e può andare a piedi: se ne guadagna in salute e sicurezza per tutti visto i riflessi non più pronti…

    1. Chi va a lavorare può farlo con i mezzi pubblici. Ci guadagnamo tutti in salute e in sicurezza visto gli effetti dello stress da traffico sulla circolazione e sulle buone maniere. Poi con gli amici “baluba” che governano Comune e Regione la gestione del trasporto pubblico è “perfetta”: elevata frequenza di corse e zero ritardi……si può fare a meno di prendere l’auto, o no??

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