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Skinhead, indagini concluse. Tredici indagati per l’irruzione al Chiostrino Sant’Eufemia

L’episodio, gravissimo, aveva avuto risonanza nazionale. Un’irruzione, in puro stile squadrista, il 28 novembre 2017 in una sala del Chiostrino Sant’Eufemia di Como dove era in corso una riunione di Como Senza Frontiere. Un gruppo di teste rasate intorno alle 21 è entrato nella sala. I neofascisti hanno letto un volantino in cui si parlava di “sostituzione del popolo europeo”, di “non popoli” accusando chiunque aiutasse e desse sostegno ai migranti.

Qui il filmato di Ecoinformazioni che documenta l’accaduto:

I presenti, allibiti e spaventati, non reagiscono. Finita la lettura del manifesto skinhead il portavoce conclude: “Ora potete riprendere a discutere su come rovinare la nostra patria e la città”.

Stamani, con una nota, la Procura di Como ha fatto sapere di aver concluso le indagini preliminari nei confronti di tredici indagati del Veneto Fronte Skinhead. Nel documento si parla di “violenze e minacce” (l’accusa, nello specifico è per “violenza privata in concorso”) consistite:

  • nell’irrompere senza alcun preavviso ( pur avendola pianificata ed organizzata ) nei locali del Chiostro Sant’Eufemia siti a Como in Piazzale G. Terragni n. 4 , con fare intimidatorio;

  • nel sistemarsi alle spalle dei volontari dell’Associazione “Como Senza Frontiere” nel corso di una riunione;

  • nel pretendere silenzio assoluto;

costretto i volontari di detta associazione ad ascoltare l’integrale lettura di un comunicato teso a stigmatizzare l’attività dell’ Associazione stessa rispetto alla gestione dei migranti giunti a Como e provincia.

“Tanto è emerso – spiega il procuratore capo, Nicola Piacente – dalle indagini svolte e dall’analisi del materiale sequestrato in occasione delle perquisizioni disposte da questo Ufficio ed eseguite il 7.12.2017 da vari Uffici Digos(Como, Brescia, Lodi, Genova, Mantova, Piacenza, che unitamente alla Digosdi Milano hanno successivamente effettuato approfondimenti investigativi, confluiti in una comunicazione di notizia di reato finale redatta dalla Digos di Como)”.

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