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Provincia ferita e non risarcita. Pedemontana: Como rischia la presa in giro milionaria

La provincia di Como – intesa come territorio ma anche come istituzione – rischia una beffa da circa 17 milioni di euro. Un danno economico, ma come vedremo anche ambientale, di portata enorme per cui è bene auspicare una mobilitazione della politica comasca in blocco.

La vicenda riguarda i cosiddetti fondi legati alle compensazioni ambientali per mitigare l’impatto della Pedemontana sul territorio, particolarmente nella Bassa dove il tracciato (peraltro nemmeno completato nella sua interezza) ha sacrificato terreni e verde in quantità. La cifra quantificata per “riparare” danni e disagi è appunto di 21 milioni di euro circa, cifra a lungo bloccata nelle casse dell’amministrazione provinciale e poi finita nel gran calderone della Regione assieme a quelli delle altre province.

Un recente grido d’allarme sul rischio che alla fine il Comasco potesse perdere quel tesoretto accumulato per anni e alla fine risucchiato a Milano è stato lanciato dal consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo. Nel denunciare la bocciatura di un proprio emendamento al bilancio regionale 2019 che chiedeva la certezza di un reinvestimento dei 21 milioni a beneficio dellla provincia lariana, il consigliere ha rivelato che invece “con i soldi di Como si riforesteranno altre zone di Regione Lombardia: solo il 20% dei 21 milioni di compensazione torneranno sul territorio comasco”.

“Questa era stata la richiesta non solo della presidente Maria Rita Livio, ma di tutte le istituzioni comasche – ha rilanciato Orsenigo -Il mio emendamento collegato alla Finanziaria 2019 chiedeva di poter utilizzare quelle somme anche al di fuori delle aree boschive (destinazione originaria, ndr), purché all’interno del medesimo ambito provinciale. Era quello che aveva chiesto l’allora presidente Livio, ovvero di non limitare la destinazione delle compensazioni solo alla riforestazione”. L’obiettivo alternativo, ad esempio, era quello finalizzato a interventi contro il dissesto idrogeologico.

“Ma soprattutto – ha concluso Orsenigo – volevamo circoscrivere la destinazione dei 21 milioni interamente alla provincia di Como. Ma l’emendamento è stato bocciato, perciò solo il 20 per cento rimarrà sul territorio e sarà destinato alla riforestazione (circa 4,2 milioni ndr). Il resto dei soldi dei comaschi (circa 17 milioni, ndr) verrà utilizzato per compensare altre zone della Lombardia”.

Un’ipotesi più ottimistica – del tutto ufficiosa, però – indica nei soldi di ritorno verso il Lario il 20% della somma dei fondi per le compensazioni ambientali di tutte le province sommate. Scenario ipotetico, per ora, ma che per riportare a Como tutti i 21 milioni di spettanza dovrebbe contare su un fondo globale da redistribuire di almeno 200 milioni di euro. Difficile, se non impossibile. Di conseguenza, la prospettiva che sul Lario tornino meno fondi (o più probabilmente molti meno fondi) di quelli che spetterebbero ai territori “feriti” dal passaggio della Pedemontana e delle opere connesse è quantomai realistico.

Una beffa gigantesca per la provincia, dunque, se andasse a finire così. E infatti anche oggi, nella conferenza stampa di fine anno del neopresidente Fiorenzo Bongiasca, né lui né il superdirigente di Villa Saporiti, Matteo Accardi, hanno potuto offrire prospettive più incoraggianti in assenza di provvedimenti o altre indicazioni ufficiali dalla Regione (l’ultima lettera per chiederle è partita da via Borgovico, con destinazione Pirellone, il 18 ottobre scorso ed è rimasta senza risposte).

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Un commento

  1. Le ultime Amministrazioni Regionali (Maroni e Fontana in particolare) hanno sempre penalizzato Como rispetto alle province limitrofe. Sono sorpreso che ci si sorprende ancora!
    Forse sarebbe ora di svegliarsi e cominciare a non votare più per gli amici “baluba”…..che fanno solo gli interessi dei nostri vicini di casa.

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