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Variante della Tremezzina, Braga: “210 milioni ‘protetti’ grazie al Pd, ora il Governo si muova”

Ieri la lettera appello: “Variante Tremezzina, il territorio non si fida. Lettera-appello di Polacchini ai parlamentari“.

Un documento chiarissimo. Nonostante le recenti rassicurazioni riportate dal consigliere regionale Cinque Stelle, Raffaele Erba, dopo una telefonata con lo staff del ministro dell’Infrastrutture, Danilo Toninelli, che confermava la proroga oltre il 31 dicembre per la presentazione del progetto finale da parte di Anas per non perdere i finanziamenti statali alla Variante della Tremezzina (serve un emendamento ad hoc alla legge di Bilancio, Anas è in ritado), il  territorio comasco non si fida.

Oggi sullo stesso tema interviene la deputata comasca Dem, Chiara Braga:”Da parte mia, già la scorsa settimana ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio in discussione alla Camera in modo da garantire la salvaguardia dei fondi stanziati dal Governo Renzi con il decreto Sblocca Italia per realizzare questa fondamentale opera comasca”.

Braga, da tempo segue la questione Variante con l’ex parlamentare e attuale sindaco di Tremezzina Mauro Guerra.

Ecco la nota diffusa dalla deputata:

“L’emendamento – chiarisce la Braga – è stato “segnalato” dal Gruppo PD, quindi verrà certamente esaminato dalla Commissione. Un emendamento analogo è stato poi depositato anche dal relatore del Dl Fiscale attualmente in sede di conversione al Senato. L’obiettivo era quello di far sì che uno dei due emendamenti venisse approvato dal Governo nel primo provvedimento utile, Dl fiscale o Legge di Bilancio, così da sgombrare il campo da ogni dubbio sulla necessità di salvaguardare anche per il 2019 le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera: questo è il fine primario che abbiamo perseguito in modo compatto sollecitando il Governo ad individuare per via amministrativa anche i soldi necessari a finanziare le migliorie al progetto apportate in sede di Conferenza dei servizi”.

“Sono quindi soddisfatta che l’altra notte – conclude la deputata comasca – la Commissione Finanze del Senato abbia finalmente dato il via libera alla proroga dei 210 milioni di euro stanziati dal Governo Renzi per la variante della Tremezzina. Credo che l’intesa con la quale si è proceduto in Parlamento, sia il modo giusto e concreto per lavorare nell’interesse del territorio, continuando quello che abbiamo iniziato a fare in questi anni insieme al collega Mauro Guerra e agli allora Governi di centrosinistra e che continuiamo oggi a portare avanti per sostenere la realizzazione di questa fondamentale opera per il nostro Lago e il nostro territorio. Ora bisogna accertare che il Governo garantisca anche le risorse necessarie a coprire i costi delle modifiche migliorative al progetto approvate in sede di Conferenza dei Servizi a seguito del parere favorevole della Soprintendenza”.

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7 Commenti

  1. Mi consenta. Qualche preoccupazione c’è. L’attuale Ministro l’ha definita un’opera minore e in Parlamento si sono solo sentite le voci di Butti e Braga non dei Parlamentari eletti nel nostro territoroo appartenemti alla maggioranza di Governo. Questi si sono visti solo recentemente ma con il solito selfie adolescenziale…..

  2. Che poi se vogliamo dirla tutta quella del Governo Renzi è stata una delle tante proroghe, (come quella in oggetto di discussione) che si sono susseguite a partire dal primo finanziamento dell’opera (almeno che io ricordo) fatto dall’allora Ministro Di Pietro di 70 milioni di euro e ai quali ogni volta si è aggiunto un pezzettino per arrivare alla cifra odierna.

  3. Capisco che lei sia del PD e amico della Braga, ma le assicuro che non si è corso nessun rischio.
    Saluti

  4. Perché nella sua testa pensa che grazie al PD si sia salvata la variante della Tremezzina.
    Nella realtà i fatti sono ben diversi.
    Anticipare un emendamento già scontato e immagino già concordato non è fare politica…

    1. Si, ma il problema era la proroga dei 210 milioni stanziati dal Governo Renzi e che, senza l’allora intervento di Braga e Guerra, non sarebbero stati assegnati al nostro territorio. Il rischio era di perdere l’opportunità.

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