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Politica

Forza Italia e Fratelli d’Italia: transfughi, scambi e vendette. Le (possibili) manovre in corso

Nel grande schema della politica, si sa, è possibile congelare le cose solo all’interno dell’istante che si sceglie di raccontare. La realtà dei palazzi e dei partiti è troppo magmatica perché il vero e la verità abbiano una tenuta certa nel tempo. Però.

Però qualcosa si muove da giorni dentro e fuori le aule del Comune di Como e molti frammenti sparsi sembrano arrivati a unificarsi. E’ un momento propizio per il cambiamento, soprattutto perché (pure di secondo livello) sono in arrivo le elezioni provinciali.

Così si starebbero per annunciare nuovi assestamenti (o riassestamenti), piccole e grandi centrature, mezze o piene vendette.

Parliamo di centrodestra, naturalmente, forza di governo in città. L’onda lunga di quanto accaduto a Cantù (con il caso Gaudiello-Cofrancesco), per dire, potrebbe duplicare i fatti anche all’interno del Cernezzi (e non solo).

Nel gruppo di Forza Italia comasco da un po’ si registra qualche malumore.

In primis quello della consigliera Antonella Patera che parrebbe aver superato la tolleranza rispetto a un registro di partito (leggi la segreteria d’acciaio guidata da Mauro Caprani) e sarebbe pronta a lasciare per fondare il Gruppo Misto per poi, forse (una transizione dolce), migrare altrove (Fratelli d’Italia?).

In parziale assonanza, pure con ragioni diverse, si dice vi sia il capogruppo azzurro, Tony Tufano. Di quest’ultimo è però assai nota la capacità di dare un valore, in sede di trattativa, alle proprie scelte e decisioni.

In sostanza, da tempo circola voce che Tufano abbia adombrato la possibilità di lasciare il gruppo. Lo stesso consigliere ne avrebbe fatto direttamente parola con alcuni colleghi di maggioranza. Anche nel caso Tufano, i beninformati (mediamente bene, siamo nel campo delle proiezioni) indicano un possibile transito verso il partito di Alessio Butti. Contattato sul tema, di prassi, Tufano ha smentito.

E’ il partito di Butti protagonista del secondo capitolo di questo piccolo retroscena. In primis per la questione capogruppo, dopo le dimissioni irrevocabili di Patrizia Maesani è necessario trovare il successore.

In griglia sembrerebbe esserci il nome di Lorenzo Cantaluppi che peraltro non avrebbe affatto nascosto l’ambizione. Nome difficilmente governabile secondo alcuni ma plausibile anche perché gli altri consiglieri difficilmente potrebbero raccogliere il testimone di Maesani*.

Sergio de Santis arriva dalla Civica Insieme ed è assai improbabile che il sindaco abbia voglia di relazionarsi a un fuggitivo della lista che lo ha sostenuto. Il secondo, Matteo Ferretti, ha chiarito che tra impegni di lavoro e familiari non potrebbe sostenere il carico di lavoro di un capogruppo.

Cantaluppi, peraltro, sarebbe stato contattato da Insieme che dopo gli addi di De Santis e Davide Gervasoni (passato in Forza Italia) si è ritrovata con tre consigliere e cercherebbe rafforzamento (anche alla luce della neonata associazione). Una buona moneta di scambio sul piatto della trattativa per la successione.

Domani, convocati dal coordinatore provinciale, Stefano Molinari, i consiglieri dovranno discutere e decidere giocoforza, perché contestualmente alle dimissioni deve essere immediatamente comunicato il nome del successore.

I movimenti intorno ai Fratelli però non si limitano al palazzone del capoluogo. Anche qui molto va confermato e si rimane nella trama pura da retropalco eppure pare che Alessio Butti sia pronto a restituire il favore a Alessandro Fermi.

Forza Italia nei mesi scorsi ha accolto (meglio: rastrellato) diversi transfughi Fdi: l’ex coordinatore provinciale Marco Mainardi l’ex coordinatrice di Gioventù Nazionale ed ex componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, Marta Molteni, l’ex candidata per la zona dell’erbese alle regionali del marzo scorso, Barbara Magni di Inverigo, l’ex presidente del circolo per l’Olgiatese, Ornella Ardenti, l’ex coordinatore cittadino di Mariano Comense, Emanuele Di FeboGiuseppe Gagliardi ex responsabile di Faloppio, il marianese Maurizio Barni e Anna Arnaboldi ex responsabile per Appiano Gentile.

Butti  certo non è tipo da stare a guardare. Ama servire piatti freddi e sarebbe pronto ad accogliere quanti fra gli azzurri non sono in asse con la linea Fermi-Caprani. I due contestatori di Cantù, un consigliere a Erba, un altro a Olgiate Comasco, due (come detto) in Comune a Como, più altri pronti a fare i bagagli.

E’ una visione d’orizzonte, ancora da cucire per bene, ma affatto fuori asse. Peraltro lo stesso orizzonte dove si aggira, silenziosa e sorridente, un’altra vecchia volpe della politica locale: l’azzurro Gianluca Rinaldin.

*EDIT 19.20
Dopo la pubblicazione del pezzo ci ha contattati il consigliere Lorenzo Cantaluppi che smentisce la ricostruzione a proposito delle presunte ambizioni alla successione di Patrizia Maesani. Quindi a domanda precisa (cioè se il posto, in definitiva, gli interessi o meno) dichiara: “Non ho una risposta a questa domanda, ci sono sedi e tempi opportuni per queste cose”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. La politica oramai sta diventando come il calciomercato.
    Proporrei di fissare dei precisi termini temporali entro i quali si possano fare gli spostamenti tra i vari gruppi in consiglio comunale.

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