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Economia

Como, stretta del Comune sui B&b pirata: “Tasse non pagate e strutture non conformi”

Il fatto che a Como, B&b, affittacamere e foresterie siano spuntate come funghi negli ultimi tre anni di risorgimento turistico non è una novità.

Non ci sarà più spazio per strutture ricettive irregolari però, fanno sapere da Palazzo Cernezzi.

Il Comune di Como ha infatti iniziato un’intensa attività di controllo delle strutture presenti sul territorio, nello specifico delle cosiddette “case vacanza”, sulla base di segnalazioni di cittadini, amministratori di condominio e gestori di strutture turistiche.

Il primo round di controlli serrati ha riscontrato mancanze amministrative e fiscali, come tasse di soggiorno non pagate in fase di dichiarazione dei redditi o omessa segnalazione degli ospiti alla Questura. Ulteriori irregolarità sono state trovare nell’incongruenza tra immobile e destinazione d’uso.

Durante una riunione congiunta tra gli assessori alle Attività economiche Marco Butti, alla Polizia locale Elena Negretti e al Turismo Carola Gentilini, è stato deciso di intensificare i controlli sulle strutture di accoglienza della città.

L’amministrazione ha rivolto un appello ai cittadini e agli amministratori di condominio perché segnalino gli abusi e le attività ricettive non in regola.

“Otre che l’amministrazione, lo Stato e di conseguenza tutta la comunità – si legge nel comunicato stampa diramato dal Comune –  Nel mese di ottobre sarà organizzato un momento di confronto con tutti i soggetti interessati”.

Le attività di monitoraggio da parte di Palazzo Cernezzi ha permesso anche di censire il numero delle strutture e l’evoluzione della loro diffusione in città.

Il numero delle strutture non alberghiere, al 31 luglio 2016, si attestava attorno a 202 (124 case vacanza, 76 bed & breakfast, 1 foresteria lombarda, 1 ostello).

Un anno più tardi, nel 2017. si registrvano 404 (315 case vacanza, 79 bed & breakfast, 8 foresterie lombarde, 2 ostelli), nel 2018 599 (492 case vacanza, 80 bed & breakfast, 25 foresterie lombarde, 2 ostelli).

Dall’inizio di quest’anno risultano 219 avvii di case vacanza, 3 di B&B, 6 di foresterie lombarde. Il che porta il totale, almeno sulla carta, a più di 800 unità.

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4 Commenti

  1. Perché Si invitano i cittadini a segnalare questi abusi (nominativi) e non per esempio chi lascia il cane defecare per terra chi getta mozziconi di sigarette chi non fa la raccolta differenziata chi entra in città con mezzi non a norma ed inquinanti e compagnia cantante.. solo perché in questo modo il comune avrà modo comodamente di incassare dei soldi?

  2. Se affittano, da qualche parte si faranno pubblicità.

    Basterebbe quindi fare un giro sui portali principali (Booking, AirBnb, Trivago, etc..) per trovarli immediatamente, con tanto di indirizzo, foto, proprietario, etc..

    Volete è potere. Altrimenti sono solo parole.

  3. è iniziata la caccia alle streghe, giusta, senza ombra di dubbio, ma di moda. Tutto tace infatti sulle lezioni private degli insegnanti, sui lavoretti in nero dei vari artigiani e dei professionisti, sulla mancanza di controlli sul fatturato degli esercizi commerciali quali bar e ristoranti, insomma in tutto quel paese del bengodi che è l’Italia. Ora giustamente diamo la caccia ai proprietari di case che finalmente hanno trovato il modo di far rendere un’immobile senza doverlo affittare senza essere difesi da chi non paga l’affitto (ma nemmeno le spese condominiali) da uno stato impotente e poco propenso agli sfratti. Se restano in casa tua senza pagare va bene perchè se li butto fuori, poi devo trovare io una soluzione che non so trovare. Quindi, giusto che paghino le tasse, anche perchè magari guadagnano qualcosa in più. Però come sempre stiamo cercando quelli più facili da colpire, mentre gli altri continuano ad evadere quasi con bene placet dello Stato. .

  4. Controlli a tappeto e chi può faccia la spia a Polizia Locale, di Stato e Guardia di Finanza, chi ha un appartamento in più e non sa che farsene non può lucrarci in nero!

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