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Villa Erba, Proposte fa paura. Arcioni: “Ma il bilancio è positivo, la luce vince le tenebre”

Per Filippo Arcioni, Presidente di Villa Erba, il solstizio d’inverno, oggi, non segna solo l’allungarsi delle giornate ma anche l’avvicinarsi della luce in fondo al tunnel per il centro congressi di Como, per la prima volta in pareggio dopo anni di profondo rosso.

“Luce che vince le tenebre, ecco cosa rappresenta questo giorno. Siamo finalmente giunti a un risultato positivo di gestione – ha annunciato Arcioni – dopo diversi anni di bilanci negativi, risultato dalla fine della nostra partnership con Fiera Milano nel 2011”.

Cernobbio polo espositivo di Villa Erba Ph© Carlo Pozzoni FotoEditore

Secondo le cifre fornite dalla Direzione di Villa Erba, il fatturato per il 2018 è di 7,25 milioni di euro, segno positivo dell’11% rispetto al 2017 e del 45% rispetto al triennio precedente. Il centro congressi emerge inoltre da un contenzioso aperto con l’Agenzia delle Entrate riguardo alle rendite catastali, ha spiegato Arcioni: “Il consiglio di amministrazione ha preferito evitare le aule delle commissioni tributarie e trovare un accordo in modo da avere un risparmio di circa 100mila euro, solo quest’anno. Ricordiamo che a Villa Erba è imposta un’IMU dieci volte più alta di altri centri convegni”.

Altra novità, sotto il cielo di dicembre, momento universale di presentazione dei risultati in chiusura d’anno, è la ricapitalizzazione di Villa Erba. “Nel 2011 abbiamo avuto un aumento di capitale di 5 milioni di euro – ha illustrato il Presidente – ne abbiamo accantonati due che vogliamo sottoscrivere entro aprile 2019 con un 50% diretto all’efficientamento del centro congressi e un 50% rivolto ad altre opportunità di business”.

“Non si tratta di un aumento di capitale per coprire indebitamento pregresso come avviene in alcune grandi realtà aziendali – ha specificato Piero Bonasegale, direttore di Villa Erba – siamo in pareggio quindi possiamo investire attivamente nel business”.

Novità è anche la modifica dello statuto del centro congressi che restringeva il parterre di investitori a soli enti pubblici, aprendo ora potenziali scenari di coinvolgimento di partner commerciali privati.

“Non si tratta di mettere Villa Erba su Ebay. I privati ci sono già e rappresentano circa il 40% delle quote – ha spiegato Arcioni, illustrando il piano di sviluppo commerciale improntato alla specializzazione di Villa Erba nel settore MICE, dei convegni e delle conferenze corporate – stiamo lavorando a riprendere la partnership con Fiera Milano. Nel caso in cui questo non funzionasse, grazie alla modifica dello statuto, saremo in grado di guardare ad altri partner privati che dovranno comunque essere approvati in una procedura di gara pubblica”.

I segnali, almeno secondo i vertici di Villa Erba, lascerebbero quindi intendere il 2019 come l’anno della riscossa e del ritorno alla competitività, salvo un elemento di incertezza dato dal convegno tessile Proposte, confermato per il 2019 ma non per il 2020, risultato del “parassitismo dei centri convegni vicini” come commentato da Arcioni.

“Vogliamo comunque avviare il percorso di Villa Erba per la cultura – ha aggiunto il Presidente – non con l’idea di fare mecenatismo ma, piuttosto, per accrescere l’appeal commerciale della Villa per i nostri clienti corporate”.

“Non esiste un centro come il nostro – ha chiosato Piero Bonasegale (foto sotto) direttore di Villa Erba – soprattutto in un momento in cui il Lago di Como gira per il mondo con produzioni cinematografiche come quelle di Netflix o Mediaset. La destinazione è molto popolare. Siamo unici rispetto al panorama dei nostri competitor”.

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