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Ecco il progetto di De Santis (e Traglio): un “villaggio universitario” in Ticosa

Il velo si alzerà probabilmente già oggi, quando gli emissari di Officina Como, l’associazione-creatura di Paolo De Santis che abbraccia molta Svolta Civica (Barbara Minghetti e Maurizio Traglio, oltre all’ex consigliera Roberta Marzorati e l’ex presidente dell’Ordine degli Architetti, Angelo Monti) depositeranno la proposta di massima. Che, ovviamente, per ora è top secret nei dettagli ma non nella sostanza: per l’area Ticosa, l’idea è realizzare una sorta di “villaggio universitario” a servizio del polo accademico dell’Insubria a Sant’Abbondio ma, più in generale, degli studenti in arrivo sul Lario.

Un vecchio pallino di De Santis, del resto, che, come si ricorderà, nel 2014 vide sconfitta sul filo di lana la proposta di realizzare un vero e proprio campus universitario al San Martino, battuta dal progetto comunale per l’orto botanico e la riqualificazione di Villa Olmo a cui andarono i 5 milioni di Fondazione Cariplo.

Ora De Santis e la sua Officina ci riprovano. Almeno con una proposta di massima, una sorta di studio di fattibilità per rianimare la Como universitaria e, nello stesso tempo, l’area Ticosa ancora in cerca di una vera destinazione.

L’idea è realizzare abitazioni a costi accessibili che riprendano almeno in parte l’ambizione presente anche ai tempi del progetto di Multi di innestare nell’area il cosiddetto housing sociale. Dunque studenti prima di tutto, ma non soltanto: anche famiglie a basso reddito. Il tutto, con un occhio al verde in cui sarebbe immerso il neo-villaggio e al sogno più popolare di tutti: i parcheggi.

Si tratta di un’accelerazione quella dell’ex presidente della Camera di Commercio che in qualche modo ha preso nuova linfa anche dai recenti tentennamenti dell’amministrazione sulla realizzazione della maxi area di sosta annunciata ripetutamente in campagna elettorale e apparsa soltanto un po’ più vicina la scorsa estate, quando Palazzo Cernezzi trovò l’accordo con Multi per la risoluzione di pendenze e vertenze legali, tornando così l’area in mani pubbliche. Sullo sfondo, però, a complicare il rilancio della spianata, l’eterna bonifica incompiuta e i tempi destinati a dilatarsi ancora.

In tutto questo, non va dimenticato che durante la campagna elettorale del 2017, l’allora sfidante di Mario Landriscina, Maurizio Traglio, lanciò proposte precise per l’area Ticosa: “Un auditorium-centro congressi,  il rilancio della Santarella. E poi verde e parcheggi. I fondi? Li troviamo, torneremo a essere attrattivi”. Ora quelle aspirazioni spente dalla sconfitta elettorale trovano realizzazione. Almeno su carta, per ora.

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2 Commenti

  1. Ah beati quei tempi che la Comense poi Ticosa produceva ricchezza, ah beati qui tempi in cui provocatoriamente chiedevo di realizzare l’Ospedale “cittadino” S. Anna.
    Ah beati quei tempi che bocciata l’idea ospedale proponevo un prato verde che valorizzasse l’area
    S. Abbondio.
    Ora ai tempi nostri, con idee “fresche” e con i buoi che brucano nei prati di S. Martino, si valuta una cittadella universitaria; bene !
    Non dimentichiamoci che alcuni dei proponenti erano presenti ai tavoli che a suo tempo ( non ab illo tempore) l’opzione S. Martino la ritenevano inutile.

  2. Una “sparata” del genere la trovo allucinante. Como se si fosse attivato come dovuto avrebbe avuto un Campus Universitario di tutto rispetto presso la sede dell’ex Ospedale psichitrico ma questa “politica lumaca” non potrà mai stare al passo con i tempi, soprattutto se non si occupa dell’interesse generale.

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