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“Senza via d’uscita”, un documentario. Como e i migranti: 53 minuti di pugni nello stomaco

Comunque, in libertà, la si voglia vedere e pensare è un documento. Un frammento su pezzi di realtà di cui, fino a oggi, si è spesso solo dibattuto, astrattamente, in laboratorio: senza racconti visivi, senza (quasi) testimonianze.

Farà inferocire alcuni, annuire altri, disperare altri ancora. Si farà guardare. Perché, da qualsiasi punto la si voglia prendere, la consapevolezza mai male fa (sia pure su fronti drammaticamente opposti).

E’ un progetto a lungo termine quello trasmesso pochi giorni fa dalla Rsi (Radio Tv Svizzera) per il programma “Storie”, a firma di Danilo Catti. “Senza via d’uscita” è un Doc realizzato nel corso di due anni a Como, cioè da quando nella stazione San Giovanni è esploso il caso dei migranti.

Quanto viene offerto è un racconto da dentro. In assoluto un inedito: i volontari, Flavio Bogani in testa, la Parrocchia di Rebbio, Don Giusto, i migranti fuori del Centro di via Regina (chiuso da pochi giorni), le manifestazioni di Forza Nuova. Su tutti i fronti si sentono dire e descrivere realtà di limite.

Si ascolta e si vede un modo che forse non è abitudine da salotto, da chiacchiera.

Così il documentario è presentato sul sito di Rsi:

Un giovane migrante del Mali è morto fulminato sul tetto di un treno nel tentativo disperato di varcare la frontiera tra Italia e Svizzera. Uno dei tanti ragazzi che quotidianamente cercano di sfuggire ai controlli, con l’obiettivo di raggiungere la Germania transitando dalla Svizzera.

Sono centinaia, dispersi per le strade di Como, senza lavoro e senza documenti. Ragazzi esasperati da mesi, a volte da anni, da un’estenuante ricerca di una qualche forma di stabilità e protezione.

Vengono da ogni parte dell’Africa, e portano il peso di tante speranze disilluse. Vivono in condizioni precarie e dormono in strada. Ma nella ricca e turistica Como non c’è posto per loro.

Fortunatamente non sono completamente abbandonati: Don Giusto e con lui molti gruppi di volontari lottano contro questo stato di cose, nel tentativo di ottenere spazi di accoglienza umani e dignitosi.

Al di là delle questioni di attualità e dei tortuosi percorsi della politica, il film vuole documentare il quotidiano di questi giovani migranti e di chi cerca di aiutarli, vittime di un sistema che per ora si è mostrato del tutto incapace di gestire l’ondata di disperati che bussa alle porte dell’Europa. Una situazione che genera rabbia e sofferenza, una questione intricatissima e che – come recita il titolo del documentario – sembra “senza via d’uscita”.

Eccolo, dunque, il video: basta cliccare qui (rimando al sito di Rsi).

Ci segnalano, peraltro, che per domani (domenica 4 novembre) Sky Tg24, ha realizzato un servizio sui migranti a Como (edizioni delle 10-17-22 servizio lungo, nelle altre edizioni servizio breve).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Davvero interessante che la TV svizzera produca un programma che si occupi di accoglienza … Una volta si diceva “Tutti comunisti … a casa degli altri”.

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