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Economia

Il piccolo imprenditore di Camerlata e i soldi negati dalla burocrazia. “Così non si va avanti”

Un’iniziativa nata con lo spirito di aiutare i piccoli commercianti che gravitano attorno al “gigante” Esselunga nell’ex Trevitex di Camerlata si trasforma in qualcosa di molto simile a Davide contro Golia (con Golia impersonato dal Comune di Como e, rispetto alla storia, questa volta vittorioso). La denuncia viene da Confesercenti Como che racconta la vicenda del piccolo imprenditore Giovanni d’Ignazio, che in via Pasquale Paoli 3 produce e vende cornici.

La vicenda in estrema sintesi è questa: nell’ottobre 2017, come da accordi con l’amministrazione, da Palazzo Cernezzi viene emesso un bando per offrire la possibilità ai negozianti di Camerlata, Breccia, Muggiò e Rebbio di ottenere un contributo fino a 5mila euro per riqualificare e abbellire i punti vendita. D’Ignazio, dunque, il 30 ottobre presenta la propria domanda relativa alla sistemazione dell’insegna e degli arredi esterni per un totale di 9.151 euro. Il punto è che soltanto il 29 dicembre 2017 all’imprenditore viene comunicata l’accettazione della richiesta di contributo da parte del Comune, con una “postilla” che però si rivela letale: l’esercente avrebbe dovuto provvedere a eseguire e fatturare tassativamente i lavori entro il 31 dicembre successivo, come da scadenza originaria del bando. Inutile dire che le sole 36 ore lavorative (peraltro in pieno periodo natalizio) lasciate a disposizione si rivelano un muro invalicabile per il piccolo operatore, che invano chiede e richiede una ragionevole proroga regolarmente negata dall’ufficio Commercio comunale. Per cui – sostiene l’associazione di categoria – l’imprenditore avrebbe dovuto provvedere prima a fare i lavori e poi evidentemente sperare nell’ottenimento del contributo.

“Con l’assessore al Commercio Marco Butti – dice una nota di Confesercenti – ci siamo interfacciati più volte per cercare una legittima soluzione e ci ha offerto la massima disponibilità, ma anche l’assessore si è dovuto arrendere di fronte al muro eretto dal dirigente dell’ufficio commercio Giovanni Fazio. Così non si può andare avanti – aggiunge il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli -. Crediamo che nel settore Commercio ci sia qualcosa che non funziona, specie nella competenza diretta della gestione dei bandi, dove è mancata una chiara comunicazione delle tempistiche per l’erogazione delle risorse messe a disposizione. Così facendo si sono generati ulteriori problematiche a un settore già provato: dobbiamo stabilire se riteniamo ancora che un certo tipo di impresa, quella del piccolo commercio, debba sopravvivere”.

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