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Da Spallino a Minghetti, da Lissi a Traglio: ecco la super giunta che (forse) sogna De Santis

Per gente maliziosa come noi, la presentazione di mercoledì scorso, così volutamente soft, british, mai mezzo tono sopra le righe, è stata come il miele per l’orsetto. A Villa Sucota, l’imprenditore, nonché ex assessore alla Viabilità ed ex presidente della Camera di Commercio, Paolo De Santis, e l’ex dirigente all’Urbanistica di Provincia e Comune, Giuseppe Cosenza, hanno illustrato i lunedì di Officina Como, il think tank generato-non-creato dallo stesso De Santis che da tempo si occupa della città del futuro (ricorderete, immaginiamo, la proposta di un Hub della creatività per l’area Ticosa, poi cestinata dalla non amicissima amministrazione in carica).

Sotto un titolo vagamente post-sovietico (“A scuola di pubblica amministrazione. Come funziona una città”) ecco scorrere gli appuntamenti pensati per formare nuove generazioni di timonieri del capoluogo: urbanistica, viabilità, spazi pubblici, cultura, grandi opere. Temi big con rigorosi relatori, in apparenza fuori dalla mischia politica (qui il resoconto). Ma può ComoZero non vedere controluce quel cartellone, i suoi animatori-promotori e quel grumo di personalità e bei nomi che stanno dietro la stessa Officina Como? No, ovviamente. E dunque ecco balenare la sensazione di un programma politico-amministrativo in divenire, utilissimo per un futuro candidato sindaco e per una sua potenziale squadra, tendenzialmente non di centrodestra.

E allora, via con la macchinazione (fanta) politica: nasce (per ora solo su questa carta, in futuro chissà) la giunta ombra per eccellenza, come fossimo nella Prima Repubblica.

Partendo dal potenziale candidato sindaco, oggi è difficile non ripensare a chi (sostanzialmente sostenuto dalla stessa area civico-politica) ci provò già nel 2017: Maurizio Traglio, membro di Officina Como e (si mormora) per nulla sdegnoso di un tentativo-bis dopo questi primi anni all’opposizione.

Come dite? Vi sareste aspettati De Santis come potenziale aspirante-trono? No, immaginare il vero Deus ex Officina “sporcarsi” con la campagna elettorale è impensabile. Ma rivederlo, chissà, un domani, come superassessore alla Mobilità dopo l’esperienza che fece con la prima giunta forzista di Alberto Botta (1994-1998) potrebbe non essere utopia. O forse sì, ma ci sta bene comunque (e il fatto che proprio l’imprenditore sia il relatore, con Beppe Cosenza, della serata intitolata “La mobilità e le infrastrutture: quotidianità e lungo periodo”, alimenta suggestioni).

Ma chi si potrebbe annidare, ancora, nella giunta ombra? Prendendo lo schema esatto dell’esecutivo Landriscina nella sua forma base (nove assessori più il sindaco), è difficile non pensare alla pediatra ed ex consigliera civica (Mario Lucini regnante) Roberta Marzorati, magari con una delega ai Servizi Sociali. D’altronde, già nel 2017, fu presentata da Traglio come sicuro assessore nel caso poi sfumato di vittoria.

Stesso discorso si potrebbe fare per l’ex presidente degli Architetti, Angelo Monti, anche se l’incontro di Officina del 28 ottobre sull’urbanistica con la presenza di Lorenzo Spallino stuzzica non poco. I due se la potrebbero giocare, in ipotesi.

Gioco facile per la Cultura: Barbara Minghetti, “Officinante”, sarebbe nome pressoché scontato (magari con il top manager e compagno, Michele Tomaselli, vicinissimo a De Santis, al Bilancio e alle Attività produttive).

Il consigliere tragliano ed ex magistrato Vittorio Nessi pare già, per alcuni aspetti, un aspirante assessore a Sicurezza e Polizia locale fatto e finito (e naturalmente fa parte di Officina Como). Così come la portavoce regionale dei Verdi, Elisabetta Patelli, schieratissima per Traglio nel 2017 e “socia” di Officina, un po’ già svolge il ruolo di “assessore ombreggiate” in tema di Ecologia, Ambiente e simili (Sport, magari).

Infine, vuoi non tendere la mano al Pd magari con la pasionaria Patrizia Lissi a Politiche educative e Partecipazione, e con Stefano Fanetti a Patrimonio e chissà cos’altro? Massì, tanto in (fanta) politica vale tutto. E spesso, anche se il detto era un altro, ci si azzecca. Nel 2022 – elezioni ed elettori permettendo – si vedrà.

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2 Commenti

  1. Trasformare un think-tank in laboratorio politico e poi in una formazione politica è l’intento di molti. Anche i Comitati Civici o i meet-up degli “amici di Grillo”, con i dovuti distinguo, sono nati con lo stesso intento. Officina Como è l’unico gruppo che sta producendo idee a Como e sta ingaggiando le persone che sono in grado di realizzarle. Il resto del panorama è un’accozzaglia di slogan buoni per gli amici “baluba” e nulla più.
    Purtroppo, la parte difficile non è solo trasformare le idee in un progetto politico ma, anche e soprattutto, disinnescare il sistema di interessi personali e corporativi che rendono qualsiasi innovazione impraticabile per la nostra città.
    La proposte di percorsi alternativi alla “ciclabile”, le polemiche sulla ZTL del centro, l’emergenza “parcheggi” e non quella più seria del “trasporto pubblico” sono le punte dell’iceberg del “freno a mano” tirato sulla città da chi pensa alla politica come uno strumento per salvaguardare i propri interessi corporativi. Speriamo che alla prossima tornata elettorale i politici e le liste che sono succubi di questi interessi siano tagliate fuori dal governo della città. Quindi ben vengano le idee di Officina Como e speriamo anche in qualcosa di più.

  2. Mi pare che “manchi la visione Politica” di questa squadra; un insieme pare di buone teste, ma la visione di città di Como potrebbe essere… strabica….

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