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Crisi di Governo. Zoffili Vs Veronelli, tenzone a distanza. Poi, a sorpresa, il presidente: “Scissione azzurra, non mi spaventa”

Passa anche per i rivoli periferici la crisi di Governo che rende, una volta tanto (ma con l’infelicità dei cronisti parlamentari richiamati in prima linea a Roma) i racconti politici estivi qualcosa che va oltre le vacanze in riviera e il costumino di questo o quel leader.

Così ne parliamo da qualche giorno.

QUI INTERVISTE E APPROFONDIMENTI

Tra dichiarazioni e milioni di analisi sfornate dappertutto, la sfida si gioca pure tra le pareti del digital locale.

Curiosamente, poiché sempre molto accorta prima di ogni sbilanciamento, è il presidente del consiglio comunale di Como, Anna Veronelli, ad accendere le polemiche.

Scrive a proposito dell’innesco della crisi a firma salviniana: “Non so cosa mi preoccupa di più. Un Ministro candidato premier che invoca, in nome o in barba di chissà quale articolo della Costituzione, pieni poteri. O tutti quelli che dicono ‘e va beh non sarà mica grave, fa bene fa’. Direi, preoccupazione al quadrato”.

Quasi immediata la replica del deputato erbese (Lega), Eugenio Zoffili, immediatamente declinata sul piano locale con un chiaro riferimento ai rapporti difficilissimi tra il partito di Anna Veronelli, Forza Italia, e la maggioranza alla guida del capoluogo (la potete leggere sotto).

Ne nasce un veloce batti e ribatti (condito da gelide cortesie e saluti) su cui aleggia un’evidente e malcelata tensione di cui i due politici sono i terminali territoriali ma la cui realtà si registra da mesi in tutto il Paese (Como, certo, ne è uno dei sintomi più evidenti).

Attenzione però a un passaggio veronelliano, improvviso, non del tutto fuori contesto ma certo inatteso. A proposito del momento storico azzurro investito da una crisi senza precedenti, il presidente scrive: “Magari anche una scissione, non mi preoccupa quanto il futuro del nostro Paese”. (Forza Italia: le cronache)

Insomma, dietro un tanto algido quanti sintetico scambio di battute, c’è il racconto simbolo di una frattura relazionale, identitaria, ontologica, fra vecchi alleati.

 

 

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2 Commenti

    1. Non è un soldato qualsiasi E’ l”‘attendente del capitano”. All’occorrenza gli stira pure le felpe. Più di questo non può fare: deviare il discorso per evitare di esprimere argomentazioni e concetti che non ha.

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