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Economia

Alessandro, comasco: “Quando comprate online, pensate a quanti negozi chiuderanno”

Per quanto uno si sforzi di trovare contenuti e titoli accattivanti o persino strillati, l’eco e i responsi più vasti spettano sempre alle parole scritte con la massima schiettezza. E’ il caso di un post pubblicato su Facebook da un giovane commerciante comasco, Alessandro Verga, che in molti assoceranno subito e giustamente a un nome storico di Como: “Verga Selezione”, piazza San Fedele.

Ma questi, in fin dei conti, sono dettagli. Perché le parole che su Facebook hanno ottenuto la strabiliante cifra di oltre 9mila condivisioni, altrettanti “mi piace” e una lista di commenti pressoché infinita, assumono un valore molto più ampio del caso specifico. E pongono, in termini schietti ma mai apocalittici, tutti noi – che siamo consumatori per definizione – davanti a una serie di dilemmi, riassumibili in uno: il dilagare dello shopping online, la facilità dell’acquisto dal divano quali e quanti danni potranno fare al commercio tradizionale e al suo bagaglio di esperienze, rapporti umani, consigli professionali?

Ognuno formulerà la propria risposta. Alessandro Verga, che come molti altri commercianti vive in prima persona i cambiamenti epocali in atto, ha offerto la sua prospettiva e gentilmente ci ha concesso di ripubblicarla integralmente. La trovate di seguito (per eventuali altri interventi: redazionecomozero@gmail.com)

“Siamo davvero convinti che la nuova frontiera dello shopping sia positiva? “Compro on line perché risparmio “, “compro su internet perché non ho tempo”, “compro alla sera dal divano e me lo consegnano a casa”. Tutto bello. Ma pensiamo un secondo a tutti i negozi che chiuderanno perché comprate on line, pensiamo alle centinaia di migliaia di posti di lavoro bruciati a causa di questi comportamenti, pensate a questo quando fate showrooming nei negozi per vedere se la taglia del vestito o della scarpa è quella per poi comprarla online per risparmiare qualche euro.

Pensate a chi spende il suo tempo e le sue energie a spiegarvi le funzioni dei prodotti che dopo un “ci penso” ordinerete online con un click. Pensatelo quando fra qualche anno direte “andiamo a fare 4 passi e a vedere qualche vetrina” e troverete solo serrande abbassate. Pensate a quando non avrete più nessuno che vi consiglierà su questo o quel vestito, o su questo o quell’elettrodomestico.

Allora vi direte che per qualche euro in più avete avuto un servizio, e che forse valeva la pena, perché no anche dal punto di vista sociale, di comprare in un negozio. Un’ultima analisi: pensate se anche le aziende che vi danno da lavorare facessero così e iniziassero a pagarvi il 25% in meno perché risparmiano….. questo sono certo non vi piacerebbe allo stesso modo del comprare online… meditate gente, meditate…”

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