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Appalti, Forza Italia boicotta il voto (anche) in Provincia. Lunedì thriller a Como: i numeri

Si sono addensati giovedì sera sopra Villa Saporiti. Hanno scaricato – a distanza – soltanto tuoni e lampi a secco. E probabilmente hanno tenuto l’acquazzone per lunedì prossimo.

Protagonisti della grande metafora, i nuvoloni neri targati Forza Italia che nel caso dell’amministrazione provinciale rispondono ai nomi dei consiglieri Maria Grazia Sassi e Edoardo Parravicini. I quali al voto sulla costituzione della nuova Stazione unica appaltante che dovrebbe coinvolgere anche il Comune di Como, non c’erano. Casualità? In assoluto, non escludibile: le assenze degli interessati non sono una novità senza precedenti.

Più probabile, però, l’interpretazione che vede la doppia assenza forzista in Provincia come un segnale del potenziale terremoto politico pronto a scatenarsi tra 48 ore a Palazzo Cernezzi. Cioè quando lo stesso argomento (poi approvato all’unanimità in Provincia, a dispetto delle assenze sospette) tornerà in consiglio comunale.

A Como, però, assenze o voti contrari di Forza Italia potrebbero avere un peso (anche politico) ben più pesante che alla corte di Maria Rita Livio (Pd) in Provincia. I forzisti a Como sono ben 7, al netto di Antonella Patera neomamma che potrebbe non essere in aula lunedì.

La contrarietà a delegare la gestione degli appalti sopra i 20mila euro a un ufficio unico in Provincia (con 8 dipendenti comunali “prestati”) in Forza Italia è netta, esplicita, ribadita anche nelle ultime ore ufficiosamente.

In maggioranza, Fratelli d’Italia, Lega e civica “Insieme” assommano – senza i forzisti – 13 voti (più il sindaco Mario Landriscina). Le opposizioni al completo, 12 voti. Il calcolo è presto fatto: se Forza Italia e tutte le minoranze votassero contro la Stazione unica appaltante si arriverebbe a 19 o 18 voti (l’incognita è sempre la presenza di Antonella Patera). Il resto della maggioranza – senza Forza Italia – può arrivare al massimo a 14.

Sulla carta, dunque, il centrodestra – e nello specifico l’assessore Elena Negretti che presenta la delibera sulla Stazione unica appaltante – potrebbe andare largamente sotto.

Ma c’è ancora un’incognita: il Pd. I consiglieri dem sono 3, il legame politico con la presidente della Provincia (che sostiene la Sap e ne ha già incassato l’approvazione giovedì) è ovvio.

Nello stesso tempo, la potenziale opportunità di mandare clamorosamente sotto la maggioranza schierandosi contro la proposta è utilitaristicamente assai ghiotta.

Lo sfilarsi o meno dei 3 consiglieri Pd sulla carta non è decisivo (Forza Italia, anche con i dem schierati a favore della delibera, determinerebbe ancora l’affossamento dela delibera per uno o due voti), ma un’altra variabile potrebbe essere il consigliere dei Cinque Stelle, Fabio Aleotti, che dalla nascita del governo romano si è molto intenerito con la maggioranza comasca.
Insomma, sarà una guerra sul filo dei numeri e dei nervi. Con una ferita politica nel centrodestra, però, che sembra pressoché certa e anche piuttosto profonda.

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8 Commenti

  1. Io e la consigliera Girardi martedì sera in Consiglio Provinciale abbiamo votato a favore della delibera e nessuno ci ha chiesto di fare diversamente. Anzi… durante il mio intervento in aula ho auspicato una stessa identica votazione unanime anche a Palazzo Cernezzi !

  2. Ah già, dimenticavo che criticare Comozero è lesa maestà… Allora ritiro tutto: ottimo articolo, bravi!

  3. Giusto, ha ragione, mea culpa: i consiglieri di FI sono due, anche se la lista di centrodestra comprendeva “civici”, loro come hanno votato?
    Rimane però il fatto che le premesse di questo articolo erano infondate, ne conveniamo?
    PS: Perché Sassi e Parravicini si sono candidati andrebbe chiesto a loro, non a me 😉

  4. “Più probabile, però, l’interpretazione che vede la doppia assenza forzista in Provincia come un segnale del potenziale terremoto politico pronto a scatenarsi tra 48 ore a Palazzo Cernezzi. ”
    E all’improvviso non siamo più su Comozero ma su Black Mirror… Il consigliere Parravicini è spesso assente per lavoro, la consigliera Sassi era in Portogallo, sempre per lavoro. Gli altri due FI in consiglio hanno votato a favore. Diciamo che la prima parte dell’articolo è più un esercizio di fantasia che di giornalismo, con rispetto parlando.
    Che poi in Comune FI sia in guerra con la lista civica, quello è un altro discorso.

    1. Commento approssimativo: i consiglieri ufficiali di Forza Italia in consiglio provinciale sono soltanto due, alleati o simili non sono attribuibili al partito. E se un consigliere è spesso assente per lavoro e un altro in Portogallo, esattamente cosa si sono candidati a fare?

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