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Ticosa, clamorosa tentazione in Forza Italia: riaprire in extremis il dialogo con De Santis

C’è una grande e segreta tentazione che serpeggia in un settore della maggioranza di centrodestra, a Palazzo Cernezzi. E quel settore, meno segreto della tentazione, coincide con Forza Italia. O almeno con spezzoni del partito.

C’è un nome per la tentazione? Sì, anzi due: Ticosa e Paolo De Santis. Eh già.

Negli ultimi giorni, infatti, in Comune sembra essersi aperta qualche (piccola) breccia sul muro di no opposto a gennaio alla proposta per l’ex area industriale da Officina Como, ComoNext e Cassa Depositi e Prestiti sulla base del progetto già contemplato da Multi ai tempi. Il motivo è presto detto: spaventa, e molto, Forza Italia e non soltanto, la prospettiva a lunghissimo termine legata alla bonifica del sottosuolo. Bonifica che, ricordiamo, richiederebbe una spesa pubblica abnorme (attorno ai 6 milioni di euro, 11 in totale), tempi lunghissimi (conclusione, tra tutto, non prima di un anno-un anno e mezzo) e dunque con l’eventuale posteggio ad occupare l’area che potrebbe ospitare la prima macchina nel 2021, più o meno (qui l’ultimo articolo aggiornato in merito).

E dunque, alla luce dell’esborso gigantesco e dell’attesa infinita, ecco fare capolino in Forza Italia il tarlo del dubbio, sotto forma di domanda: “Ma siamo davvero sicuri che sia giusto cassare senza appello la proposta-De Santis?”. A oggi, una risposta definitiva, non c’è. Ma lo scenario è in movimento.

Dal poco che filtra ufficiosamente, il pacchetto-De Santis non sarebbe da accettare in toto (convincono sempre poco i 200 alloggi per housing sociale, per esempio, così come punto critico resterebbe la concessione dell’area ai proponenti per 99 anni). Ma nello stesso tempo, l’idea di un hub creativo con uffici e laboratori da affittare ad aziende non è ritenta in assoluto un cattiva idea, così come la previsione di negozi, ristorante e spazi culturali trova consensi.

Ma soprattutto, rispetto all’investimento in qualche modo garantito dai privati (circa 55 milioni), ben 12,5 andrebbero su parcheggi (un migliaio, miglioramento della viabilità e recupero della Santarella). E come se non bastasse, ecco la ciliegina: la dissanguante cifra oggi a carico del Comune per chiudere la bonifica (come detto, altri 6 milioni stimati) sarebbe totalmente a carico dei proponenti, presumibilmente coperta dal finanziamento che si spererebbe di ottenere dai fondi emblematici di Fondazione Cariplo.

Suggestioni, per ora. Ma la possibilità che qualche emissario, da Palazzo Cernezzi, possa tornare a bussare a casa De Santis almeno per verificare la possibilità di modifiche e accordi in extremis esiste. Bisognerà correre e sfidare le opinioni diverse in maggioranza, però (non soltanto FdI ha innalzato un muro di no, pure la Lega). Il 31 marzo alle ore 17 scadono i termini per la presentazione dei progetti a Fondazione Cariplo: quel giorno si saprà.

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