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Commissione sicurezza, ampie intese in corso: il doppio tiro mancino a Lega e Negretti

Quanto sia solido l’amore tra alleati a Palazzo lo si scoprirà tra poche settimane. Il primo vero banco di prova a un anno dall’ascesa al soglio cernezziano di Mario Landriscina è arrivato.

Il tema su cui si gioca la partita è il baluardo assoluto dei plenipotenziari padani: la sicurezza.

Lo stress test, insomma è vicino.

Qualche tempo fa abbiamo anticipato il progetto del consigliere di Fratelli d’Italia, Sergio De Santis: la nascita di una Commissione Speciale sulla sicurezza.

Sicurezza, un anno senza assessore. Pronto lo sgambetto elegante: Commissione Speciale

Sgambetto garbato, già, ma pur sempre un tiro mancino: perché sulla sicurezza si gioca una partita più che complicata tutta fatta di pesi, contrappesi, amicizie, fratture, ambizioni, desideri e personalismi: politica, insomma.

E’ noto, dall’insediamento della giunta non è ancora stato nominato un assessore spcifico, altrettanto nota la passione per la delega mai nascosta dalla potentissima Elena Negretti, oggi, tra le varie, assessore alle Risorse Umane.

In vista dell’annunciato rimpasto (fine giugno) dovrebbe ottenere dal sindaco la responsabilità diretta, non a caso Negretti quattro giorni fa ha rappresentato l’amministrazione al supervertice convocato in prefettura (qui i dettagli) dopo le aggressioni agli autisti Asf e l’ascesa lariana del neo Ministro all’Interno, Matteo Salvini.

E proprio dall’imperatore dei lumbard parte il meccanismo che discende fino al nostro palazzetto di provincia. Salvini responsabile della sicurezza nazionale, il comasco Nicola Molteni appena battezzato sottosegretario nello stesso Ministero, la Lega che della sicurezza (ricordate il presidio permanente fuori dal centro migranti di via Regina?) ha fatto un totem inviolabile in primis con l’attuale assessore-vicesindaco-parlamentare-segretario, Alessandra Locatelli.

Diventa evidente che il gruppo consigliare del Carroccio non può permettere una sorta di commissariamento del sindaco – e dell’assessore che verrà – sul tema dei temi (quello che peraltro, lo sanno bene in via Bellerio, ha fatto vincere e stravincere ovunque). Se dopo l’aggressione agli autisti, e a soli sei giorni dall’insediamento, il Ministro si è letteralmente catapultato in città è lampante il segnale dato.

Il gruppo consiliare della Lega

Insomma, con una Commissione si colpirebbero gli alleati più fieri e fedeli: l’intero gruppo padano e il braccio destro (e sinistro) del primo cittadino: Negretti appunto (non a caso la posizione della civica “Insieme” sul tema, al momento, è assolutamente incomprensibile).

Il nuovo organismo dunque, a volerla vedere come un’azione completamente generosa e disinteressata, fornirebbe al primo cittadino “consigli e suggerimenti”, notizie, strumenti e competenze per attrezzarsi a dovere sulla materia, soprattutto in vista dei tavoli per la sicurezza con prefetto e forze dell’ordine. E questa è la cosa che bisogna dire pubblicamente.

A voler credere meno nella purezza delle ottime intenzioni, come alcuni consiglieri hanno sottolineato, l’iniziativa ha l’obiettivo di mettere un piede nell’esecutivo di Palazzo. D’altronde nel dibattito di questi giorni molti hanno ricordato come l’articolo 20 – comma 3 – del Regolamento preveda che “nell’esercizio delle proprie competenze le Commissioni Consiliari permanenti possono richiedere l’audizione del Sindaco, dell’Assessore proponente o competente per materia delegata, di funzionari del Comune, di rappresentanti e funzionari delle istituzioni e delle aziende, che hanno l’obbligo di presentarsi e di rispondere“.

E, giusto per rafforzare (ve ne fosse bisogno) il concetto, spesso viene evocato anche l’articolo 31 dello Statuto che, similmente al Regolamento, precisa come “le Commissioni Consiliari permanenti possono richiedere l’audizione dell’assessore proponente, di funzionari del Comune, di rappresentanti e funzionari degli Enti strumentali. Che hanno l’obbligo di presentarsi e di rispondere” e “possono avvalersi dell’opera gratuita di esperti esterni invitati a collaborare ai propri lavori”.

Non è un caso che le opposizioni (Lista Rapinese Sindaco esclusa) abbiano accolto pur con sfumature di ragionamento diverse (quanto piace la parola “ragionamento”, a sinistra) senza preclusioni la bozza De Santis.

Cerchio e botte: favorire la Commissione, oltre alla nobiltà del tema, significa mettere la maggioranza in condizione di affrontare un imbarazzante faccia a faccia con Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno ampiamente condiviso l’ipotesi, la Lega appunto contraria e la Civica ancora in cerca di una posizione.

A proposito di Fdi l’eventuale nascita del nuovo organismo (che comunque avrà una durata massima, non si tratta di una Commissione Permanente) obbligherà inevitabilmente il gruppo a riununciare a un’altra presidenza.

Oggi infatti i meloniani ne guidano due: la capogruppo Patrizia Maesani dirige i lavori della Commissione II “Assetto del territorio, ambiente ed ecologia, trasporti, lavori pubblici, mobilità” mentre il collega Matteo Ferretti (forzista transitato in Fdi) coordina la I “Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, personale, politiche di partecipazione”.

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Un commento

  1. De Santis potrebbe magari iniziare col dare una svegliata ai suoi sottoposti che presidiano la città di Como.
    Si possono fare tutte le commissioni anche inutili che si vogliono comunque se poi le forze dell’ordine non intervegono il risultato non cambia.

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